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  • 11 Marzo 2006 alle 21:57 #385

    Salve a tutti!
    INNANZITUTTO I MIEI PIU’ ENTUSIASTICI E SINCERI COMPLIMENTI A LUCIA E LA SUA AMICA PER IL NUOVO SITO: E’ ECCEZIONALE E FANTASTICO, UNA VERA PERLA NEL PANORAMA MONDIALE!!!!!
    INCREDIBILE!
    Mi sono appena iscritto al forum e sono qui per proporvi un tema e comunque spero mi vogliate dare un consiglio:
    STO INIZIANDO LE PROCEDURE PRELIMINARI PER PREPARARE UN GIARDINO E VISTO CHE ORA HO ANCORA LA POSSIBILITA’ DI FARE ENTRARE NEL MIO (FUTURO) GIARDINO DEI MEZZI PESANTI:
    CHE TIPO DI SUBSTRATO MI CONSIGLIATE DI APPRONTARE?
    SABBIA GROSSA, MA QUANTA?
    NON CALCAREA, IMMAGINO.
    QUANTA TORBA E CHE TIPO?
    COME PROCEDERE NEL MESCOLARE IL TUTTO DOPO LA POSA: CON LA FRESATRICE?
    LA MIA INTENZIONE SAREBBE QUELLA DI PREPARARE UN TERRENO IDONEO ALLA MESSA A DIMORA DI PIU’ SPECIE POSSIBILI, SI’ DA CIRCONDARMI DA UN GIARDINO RIGOGLIOSO E RICCO DI SPECIE SEMIRUSTICHE…..E OVVIAMENTE DI PALME, LA MIA PASSIONE.
    😀
    IL TERRENO (IRRIGUO) ORA E’ ABBASTANZA ARGILLOSO CON BUONA SOSTANZA ORGANICA, SITO NEI PRESSI DI CAMPOBASSO, A CIRCA 600 MSL, ESPOSTO AL SUD E RIPARATO DAI VENTI DA NORD DA UNA COLLINA A FORMA DI FERRO DI CAVALLO.
    GRAZIE.
    MIK 😎

    pietropuccio
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      12 Marzo 2006 alle 10:59 - Views: 763 #8842

      Ciao Mik,
      per “sentito dire” un terreno argilloso con buona sostanza organica è già un buon terreno. Pare che torba e sabbia non si leghino bene con i suoli argillosi, la cosa migliore è mantenere costante il livello di sostanza organica aggiungendo periodicamente humus, compost o letame maturo. Per la quantità, occorrerebbero specifiche analisi del suolo e dovresti rivolgerti ad un professionista del settore, ma dato che siamo in campo hobbistico credo sia superfluo. Personalmente mi limiterei ad una lavorazione profonda del terreno, approfittando dell’occasione, aggiunta di stallatico maturo e/compost e fresatura. Io ho un terreno argilloso, pesante, che in estate diventa durissimo e che da almeno 20 anni non subisce la minima lavorazione, eppure le piante crescono.
      Riguardo alle palme, per le quali anche io ho un certo interesse, hai già valutato quelle adattabili alle tue condizioni climatiche?

      Pietro Puccio
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      Pietro
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      Franco
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        12 Marzo 2006 alle 22:56 - Views: 1032 #8843

        Ciao Mik,
        come ha consigliato Pietro, potresti metterci del buon letame maturo da aggiungere al terreno, però ti sconsiglio la fresatura; se il terreno è argilloso, come hai detto l’operazione della fresatura, ha il solo vantaggio esteriore di dare un terreno morbido, ma al di sotto, dove non arriva la macchina, si crea un tipo di terreno compatto e duro, poco adatto alla crescita delle piante; tieni presente anche questo accorgimento, per evitare un domani di trovare “sgradite” sorprese.

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          13 Marzo 2006 alle 0:40 - Views: 889 #8844

