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CIAO
ho seminato solo perche’ non volevo buttare il seme e dopo neanche 2 mesi e’ cresciuta
danno d 6 mesi a 2 anni per i semi di jubea, ma evidentemente il caldo di quest’anno ha fatto germogliare di tutto
ANGELO
Salve a tutti, volevo un pò intervenire in merito alle vostre considerazioni.
Concordo con Fede che la Jubea di Ice per avere 30 anni è cresciuta un pò pochino, però la cosa non mi meraviglia.
Ho due jubaee “sorelle” di circa 20 anni, con notevoli differenze in fatto di crescite.
La prima sorella tenuta in vaso per 5 anni dopo l’acquisto, l’ho poi messa a dimora ed è cresciuta meno della metà della sconda, messa subito a dimora, ma trapiantata dopo 5 anni dalla messa a dimora.
Ho invece una Jubea di oltre 30 anni, acquistata già grandina è messa subito a dimora 15 anni fà e devo dire che inzia a dare un accenno di risultato, anche se il tronco non è ancora completamente formato e libero dai residui fogliari.
Per i concimi, non li ho mai dati alle mie palme, ma da due anni, per colpa dei nuovi parassiti, ho dato tre trattamenti radicali, veicolati con il glucophoenix e devo dire che quest’anno la Jubaea più grande ha avuto una crescita un pò più slanciata del solito, però visto il costo del fertilizzante, io opterei per la cura di Fede, stallatico o quant’altro di naturale.
Per la neve, penso sia sufficiente toglierla subito dalle foglie, onde evitare cotture.
Con la nevicata di quest’anno, insolitamente ho avuto danni apicali ai Sabal e ad una Yucca.
Appena posso, postero alcune foto.
Per le Jubaee armatevi di santa pazienza 😉
saluti, caio. 🙂
quote:
quote:
dammi pure qualche parere/consiglio se conosci qualche droga x spingere la crescita…..qui a nord di milano le palme non crescono…..ciao Flavio
in terra una volta ambientate cresceranno meglio che in vaso. Non ho ricette speciali ho provato Palmbooster ma non mi è parso miracoloso, meglio la concimazione col letame maturo e lombrichi.
Per evitare danni alle foglie dalla neve finchè era più piccola la proteggevo con un foglio di plastica piuttosto rigida avvolta come una tenda pellerossa
la minima che ha sopportato da me è stata -10 C un paio di inverni.
Taglio le foglie solo quando iniziano a seccarsi
salutiFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Riprendo questa discussione riportando in questo caso la mia esperienza sulla velocità di germinazione di questa palma. Il seme nella foto è germogliato dopo appena un mese e mezzo dalla semina!
Questo seme è stato raccolto nei dintorni della palma ed era già pulito, questo mi fa pensare che probabilmente fosse dell’anno precedente. Altri semi provenienti invece da frutti freschi di un’altra palma e seminati nelle stesse condizioni (circa 33°), naturalmente non sono ancora germogliati. Questo mi fa pensare che i semi di jubaea possono avere una certa dormienza e potrebbero trarre beneficio da un certo periodo di vernalizzazione, come avviene per altre piante. Qualcuno ha avuto esperienze in tal senso?
Ciao
Enrico
Mi sai che hai ragione
I primi tre semi hanno dato origine all’unica pianta dopo solo 2 mesi ed erano stati raccolti a fine inverno
Quest’anno ne ho seminate 50 raccolte l’ autunno scorso e conservate in ambiente fresco, non hanno dato segno di vita finora
i semi sono tutti della stessa pianta madre linkata qua sotto in data 11 0ttobre
Angelo
Mi conforta il tuo riscontro. Penso che proverò a mettere una parte di semi in frigo e/o fuori all’aperto per vedere se le nostre impressioni si rivelano fondate.
Ciao
Enrico
quote:
Mi conforta il tuo riscontro. Penso che proverò a mettere una parte di semi in frigo e/o fuori all’aperto per vedere se le nostre impressioni si rivelano fondate.
CiaoEnrico
Ciao Enrico
ti conviene mettere tutti i semi di jubaea fuori, non è una palma tropicale, se nasce adesso in casa poi “filerà” per tutto l’inverno, crescendo in modo innaturale.
