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  • 23 Novembre 2010 alle 11:15 #5150

    Ho sempre pensato a un modo poco costoso e molto efficace per ammazzare le larve di Paysandisia e Rincoforo senza danneggiare le nostre amate palme.

    Premetto che questo sistema possa essere usato in fase iniziale e su giovani esemplari, proprio per una questione di dimensioni e di gestione dello spazio…

    Premetto ancora che da me non sono ancora arrivate, per cui NON HO SPERIMENTATO questo sistema, ma che, questo, vorrebbe essere un suggerimento a chi già guarda impotente la morte delle palme nei nostri giardini

    Il metodo è molto semplice e parto dal presupposto che le larve nella fase iniziale crescano a velocità elevate e perciò necessitano di buone quantità di ossigeno per crescere e mangiare i tessuti della palma. La mia idea è quella di togliere l’ossigeno a queste larve facendole lentamente “asfissiare” all’interno delle loro gallerie, chiudendo l’apice della palma in un telo di plastica assolutamente NON bucato, insomma che sia quasi ermetico, al cui interno sia stato infilato un tubo che diffonda anidride carbonica (ma qui ci sarebbe la possibilità di usare anche altri gas, magari di maggior impatto tossico sulle larve, or ora non me ne vengono altri, ma accetto altre proposte…mi viene in mente il gas metano ma credo che sia estremamente pericoloso)per una settimana o dieci giorni.
    Ovvio che il gas rilasciato in modo graduale saturerebbe lentamente lo spazio chiuso e quello in eccesso uscirebbe dalla base della chiusura del telo plastificato contrastando così anche la formazione di ossigeno dell’apice stesso li rinchiuso.

    Le bombolette di C02 sono di facile reperibilità e gestione, in quanto usate per la coltura in acquario delle piante sommerse. Sono piccole e leggere e si attaccano sul retro degli acquari per un maggior crescita della vegetazione.

    E per dosare la quantità di gas in uscita basterebbe immergere il tubo in acqua e verificare il flusso che non sia ne troppo poco ne troppo rapido. Per gli acquari queste bombolette durano settimane…

    Mi viene anche in mente che usare buste di plastica scure (tipo quelle per la spazzatura) alte e strette aumenterebbe la temperatura all’interno del fusto, si creerebbe tipo un effetto serra, e la biologia mi insegna che dove c’è calore i processi vitali sono più veloci e richiedono maggiori quantità di Ossigeno, quello appunto che noi andremo a togliere!

    A questo punto credo che dopo una decina di giorni le larve siano morte e il telo si possa anche togliere.
    Credo che sulle larve di Paysandisia e sulle specie da loro colpite il sistema sia abbastanza gestibile, dato le dimensioni contenute delle palme (chamerops, trakycarpus …) ma su P.canariensis e simili credo che sia poco preaticabile in quanto bisognerebbe “confezionare” un telo ermetico sulle misure magari eccessive della palma colpita.
    Ovvio anche che il sistema non esclude nuovi attacchi di questi malefici insetti!!!

    Naturalmente accetto suggerimenti e proposte per raffinare il sistema… 😀 😀
    fatemi sapere cosa ne pensate, Daniele

    Daniele MATERA-TARANTO
    zona climatica 9b
    marino con microclima di bosco

    Scritto Da – maculato il 23 Novembre 2010alle ore 11:52:27

    pietropuccio
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      23 Novembre 2010 alle 13:33 - Views: 395 #46274

      Ciao Daniele,
      a) i film plastici non sono totalmente impermeabili ai gas;
      b) il fusto non è a tenuta stagna, ma “respira”;
      c) durante la fotosintesi le foglie producono ossigeno;
      d) le larve hanno imparato, quando tira brutta aria sulla chioma, a dirigersi verso il basso.

      Pietro Puccio
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      Temperato subtropicale (Koppen)

      Pietro
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      https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

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        23 Novembre 2010 alle 13:42 - Views: 520 #46275

        quote:


        a) i film plastici non sono totalmente impermeabili ai gas;
        b) il fusto non è a tenuta stagna, ma “respira”;
        c) durante la fotosintesi le foglie producono ossigeno


        …ciao Pietro per questi motivi ho inserito una bomboletta di CO2 che espella dall’interno sia l’ossigeno prodotto dall’apice stesso che quello che entra eventualmente dai pori dei films plastici…
        io, data la poca spesa, proverei…

        Daniele MATERA-TARANTO
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          23 Novembre 2010 alle 13:59 - Views: 524 #46276

          …per quanto riguarda il discorso che le larve migrano verso il basso, si potrebbe inserire un secondo telo, a mo di tubo, raccordato al primo telo in alto, in modo da prolungare eventualmente l’effetto del gas su tutto il fusto…
          migrerebbero verso il basso scavando… se riuscissero ad arrivarci 👿 !!!

          un canarino senza ossigeno vive pochi secondi, una persona pochi minuti…
          non credo che queste creature possano vivere più di 24 ore senza aria, io per sicurezza ne do sette di gg. 👿

          Daniele MATERA-TARANTO
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          Scritto Da – maculato on 23 Novembre 2010 14:02:05

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            23 Novembre 2010 alle 14:14 - Views: 520 #46277

            quote:


            Ovvio che il gas rilasciato in modo graduale saturerebbe lentamente lo spazio chiuso e quello in eccesso uscirebbe dalla base della chiusura del telo plastificato contrastando così anche la formazione di ossigeno dell’apice stesso li rinchiuso.



            …Pietro, l’avevo già previsto l’ossigeno prodotto dalla palma stessa…

            Daniele MATERA-TARANTO
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            Scritto Da – maculato on 23 Novembre 2010 14:30:56