          CIAO PIETRO E FRANCO,GRAZIE MOLTISSIMO PER I VOSTRI CONSIGLI, NE TERRO’ CONTO. SONO CONTENTO DI ESSERE ENTRATO NEL VOSTRO GRUPPO: HO VISTO ANCHE NELLE ALTRE DISCUSSIONI CHE SIETE MOLTO COMPETENTI E QUESTO NON PUO’ CHE FAR PIACERE AD UNO COME ME ASSETATO DI CONOSCENZE. PIETRO, LA DIFFERENZA TRA IL MIO TERRENO ED IL TUO E’ CHE DA ME DOVREI CERCARE ASSOLUTAMENTE DI EVITARE I RISTAGNI D’ACQUA (O COMUNQUE L’ECCESSO D’ACQUA)IN MOMENTI DELL’ANNO IN CUI IL GELO FAREBBE DANNI SERI. SI, STO PENSANDO ANCHE ALLE PALME E A DIVERSE SPECIE SUBTROPICALI CHE TESTERO’ IN UN SITO CERTAMENTE PIU’ RIPARATO DELLA “TRISTEMENTE” FAMOSA, PER IL FREDDO, CAMPOBASSO (IN QUESTO MOMENTO STA NEVICANDO, TANTO PER CAMBIARE), MA SEMPRE FREDDO IN INVERNO. IL TERRENO ARGILLOSO DEVO ASSOLUTAMENTE RENDERLO MOLTO PERMEABILE, SE VOGLIO AVERE QUALCHE SPERANZA DI SUCCESSO. TRA LE PALME SONO CERTO DI AVERE RISULTATI BUONI CON LE SOLITE FAMOSE (VARIE SPECIE DI TRACHYCARPUS E CHAMAEROPS), MA ANCHE CON LE BUTIA (NE HO UNA CHE STA SUPERANDO – IN VASO E ALL’APERTO, SENZA ALCUN RIPARO!!!!! – ANCHE QUESTO SECONDO INVERNO), CON LE TRITHRINAX, UN PAIO DI SPECIE DI SABAL, LE NANNORHOPS, LA JUBEA. FORSE TENTERO’ DI ACCLIMATARE LA WASHINGTONIA FILIFERA, LA PHOENIX CANARIENSIS (ce n’è una a pochi chilometri che sta superando il suo 20° anno in un giardino, crescendo alla grande). QUANTO ALLA ERITRHEA ARMATA, CREDO CHE DOVRO’ CREARE UNA BUCA CON QUASI SOLA SABBIA GROSSA, IN UN POSTO ASSOLUTAMENTE RIPARATO. ……almeno così credo.
          MA LA VERA SFIDA SARA’ CON LE MIE GRANDI PASSIONI: LE SYAGRUS ROMANZOFFIANUM (è vero che la varietà “silver queen” è resistente fino a -10°??) e LA DYPSIS DECIPIENS….CHE ADOROOOOOO!!!!!
          CHI CE L’HA, ADULTA, LE DIA UN GROSSO BACIO ED UNA CAREZZA DA PARTE MIA!
          GRAZIE ANCORA PER I CONSIGLI….CHI NE HA DEGLI ALTRI…..GRAZIE ANTICIPATE.
          MIK

          pietropuccio
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            14 Marzo 2006 alle 21:52 - Views: 763 #8845

            Ciao Mik,
            hai informazioni sulle temperature minime record nella zona negli ultimi anni?

            Pietro Puccio
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              15 Marzo 2006 alle 0:25 - Views: 878 #8846

              Ciao Mik,
              hai informazioni sulle temperature minime record nella zona negli ultimi anni?

              CERTO, PIETRO, STO MISURANDO DA DIVERSI ANNI LE TEMPERATURE (SEBBENE NON PROPRIO TUTTI I GIORNI) E SONO STATO ALLA STAZIONE METEO DI CAMPOBASSO A CHIEDERE I LORO DATI. EBBENE, IL PROBLEMA DI CAMPOBASSO E DINTORNI NON E’ TANTO LA TEMPERATURA MINIMA MA LA MASSIMA!!!
              SI PERCHE’ NON CI SONO MAI STATE (così ritengo di poter dire)TEMPERATURE MINIME INFERIORI A -10/-12, CHE COMUNQUE SONO STATI RAGGIUNTI IN CASI ECCEZIONALI E PER POCHISSIMO TEMPO. IL PROBLEMA E’ CHE TUTTI GLI INVERNI SI SCENDE SOTTO ZERO (NEI PERIODI DI GELO -3/-5)CHE NON E’ MOLTO, MA LA MASSIMA IN QUESTI CASI RIMANE A -3 oppure -2 oppure magari a zero gradi! E CIO’ PUO’ ACCADERE ANCHE PER 4, 5 GIORNI DI FILA. QUESTO E’ IL VERO PROBLEMA!

              pietropuccio
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                17 Marzo 2006 alle 10:02 - Views: 763 #8847

                Indubbiamente la situazione non è molto favorevole alle palme, ma con qualche accorgimento nella collocazione e qualche protezione invernale, specie negli stadi giovanili, almeno una quindicina di specie sono teoricamente possibili. Qualche dubbio sulla Syagrus romanzoffiana, anche se è risultata più resistente del previsto, ma è una specie molto variabile (da seme della stessa pianta vengono fuori piante a volte molto diverse per aspetto e vigoria), quindi si possono fare più tentativi scegliendo ad es. nei vivai piante che alla fine dell’inverno mostrano meno (o nessuno) segni di sofferenza. Molti dubbi invece sulla Dypsis decipiens, che è anche piuttosto ‘capricciosa’ in fase giovanile e spesso muore senza apparente motivo.
                Ciao

                Pietro Puccio
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                Pietro
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                  17 Marzo 2006 alle 15:29 - Views: 875 #8848

