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Salve a tutti.
Ho aperto questo post per condividere insieme le varie esperienze, al fine di definire una composizione ottimale di “terreno” per i nostri Encephlartos.In rete si trovano molte informazioni sulel varie composizioni, la cui predominanza consiglia 1/3 di lapillo od argilla espansa, 1/3 sabbia, 1/3 terreno organico sciolto (preferibilmente tendente all’acido).
Circa un mese fà, con l’ultima arrivata, (E. friderici guilielmi)ho subito provveduto a rinvasarla con la composizione di terriccio sopra indicata, e relativa abbondante innaffiatura, necessaria al costipamento del terreno, per poi lasciarla lì, senza più innaffiarla.
Ora a distanza di tempo, ho notato che alcuen foglie hanno inziato a disseccarsi in vri punti, ho quindi trattato con fugicida, ma a distanza di una settimana il disseccamento proseguiva imperterrito.
Devo aggiungere che un’alnalogo comportamento l’ho riscontrato a fine inverno su un E. Lehemanii, che ha perso lentamente tutte le foglie.
Allarmato da ciò, ho tentato un’estrema ratio, ho tolto nuovamente dal vaso il Friderici G. per controllare se le radici avevano avuto problemi con dei marciumi o con le nematodi, ma sopresa delle sorprese, ho trovato le radici estremamente secche.
In funzione di ciò ho ripetuto l’operazione, aumentando nella composizione il terreno, nel seguente modo :
Terreno 40%, il restante suddiviso tra terreno sabbioso (e non sabbia pura) e argilla espansa di piccola dimensione.Spero di aver rimediato, ma non ne sono sicuro, anzi l’istinto mi dice che forse potrevo anche dosare il terreno al 50 %.
Lo sò che su internet tutti raccomandano un ottimo drenaggio, ma l’epserienza diretta, pare dimostrare il contrario, poi con questa vicenda mi è tornato in mente (per rafforzare l’ipotesi di non forzare sul drenaggio) che ad Ischia vi sono esemplari secolari piantumati a terra, non penso che vi abbiano creato una “buca” di drenaggio, ma che le piante siano state semplicemente collocate a dimora sul terreno esistente, prova ne è che l’Encephalartos convive con un pratino rigolioso, segno che può tollerare un terreno umido.
Spero di aver chiarito i concetti al meglio, che ne pensate ?.
Scusate l’ultima, vi chiedo la gentilezza di inserire risposte attinenti al tema, grazie.
Saluti, caio.
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