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E’ un piccolo arbusto sempreverde originario dell’Asia, ha in prevalenza un portamento allargato, dovuto allo sviluppo orizzontale che assumono i rami, il fusto rimane comunque densamente ramificato, ne esistono due varietà che si differenziano per il colore dei fiori, Loropetalum Chinensis a fiore bianco e la varietà Rubrum a fiore rosso.
Arbusto a crescita medio veloce, può superare i due metri di altezza. Le foglie sono di dimensioni ridotte, di forma ovale, il colore è verde scuro per la varietà a fiore bianco, mentre la varietà rubra si differenzia con le nuove foglie che assumono da prima un colore rosso cupo, per divenire poi di un verde cupo..
Qui in Centro Italia la varietà rubrum fiorisce all’inizio della primavera, mentre la varietà a fiore bianco fiorisce dai 20 ai 30 giorni dopo la varietà rossa (Rubrum).La pianta ha un notevole effetto ornamentale durante la fioritura, che è formata da numerosi fiori di piccolo taglio. I fiori a loro volta sono formati da piccoli cespi di petali di forma lunga e stretta, i colori sono il bianco, molto simili ai fiori di hamamelis, e rosso scarlatto della varietà Rubrum.
Quartultima ha un portamento più prostrato rispetto alla varietà bianca, e viene utilizzato per tappezzare ad esempio angoli scoscesi.Non hanno bisogno di potature eccessive, anche se dopo la fioritura può essere utile ridurre le ramificazioni per contenerne le dimensioni e la forma.
L’esposizione preferita è in zona luminosa, meglio se si riesce ad evitare le ore centrali della giornata, le posizioni poco soleggiate sono tollerate, ma ne risentirà poi la fioritura che risulterà più rada e di scarso effetto ornamentale.
La loro resistenza alle temperature, per quanto provato qui in Centro Italia, sopportano senza nessun problema, temperature di -6°C, ma visti gli ottimi risultati ipotizzo che possono tranquillamente superare tale limite di altri 2 gradi.
(AGGIUNGO CHE CON LA PUNTA RECORD DI -8.4°C TOCCATI PER POCHE ORE IL GIORNO 17 DICEMBRE 2010, LA PIANTA NON SUBITO IL BEN CHE MINIMO STRESS).[/purple]Le esigenze idiriche, le piante adulte e quindi a dimora da alcuni anni sopportano senza problemi la siccità, mentre è preferibile annaffiare i giovani arbusti durante i periodi più caldi dell’anno, ma solo se il terreno risulta eccessivamente asciutto, del resto sono quasi autosufficienti.
In autunno ed in primavera è consigliabile aggiungere del concime organico ben maturo al terreno. Si consiglia inoltre di coprire il terreno ai piedi dei loropetalum con della pacciamatura, tipo corteccia di pino, in modo da mantenere il piede della pianta abbastanza fresco.
Il terreno predilietto deve essere leggermente acido e ricco di humus, oltre che ben drenato, la pianta non tollera infatti i ristagni idrici.
La questione del titolo acido del terreno spiega il successo inaspettato che ho avuto con queste piantine, diciamo che le sue esigenze in fatto di suolo esposizione ed apporti idrici sono molto simili a quelli delle Camelie, quindi con i suoli vulcanici dei Castelli Romani il gioco è fatto……
Per la pacciamatura, non a caso suggerisco la corteccia di pino, riesce nel tempo a mantenere un po’ del titolo acido necessario alla pianta.Le foto della varietà a fiore bianco, le posterò tra qualche giorno….non dipende da me 😀 😀 😀 .
Spero di non avervi annoiato 😮 .
Saluti, caio.
Scritto Da – caio il 11 Settembre 2011alle ore 09:26:51
Scritto Da – caio il 11 Settembre 2011alle ore 09:28:59
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