Invece se li fai nascere da aprile -maggio cresceranno con la bella stagione come succede nel suo habitat
🙂
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
quote:
Ciao Enricoti conviene mettere tutti i semi di jubaea fuori, non è una palma tropicale, se nasce adesso in casa poi “filerà” per tutto l’inverno, crescendo in modo innaturale.
Invece se li fai nascere da aprile -maggio cresceranno con la bella stagione come succede nel suo habitat
🙂Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Ciao Federico,
ho già messo i semi a temperatura ambiente per passarli poi gradualmente al freddo. Per i due semi germogliati comunque non avranno grossi problemi di “filatura” perchè ho una “postazione” già collaudata in mansarda sotto una finestra del tetto, una posizione molto luminosa.
Ciao
Enrico
Questa e’ la mia Jubea di 1 anno e mezzo
Riuscira’ a superare il primo l’inverno fuori al nord Italia o meglio metterla in serra fredda ancora per quest’anno ??
Angelo
assolutamente serra fredda, a -15 l’anno scorso mi è morta una jubaea di dimensioni analoghe ad un ananas, figurati la tua!!!
ciao 😉
Quando posso metterla all’esterno al nord Italia ??
e quanto va bagnata in questo periodo, in cantina a circa 5-8 gradi ??
Angelo
fuori subito, ormai non ci sono più minime che fanno paura!! 😀
Non so da te, ma qui da me ieri mattina era -3. Giorno più o giorno meno aspetterei che almeno la notte non scenda sotto zero, o comunque ritirarla in casa la notte se sono previste gelate.
Enrico
Sperando di dar aiuto a tutti coloro che hanno difficoltà a far germogliare i semi di questa palma vi descrivo la mia esperienza positiva.
Anche se non ho trovato riscontro da nessuna parte, ho avuto la dimostrazione che i semi di jubaea hanno una dormienza che può essere eliminata con la vernalizzazione, cioè un periodo al freddo prima della semina al caldo.
Ho messo in frigo i semi per circa 2 mesi, successivamente una settimana a temperatura ambiente e poi al caldo. Dopo appena un mese è germogliato il primo seme, adesso dopo 2 mesi la maggior parte dei semi sono germogliati. Questo può essere ragionevolmente motivato dal fatto che la jubaea proviene da ambienti temperati con presenza di stagioni calde e fredde, e la vernalizzazione non fa altro che simulare la stagione fredda.
Ciao
Enrico
Oggi ho provato a spaccare un seme di Jubaea e ho visto che e’ proprio un cocco in miniatura
Se semino in seme privo del guscio durissimo, e’ possibile e si agevola la crescita del seme ??
Angelo
si è possibile ma attento a non farlo marcire, una volta ho provato ad assaggiarne uno: sa di cocco
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
quote:
Oggi ho provato a spaccare un seme di Jubaea e ho visto che e’ proprio un cocco in miniatura
Se semino in seme privo del guscio durissimo, e’ possibile e si agevola la crescita del seme ??
Angelo
Dovrebbe essere agevolata la germinazione però è molto facile che marcisca anche perchè aprendo il guscio si può danneggiare la parte interna.
Ciao
Enrico
quote:
…Anche se non ho trovato riscontro da nessuna parte, ho avuto la dimostrazione che i semi di jubaea hanno una dormienza che può essere eliminata con la vernalizzazione, cioè un periodo al freddo prima della semina al caldo…
beh se cerchi in rete qualcosa esce sempre 😀 roba scritta un decennio fa 😮
http://www.plantapalm.com/vpe/horticulture/vpe_horticulture8.htm
tradotto:
Conclusioni All’inizio germinazione Parajubaea
Di Angelo Porcelli
La germinazione di questo genere è molto difficile e tutti coloro che hanno provato sarebbe d’accordo con questo. modi diversi sono stati provati, a volte molto diverse e basate su idee diverse e speculazione sui requisiti di queste specie. Fallimento è stato comune. Ma il metodo che ho usato (dopo più di un anno di prove e delle osservazioni, leggendo le condizioni di habitat, interazioni message board, e-mail con molti altri pareri palma folk condividere i risultati parziali) mi ha dato, finalmente, una abbastanza buon risultato.
