-
Open
-
Cari utenti,
finalmente quest’anno ho anche io una pomelia-plumeria in balcone.
Purtroppo, dopo un iniziale periodo di rigoglio, la mia pianta ha cominciato a mostrare segni di sofferenza: le foglie ingialliscono, si accartocciano e cadono più velocemente di quanto ne nascano di nuove. Nella fase di ingiallimento, le foglie assumono un aspetto ‘polveroso’ e, spesso, anche delle ‘ragnatele’ lungo la venatura centrale delle foglie stesse.
Pensando che potesse trattarsi di una infestazione di acari ho effettuato due trattamenti con un “insetticida polivalente” della GESAL, ma ad oggi non vedo nessun miglioramento…
Avete qualche consiglio per aiutarmi a salvare la mia adorata pomelia?
Grazie mille!
Federico
Non sarà oidio?
Prova col solfato di rame o poltiglia bordolese, senza esagerare anche se non credo sia fitotossico sulla plumeria.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Grazie per i consigli. Ho provato ad inserire un paio di foto, ma quando clicco sul pulsante “inserisci immagine”, tutto quello che succede è che viene inserito nel corpo del testo questa riga:
Cosa sbaglio?
Federico
quote:
Cari utenti,
finalmente quest’anno ho anche io una pomelia-plumeria in balcone.
Purtroppo, dopo un iniziale periodo di rigoglio, la mia pianta ha cominciato a mostrare segni di sofferenza: le foglie ingialliscono, si accartocciano e cadono più velocemente di quanto ne nascano di nuove. Nella fase di ingiallimento, le foglie assumono un aspetto ‘polveroso’ e, spesso, anche delle ‘ragnatele’ lungo la venatura centrale delle foglie stesse.
Pensando che potesse trattarsi di una infestazione di acari ho effettuato due trattamenti con un “insetticida polivalente” della GESAL, ma ad oggi non vedo nessun miglioramento…
Avete qualche consiglio per aiutarmi a salvare la mia adorata pomelia?
Grazie mille!
Federico
Ciao,
come ti hanno già scritto, sarebbe meglio prima di azzardare una terapia, vedere delle foto dei particolari infettati. Dalla tua descrizione concordo che potrebbe trattarsi di Oidio, detto anche mal bianco. Una patologia dovuta ad una crittogama la Sphaerotheca pannosa che in condizioni di scarsa ventilazione, ridotta esposizione al sole e tasso di umidità circostante la pianta alquanto elevato, trova il suo terreno ideale per propagarsi.
La poltiglia bordolese non è adatta in questo caso, potrebbe essere usata solo a scopo preventivo non curativo. Il rimedio consigliato è la somministrazione di zolfo sulle foglie ma questa deve essere fatta rispettando le dovute precauzioni per evitare di danneggiare la pianta.
Al momento, ma solo dopo aver visionato le foto e sentito altri pareri in questo forum, consiglierei di tagliar via il 90% dalle foglie infette. Intendo che di ogni foglia venga asportata e bruciata il 90% in modo da lasciare ancora il picciuolo attaccato al ramo in modo da non sottoporre la plumeria a traumi attraverso le ferite che il distacco della foglia ancora in vegetazione potrebbe causare.Altro consiglio, dato che il trattamento con zolfo non è sovrapponibile alla gran parte dei fitofarmaci è quello di operare una lavaggio di tutte le foglie con un getto d’acqua corrente in modfo da rimuovere tracce del trattamento precedente. Fatto questo, dopo un paio di giorni iniziare la solfatura nelle ore del tardo pomeriggio ed all’ombra.
Ciao,
Nicola
Nicola Prisco
m. 70 s.l.m.
40° 37′ N
14° 29′ E
Zona climatica
USDA 9b-10a" />
Ciao Federico,
dovresti aggiungere nel profilo, o sotto la firma, la tua località, è importante quando si scambiano informazioni di coltivazione.
Riguardo al tuo problema aggiungo solo che al momento molte delle mie plumerie (e non solo) nel balcone cittadino (Palermo), specie quelle più riparate dal vento, presentano attacchi di “ragnetto rosso”; le condizioni ambientali sono al momento favorevoli alla proliferazione di questo acaro pressochè invisibile ad occhio nudo, ma dai danni visibilissimi.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Ciao a tutti, e grazie per i tanti consigli.
Credo di aver finalmente capito come inserire le immagini. Speriamo sia la volta buona:
Ho aggiornato il mio profilo, inserendo delle informazioni in più su di me.
Comunque, vivo a Palermo ed il balcone dove si trova la pianta è esposto a SE.