                  Eh, purtroppo per un amante di palme e piante esotiche come me, la situazione non è proprio delle migliori!Comunque non sarà impossibile creare spunti interessanti con le palme, non credi Pietro?La sfida secondo me si vince partendo dal terreno;fare grosse buche e sostituire quello originario con uno più permeabile è fondamentale. A questo punto, tornando al tema principale che è quello di migliorare un terreno,mi domando se basti della sabbia grossa, o meglio aggiungere, ad esempio, dell’agriperlite, o dell’argilla espansa, o polistirolo ecc….
                  Quanto alle palme da sperimentare, credo che la variabilita’ dei comportamenti delle syagrus sia dovuta al fatto che esse si ibridano facilmente anche in natura e quindi esistono varietà o sottospecie che risultano più o meno resistenti. Non ti risulta che la varietà “silver queen” resista anche a minime di -10°? Possiedi delle dypsis decipiens? Con quali specie cominceresti gli esperimenti e la collezione, al posto mio?Pietro, ho dato uno sguardo alla tua homepage!!!!! COMPLIMENTI! UN GIARDINO DA SOGNOOOOOOOOO!!!!! TI INSERISCO NELLA MIA CARTELLA DEI MITI VIVENTI!?! 🙂 😉

                  pietropuccio
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                    21 Marzo 2006 alle 18:21 - Views: 762 #8849

                    Ciao Mik,
                    tra i materiali citati per alleggerire il terreno in definitiva il migliore, a mio avviso, è la sabbia silicea, da miscelare con il terreno, senza dimenticare letame maturo e/o humus, infatti le argille si legano alla sostanza organica formando dei microgrumi che migliorano il drenaggio. Per cominciare, sicuramente le più resistenti e le più lente (Sabal, Nannorrhops, Trachycarpus). Se il tuo terreno è pianeggiante, un sistema per ‘aiutare’ le palme che temono eccessivi ristagni, è posizionarle con la base sollevata di una ventina di cm rispetto al piano, creando con il riporto un cono molto largo di base al cui vertice c’è la pianta, più larga è la base, meno si noterà nell’insieme questa differenza di livello, che comunque agevolerà il drenaggio. Della “silver queen” ne ho sentito parlare, ma ancora ci sono perplessità sulla sua reale maggiore resistenza, ad ogni modo se riesci a trovarla è giusto tentare.
                    Ho solo una Dypsis decipiens che ho deciso di lasciare in vaso per ora, visto la triste fine delle due precedenti in piena terra.
                    Grazie per i complimenti, ma non ti conviene inserirmi nella cartella dei miti viventi, data l’età (mia), rischi di dovermi trasferire a breve in altra cartella… 🙂

                    Pietro Puccio
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                    Pietro
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                    silentrainbowPosts: 6
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                      20 Aprile 2006 alle 22:29 - Views: 880 #8850

                      Ciao Mik,
                      tra i materiali citati per alleggerire il terreno in definitiva il migliore, a mio avviso, è la sabbia silicea, da miscelare con il terreno, senza dimenticare letame maturo e/o humus, infatti le argille si legano alla sostanza organica formando dei microgrumi che migliorano il drenaggio. Per cominciare, sicuramente le più resistenti e le più lente (Sabal, Nannorrhops, Trachycarpus). Se il tuo terreno è pianeggiante, un sistema per ‘aiutare’ le palme che temono eccessivi ristagni, è posizionarle con la base sollevata di una ventina di cm rispetto al piano, creando con il riporto un cono molto largo di base al cui vertice c’è la pianta, più larga è la base, meno si noterà nell’insieme questa differenza di livello, che comunque agevolerà il drenaggio. Della “silver queen” ne ho sentito parlare, ma ancora ci sono perplessità sulla sua reale maggiore resistenza, ad ogni modo se riesci a trovarla è giusto tentare.
                      Ho solo una Dypsis decipiens che ho deciso di lasciare in vaso per ora, visto la triste fine delle due precedenti in piena terra.
                      Grazie per i complimenti, ma non ti conviene inserirmi nella cartella dei miti viventi, data l’età (mia), rischi di dovermi trasferire a breve in altra cartella… 🙂

                      CIAO PIETRO,
                      SCUSAMI PER IL TANTO TEMPO TRASCORSO DALL’ULTIMO TUO MESSAGGIO: GLI IMPEGNI SONO MOLTEPLICI. TI RINGRAZIO PER I TUOI CONSIGLI; QUELLO DI TENERE LE PIANTE PIU’ ALTE DEL “PIANO CAMPAGNA” L’HO VISTO USARE IN ALCUNI GIARDINI, ANCHE PER PIANTE CHE DI TROPICALE NON HANNO NULLA. I BENEFICI PARE SIANO DIVERSI. OLTRE ALL’EFFETTO DI FAR SCIVOLARE MEGLIO L’EVENTUALE ACQUA IN ECCESSO, CREDO CHE LA COLLINETTA SI RISCALDI MAGGIORMENTE, TRASMETTENDO IL TEPORE ALLE RADICI SOTTOSTANTI, CON INTUIBILI BENEFICI.
                      HO TROVATO UNA CAVA DI SABBIA GROSSA; LA PORTERO’ AD ANALIZZARE SPERANDO DI TROVARE SILICE E POCO CALCARE.
                      CIRCA LA SILVER QUEEN, CREDO DI AVER CONVINTO UN CARO AMICO GROSSISTA AD IMPORTARNE QUALCHE DOZZINA…..NELL’ATTESA CHE LA DOLCE LULU’ SI LASCI….. CATTURARE ANCH’ESSA DAL LORO FASCINO 😀
                      A PRESTO.
                      MIK