La prima considerazione è pretrattamento dei semi prima della semina. E ‘stato confermato da molti che i semi lasciando asciugare per qualche settimana migliora in modo significativo la germinazione. Su questo ho aggiunto frigorifere per 4 settimane in frigorifero a 4 ° C. Questo mi ha dato ottimi risultati con le palme da climi temperati (Brahea, Butia), che ho seminato a migliaia, e recentemente con una grande serie di campestris Trithrinax. La conservazione a freddo dei semi è una tecnica comune usata dai coltivatori di altre famiglie di piante e, anzi, è necessario per alcune piante da habitat peculiari (ad esempio, Sclerocactus & Pediocactus in Cactaceae; molti Mesembryanthemaceae-Aizoaceae, alcune conifere).
Dopo questo, il solito ammollo in acqua pulita per molti giorni è stato seguito. Ho anche aggiunto uno stimolatore germinazione sulla base di NAA, ma non avendo un lotto di controllo per confrontare, non posso esprimere un parere sulla sua efficacia.
A questo punto, l’opinione si divide. Alcuni coltivatori hanno usato il metodo del sacchetto ben noto, che funziona bene per molte specie, soprattutto quelle di piccole teste di serie e tropicali. Ma con Parajubaea, ha alcuni svantaggi. Innanzitutto, come è difficile sapere quando la radichetta apparirà, potrebbe crescere di alcuni centimetri nella borsa e diventano difficili da piatto fino a causa della sua forma strana. Questo rende il controllo frequente dei sacchi necessari e, oltre ad essere molto frustrante per gli impazienti, è anche un po ‘pericoloso, in quanto i germogli eventuale può essere danneggiato da esplorare dita. Ma il vero problema è che il mezzo utilizzato (torba) permette di crescere i funghi su un frutto che rimane intrappolata nelle superfici scanalate dei semi e questo può avere conseguenze devastanti sulla radichetta seme ed emergenti.
In un primo tentativo nella primavera del 1999 su un lotto di 20 cocoides P., ho piantato i semi direttamente in pentole, ma anche questo non mi ha dato buoni risultati. Su questa partita, ho cercato di scarificare i semi con metodi fisici e chimici (deposito i gusci di 10 e ammollo le altre in acido solforico), ma questa è stata una cattiva idea, perché, alla fine, i semi di altri unsprouted divenne ammuffito. Non sapendo in quale fase ogni seme era a, il terreno il programma di irrigazione non poteva essere ottimizzato sia per i semi germinati e ungerminated. Ho finito con solo quattro piante da questa partita e non è stato soddisfatto.
Non avrei mai considerare cracking la shell di seminare endospermi nudo, come qualcuno ha suggerito con Jubaea o Butia yatay-in primo luogo perché è quasi impossibile da decifrare una shell torallyi P. senza danneggiare il seme, e in secondo luogo, la endospermi nudo sono facilmente attaccato da funghi. Questo metodo può essere usato solo in condizioni di laboratorio. D’altra parte, la natura ha disegnato i semi in modo che sarà ripartita sulla nuda terra, senza ucciderli, e se questi semi hanno un guscio duro ci deve essere un motivo valido. Inoltre, un guscio di spessore non significa che è impermeabile, e in realtà il poro, da dove spingerà la radichetta è quasi sottile come la carta.
Figura 1. Una scatola di germinazione
semi, mettere a testa in giù per mostrare
le radichette.
(Clicca sulle foto per ingrandirle).
Così, ho deciso di provare qualcosa di diverso. Forse ispirato dalla dimensione semi, ho seminato nuovi lotti di P. torallyi v. torallyi, P. torallyi v. microcarpa, sunkha P. e P. cocoides di nuovo, utilizzando il metodo di grande successo che uso con i semi Cycad. Si tratta di utilizzare scatole di polistirolo con coperchio e che sono 20 cm di profondità (del tipo utilizzato per il confezionamento di formaggio, pesce, ecc), pieno di perlite pura ad una profondità di 10 cm. I semi sono fissate sulla superficie laterale con la punta verso il basso, sepolto un terzo del cammino. Poi la perlite è leggermente annaffiato con un tubo sottile, il coperchio è messo su, e le scatole sono messo su un ripiano 1,90 m dal suolo in serra fredda coperta di plastica trasparente e teli ombreggianti al 90%. Questo significa che le temperature seguono l’intervallo giorno-notte, con poca differenza, perché questo rivestimento non accumulare calore molto di notte, così la notte temperature interne sono appena pochi gradi sopra di quelli esterni. Al contrario, le temperature massime diurne possono essere significativamente superiore al di fuori della serra.