Federico
Ciao Federico,
si conferma trattarsi di infestazione da ‘ragnetto rosso’ in stato molto avanzato, dovresti usare un acaricida, sia adulticida che ovicida, oppure, se non vuoi ricorrere ala lotta chimica, per diminuirne la popolazione e dare un pò di respiro alla pianta, passare un batuffolo di cotone bagnato con acqua con aggiunta di una goccia di sapone sulla lamina fogliare (sopra e sotto), naturalmente rinnovando il batuffolo per non trasportare acari e relative uova da una foglia all’altra.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Caro Pietro,
grazie mille per la diagnosi.
Potresti consigliarmi un prodotto che la tua esperienza mostra essere veramente efficace? Come ho scritto in una post precedente, ho l’impressione che l’ “insetticida polivalente” spray della GESAL non dia alcun risultati…
Grazie ancora (anche da parte della mia pomelia)
Federico
quote:
Ciao a tutti, e grazie per i tanti consigli.
Credo di aver finalmente capito come inserire le immagini. Speriamo sia la volta buona:
Ho aggiornato il mio profilo, inserendo delle informazioni in più su di me.
Comunque, vivo a Palermo ed il balcone dove si trova la pianta è esposto a SE.Federico
Ciao Federico,
confermo che si tratta di ragno rosso
Purtroppo l’infestazione è massiccia per cui adotterei la soluzione proposta da Lukrezio per quanto riguarda le foglie definitivamente danneggiate e quella consigliata da Pietro per quelle che non sono state ancora definitivamente compromesse.
Mi limiterei a questi due interventi per quest’anno per non stressare troppo la pianta con prodotti chimici. A dicembre/gennaio quando la pianta è oramai in riposo le cambierei totalmente il terreno (da raccogliere in un sacchetto e smaltirlo) dopo averle lavato bene le radici sotto un getto di acqua. La soluzione potrebbe essere un trattamento con acaricidi sistemici, ma che io sappia non ce ne sono per il ragno rosso per cui, un’attenta opera di prevenzione è indispensabile onde evitare di dover intervenire in maniera massiva con insetticidi da contatto.
Ciao,
Nicola
Nicola Prisco
m. 70 s.l.m.
40° 37′ N
14° 29′ E
Zona climatica
USDA 9b-10a
Ciao a tutti!
ho tagliato le foglie malmesse, pulito con un batuffolo di cotone le foglie rimaste ed irrorato generosamente con il mio solito insetticida generico spray della GESAL (non ho ancora potuto comprare il prodotto BAYER consigliato da Lukrezio). Penso di ripetere il trattamento spray la settimana prossima.
Sarà veramente necessario cambiare del tutto il terriccio quando la pianta andrà in quiescenza?
😡
Federico
quote:
Io direi di no. Limitati a irrorazioni periodiche sul tronco e la superfice del vaso con Acaricidi e alternativamente anche fungicidi per prevenire il fungo apicale ed altri malattie funginee che potrebbero trovare facile accesso attraverso le punture degli acari sul tronco. 😉
Ciao Lukrezio,
se me lo concedi non sarei daccordo sul lasciare la pianta nello stesso substrato dopo un attacco così forte di ragnetto rosso.
E chiarisco perchè.
Oltre alla probabile presenza di uova e di larve nel terreno, si ha un accumulo di sostenze chimiche di vario genere. L’amico Federico non me ne voglia, ma l’uso indiscriminato di prodotti chimici oltre a creare pericolose combinazioni e reazioni(sia per il metabolismo della pianta che per l’uomo che ne ha cura) provoca anche l’inevitabile morte di insetti benefici alla pianta.
Le mie plumerie, ne ho una quindicina di varietà distribuite su circa una sessantina di piante di varie età, non hanno mai ricevuto trattamenti di fitoprofilassi e questo ha permesso che si creasse un microsistema in cui proliferano insetti benefici, tipo numerose varietà di coccinelle e, ottimo contro il ragnetto rosso, un suo simile ma acerrimo nemico, il phytoseiulus.
La pianta di Federico, dopo questo trattamento di disinfestazione, trarrebbe indubbio beneficio da un substrato completamente rinnovato con uno sviluppo rapido e la possibilità di aumentare le sue difese immunitarie.
Ovviamente, e concludo, sarebbe opportuno trovare le cause dell’infestazione che spesso provengono da piante vicine cui, per un motivo o per un’altro non si è data importanza concentrando l’attenzione solo su quella più interessante.
Ciao,
Nicola
Nicola Prisco
m. 70 s.l.m.
40° 37′ N
14° 29′ E
Zona climatica
USDA 9b-10a
Devi essere connesso per rispondere a questo argomento