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Ho pensato di spendere qualche parola e di inviare una foto di questa specie perchè dovrebbe essere inusuale nei giardini a clima mediterraneo. E’ diffusa dal nord dell’India fino alla Tailandia e sembra preferire almeno il clima subtropicale. Ho ottenuto da seme, circa 15 anni fa, la pianta nella foto. Ogni inverno, se la temperatura tocca -2°C/-3°C, le foglie si bruciano molto. In compenso durante l’estate si riprende bene e produce tre o quattro foglie nuove.Per altro devo dire che queste ultime, di un colore verde lucido, sono molto belle. Sono perfettamente rotonde, forse più di quelle della L. rotundifolia, qualcuna addirittura si sovrappone oltre i 360°.
Ho cominciato a coltivare questa specie, come spesso accade, per pura curiosità, pensando di perdere la pianta molto presto; invece dopo 15 anni ancora resiste e sembra che non intenda mollare.E’ a crescita molto lenta in questo clima e penso che ci vorranno alcune decadi per vedere un abbozzo di tronco.
La specie è stata definita in passato anche “speciosa”, oggi considerata invece sinonimo di jenkinsiana.
Non mi sentirei purtroppo di consigliarne la coltivazione a nord di Roma,a meno di microclimi particolari, anche se in pianura padana sono stati raggiunti notevoli successi con altre specie, come abbiamo visto in questi giorni.Riterrei invece questa specie adatta per l’estremo sud d’Italia, in particolare per il microclima “subtropicale” di Palermo.[img][/img]
Livistona jenkinsiana.
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