Ecco, ho messo un termometro digitale max min con due sensori e ho registrato i dati di temperatura dentro e fuori le scatole. Da questi dati, una cosa è divenuta evidente. Queste specie, come le alte temperature per germinare, nonostante la maggior parte dei consigli attuale e considerando l’habitat montano del genere, il che suggerirebbe temperature più basse. Questo potrebbe anche essere il caso per gli altri generi (ad esempio, Trachycarpus e forse Ceroxylon). Non ho mai registrato alcun segno di attività quando la temperatura massima è stata sotto i 26 ° C, e il picco di germinazione è stato nel range 14 ° C-35 ° C. Questo è facilmente ottenibile dalla tarda primavera all’inizio dell’autunno. Nella prima prova l’anno scorso, ho ottenuto le seguenti percentuali di successo: 11/40 (28%) di P. torallyi v. torallyi, 6 / 80 (8%) di P. torallyi v. microcarpa, 1 / 30 (3% ) di sunkha P., e 6 / 10 (60%) di P. cocoides.
Figura 2. Gruppo familiare, mostrando
piantine di tutte le specie.
Figura 3. Parajubaea torallyi
gemello in collezione privata a
Palermo, Italia.
Quando ho trovato nessuna germinazione nuovo dopo tre settimane in giro per la fine di ottobre 2001-ho smesso di appannamento i semi. I coperchi sono stati rimossi, permettendo la perlite e semi a seccare completamente. Le scatole sono stati lasciati a trascorrere l’inverno. Per un periodo di oltre un mese, nel gennaio 2002, la temperatura minima notturna è stata costantemente nella gamma di 1 ° C – 4 ° C. Ai primi di marzo, le temperature sono aumentate, il montaggio nel range ottimale. Così, la perlite è stato innaffiato di nuovo le palpebre e rimettere sul scatole. Al primo controllo, dopo una settimana, la maggior parte dei semi restanti erano germinando: 39/74 di P. torallyi v. microcarpa, e nove più una settimana dopo, quattro torallyi P. v. torallyi e due sunkha P., poi un onda di 11 sunkha P. a un controllo successivo e ancora in corso. Ho trovato anche quattro semi marcio, facilmente riconoscibile per la muffa bianca che cresce su punta, odore di putrefazione di cocco (Fig. 1). Nell’agosto 2002, il risultato è stato 69 P. torallyi microcarpa v., 32 c. di P. torallyi torallyi, 25 di sunka P., quindi un tasso di oltre il 80%. Non male davvero!
Questo processo sembra imitare le condizioni di habitat piuttosto ben asciutto, l’inverno freddo e umido, caldo d’estate, che si addice al semi. Un’altra considerazione è che, nell’emisfero boreale, noi di solito ottengono i semi freschi in giro per fine inverno, mentre in habitat è la stagione opposto. Credo che gli scarsi risultati ho ottenuto un primo risultato perché i semi devono avere un periodo abbastanza lungo di riposo, utile per indurre / rimuovere alcuni prodotti chimici per attivare la germinazione.
La tecnica del box significa non dover preoccuparsi di annaffiare i semi. Ho appena li nebbia con uno spruzzatore a mano quando sono asciutti (i gusci turno dallo scuro al marrone chiaro). Non vi è alcun rischio di sotto-o sovra-irrigazione, perché, con il coperchio, l’evaporazione è minima e l’umidità si mantiene costante. Inoltre, nessun problema si verifica se si trascura il controllo settimanale per i germogli, come faccio spesso. La radichetta cresce verso il basso in umido ancora perlite poroso, e nessun danno sarà fatto tirare su il seme germogliato. Quando la radichetta è di 4-5 cm di lunghezza, è il momento di vaso in su. Io uso alto, vasi quadrati (10x10x20 cm) riempito con un mix di torba / sabbia / perlite in parti uguali. Un po ‘di cura è necessaria per le annaffiature prima, in quanto sono sensibili a marcire. La prima foglia appare qualche settimana più tardi (Fig. 2).
