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  • pietropuccio
    Partecipante
      14 Marzo 2007 alle 12:01 #692

      Delonix regia

       

      Riprendo qui una interessante discussione sulla Delonix regia iniziata da Paolo (paolob44) all’interno del forum dei Fruttiferi:

      Mi interessa la Delonix perchè alcuni anni fa’, in Corsica, avevo visto questa magnifica pianta in fiore (era in un grosso vaso che credo al riparo in inverno) e quando ho chiesto cos’era mi hanno detto Flamboyant

      per una maggiore visibilità perché non tutti sono interessati ai fruttiferi, mentre questa Delonix è uno dei sogni più ricorrenti dei tropicalomani che….. non se la possono permettere (climaticamente parlando) e per riferire, per quel che può interessare, la mia pur limitata esperienza su questa specie.

      Può essere utile ricordare che la Delonix regia è un albero originario delle foreste decidue (come è pure lei) del nord-ovest del Madagascar, in un’area caratterizzata da un clima con spiccata stagionalità, la stagione secca perdurando per 6-8 mesi, e con una temperatura media mensile costantemente superiore a + 20 °C (media annua 26°C), in suoli calcarei.

      L’albero è di veloce crescita, ad es. una volta seminatane una in piena terra in una simil serra fredda che avevo in giardino, in una estate ha raggiunto velocemente la copertura a 2,10 m di altezza e altrettanto velocemente è defunta l’inverno seguente. Purtroppo è invece molto lenta nel raggiungere la maturità fiorifera, di norma impiega (da seme) più di 10 anni ai tropici per la prima fioritura.
      Ho provato più volte in piena terra ed in piena aria a Palermo, ma il massimo che sono riuscito ad ottenere è stata la sopravvivenza per due anni consecutivi (ad ogni modo il mio giardino non ha una esposizione ottimale), mi risulta invece, anche per visione diretta, che a pochi metri dal mere nella costa sud della Sicilia (zona Gela – Ragusa), riesce a sopravvivere diventando un albero, ma con scarsa o nulla fioritura, dato che comunque in inverno si bruciano gli apici erbacei da cui in primavera si sviluppano i fiori.
      Quella che segue è la foto di una foto (settembre ’92) fatta nella zona costiera di Ragusa, non si riesce a vedere, sia per la qualità dell’immagine che per la presenza della vegetazione estiva che le nasconde, ma erano evidenti le estremità vegetative secche dell’anno precedente per una lunghezza anche di 50 cm.

      Avendo avuto notizia, come anche Paolo, della possibilità di fioritura (sia pure molto ridimensionata) in vaso, 12 anni fa ne ho seminata una tenendo la pianta costantemente fuori nel balcone cittadino esposto a sud (situazione climatica decisamente migliore di quella del giardino), tenendola perfettamente asciutta da fine autunno a inizio primavera; pur con la bruciatura degli ultimi centimetri erbacei ed una crescita simil bonsai, ha superato 10 inverni, ma non l’undicesimo, quando già cominciavo a sperare in una possibile fioritura.
      La scorsa primavera, avendo ricevuto da una gentile amica un baccello, malgrado l’età e la pregressa esperienza, ho deciso di ritentare la coltivazione in vaso con una variante, ed è questo che potrebbe interessare altri, cioè quella di tenere la pianta da inizio autunno a primavera inoltrata nella serra riscaldata (l’alternativa potrebbe essere vicino una finestra a sud in appartamento), ad una temperatura che raramente scende sotto i +16°C, trattandola da semidecidua, come ho visto si comporta in aree con stagione secca meno severa di quella malgascia (sud Florida, Cuba e mi pare anche le Canarie….), nella speranza (vana?) che estendendo al massimo il periodo vegetativo (la pianta comunque va in riposo in inverno) ed evitando la bruciatura degli apici ed il conseguente ritardo nella ripresa primaverile, di un più veloce raggiungimento della maturità fiorifera. Le piante, seminate la scorsa primavera, si presentano così:

      il vaso è da 10 (ma a breve rinvaso) e la pianta più alta è quasi 50 cm, come si vede hanno mantenuto buona parte delle foglie e già, dopo la stasi durata tutto l’inverno, hanno un accenno di ripresa vegetativa.

      Aggiungo, per curiosità, che al genere Delonix vengono ascritte almeno altre tre specie: decaryi, elata e floribunda, interessanti per l’aspetto della vegetazione, ma molto meno ornamentali della regia per fioritura, che si sono dimostrate rustiche a Palermo.

      Pietro Puccio
      Palermo
      Zona climatica 9b/10a (USDA)
      Temperato subtropicale (Koppen)

      Pietro
      Palermo
      Zona (USDA) 9b
      https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

      Stefano De C.Posts: 617
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        16 Maggio 2020 alle 22:52 - Views: 1100 #10645

        Non la potevano porre tra gli alberi monumentali?
        Era diventata famosissima tra gli appassionati di giardinaggio.
        Però voi stessi avete detto che ci sono in zona altre piante

        Stefano
        Roma