Non è raro trovare i semi di due embrioni, in particolare con il torallyi varietà, e questa caratteristica è stata osservata molte volte in generi affini (Butia, Syagrus, Jubaea, Acrocomia, Attalea). Lasciando loro di crescere insieme potrebbero dare un effetto insolito negli anni a venire (Fig. 3), ma ogni tentativo di dividerli, dopo la fase di germinazione sarebbe fatale per la palma! Un semplice trucco può essere utilizzato per ottenere due impianti indipendenti. Una volta che le radichette sono della lunghezza giusta, ho messo il seme sul bordo di due vasi, unite fianco a fianco con nastro pesante, permettendo ad ogni radice di andare nella sua stessa pentola. Un piccolo vaso quadrato di 7cm, con il taglio inferiore off è collocato sopra i due vasi e viene inserito con l’aiuto di due tacche. Lo spazio restante è riempito con la miscela. Questo per evitare che il ipocotili si secchi o che sono danneggiati accidentalmente. Dopo circa un anno, il seme saranno spesi e le due pentole possono essere separati. E poi … due impianti per il prezzo di uno. Voilà! (Vedi fig. 4.)
Tutte le specie Parajubaea necessitano di essere coltivate all’aperto in pieno sole dalla prima fase foglia, almeno durante i mesi più caldi, in quanto risentono condizioni di serra (la mancanza di movimento d’aria ed un alto livello di umidità). In caso contrario, si sviluppano le foglie deboli con strisce gialle, che si piegano e muoiono lentamente (Fig. 5). Questo indica anche la capacità di adattamento di questo genere alle zone subtropicali, con estati umide. Mentre l’ultima resistenza a freddo delle specie diverse è ancora ben collaudato, come non ci sono vecchi esemplari in coltivazione fuori habitat-Parajubaea sono sicuramente alcune delle palme più promettenti per i climi temperati.
Questa la foto del seme, anche aperto e dello spessore del guscio
Il sapore e’ del cocco, ma di consistenza durissima
Angelo
Il seme sembra fresco!
Il guscio è talmente duro che per aprirlo io ho usato una morsa.
Enrico
Anchio l’ho assaggiato è privo di succo ma il sapore è uguale al cocco,per aprirlo ho usato il martello. 😀
quote:
beh se cerchi in rete qualcosa esce sempre 😀 roba scritta un decennio fa 😮
http://www.plantapalm.com/vpe/horticulture/vpe_horticulture8.htm
Angelo allora tu dovresti avere un certo numero di parajubaee di circa 10 anni , perchè non metti una foto della più bella? Qualche dettaglio su come hanno passato l’inverno, specie l’ultimo?
Ne avresti anche da vendere?
Ciao
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
angelo ciao sono carlo da bologna , ho letto da fede delle tue parajubee, non ho capito se sono in vaso o in terra , eventualmente sei interessato a un cambio con altre palme? quali possono essere?
ciao carlo
ATTENZIONE:
io ho solo tradotto in italiano il link postato da LILIO
forse vi ha tradito il nome di chi scritto l’articolo, che non sono io !!!
Angelo
quote:
ATTENZIONE:
io ho solo tradotto in italiano il link postato da LILIO
forse vi ha tradito il nome di chi scritto l’articolo, che non sono io !!!
Angelo
Io non ho risposto a te, ma a Lilio.. (l’autore dell’articolo citato 😉 )
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Scritto Da – ffeeddee on 18 Marzo 2011 11:02:47
Mi e’ nata un’altra jubea
Vorrei sapere la percentuale di germinabilita’ ??
su un centinaio seminate negli ultimi 2 anni, solo questa …
Angelo
tra 20 sarà come la mia 😀
I semi di Jubea seminati lo scorso anno in piena terra, dopo i -10/-12 di questo inverno, possono ancora germinare ??
Angelo
è probabile.
Dopo anni sono ancora piccole e crescono ancora piu’ lentamente , sia in vaso che in terra
qlc consiglio ?
Angelo
http://picasaweb.google.it/AANGELO.MILAN
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