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Sono anni che mi sono “incaponito” con la Carissa Macrocarpa, dopo vari tentativi (positivi e non) sono riuscito a far vivere un esemplare che fiorisce regolarmente in estate, ma senza mai fruttificare.
La conseguenza della mancata fruttificazione la attribuivo alle condizioni limite di sopravivenza dovute alle minime temperature della mia zona.
Sono appena reduce da un bel giretto ad Ischia, è lì mi sono nati alcuni dubbi in merito in quanto ho notato diverse carisse a fine fioritura, ma senza accenno di frutti.
E’ noto che Ischia ha un clima del tutto particolare, uguale se non migliore della Sicilia, quindi mi viene spontaneo chiedermi : ma la Carissa riesce a fruttificare in Italia ?
Nel ringraziare per gli eventuali contributi saluto, caio. 🙂
Fruttifica sicuramente, io una ventina di frutti li ho avuti e sono due piante giovani.
Il gusto non è granchè, ho tenuto qualche seme anche se il sistema migliore di riproduzione è la talea.
Mi risulta che a Cagliari fruttifichi, su un forum francese ho letto di una pianta in Corsica che fruttificava ad anni alterni.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Grazie per le info Paolo.
Allora resto in trepidante attesa.
Per il sapore dei frutti ti dirò…, confidavo nel fatto che in Sudafrica i frutti sono ricercati sopratutto dai bambini.
Saluti, caio.
Scritto Da – caio on 25 Settembre 2008 09:19:34
Anch’io da qualche anno “lotto” con una Carissa che ho trovato abbandonata e in pessime condizioni in un vivaio; dopo averla messa a dimora in piena terra ho iniziato la cura “ricostituente” , riuscendo a far “risuscitare” la povera pianta! Ecco come si presentava l’anno successivo:
Ovviamente era mia intenzione arrivare sia alla fioritura (splendido fiore dall’ottimo profumo ), che alla fruttificazione: avevo letto, infatti che la Carissa macrocarpa, sin. grandiflora, produceva dei frutti, chiamati nella sua zona d’origine (Natal, SudAfrica) “Natal plum” (prugna). Il frutto è universalmente definito edule, anzi gradevole; probabilmente l’impressione negativa deriva dal fatto che, come tanti altri frutti tropicali (v.Passiflora)la raccolta deve essere fatta con il frutto assolutamente maturo (buccia rosso scuro e morbido al tatto).
Fatta questa opportuna precisazione devo purtroppo confessare che non sono riuscito, ad oggi, ad ottenere alcun frutto, a fronte, comunque di una limitata fioritura, conseguente al lungo periodo di abbandono nel vivaio (è già tanto che si sia ripresa !). Mi sono, quindi, ulteriormente documentato e ho accertato che alcuni esemplari di C. presentano fiori solo maschili e altri fiori solo femminili; comunque, è auspicabile, in ogni caso, l’impollinazione incrociata.
Per quanto mi riguarda, quindi, avendo un solo esemplare, non mi resta che….piangere . Poichè non mi arrendo mai…sto tentando una talea dalla pianta di Pietro (varietà diversa, con fiori più grandi e quasi totale assenza di spine): purtoppo, sempre che talea riesca, dovrò sperare di riuscire a resistere sino a quando la nuova piantina sarà cresciuta
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Aggiungo delle foto per fare vedere lo sviluppo ad oggi (aprile ’08)
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Non è che i frutti siano cattivi, il gusto è asprigno, i semi pochi e non fastidiosi.
Sicuramente da bambino l’avrei apprezzato di più, è certamente meglio di molti frutti selvatici che mangiavamo nei boschi
Paolo
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Complimenti per la tua piantina, il nuovo look è ottimo.
Beato te che con il tepore siciliano la puoi coltivare in piena terra, qui è solo possibile in un bel vaso di cotto….
Saluti, caio. 🙂
Guarda che è abbastanza rustica, anche da me è in piena terra e ha superato perfettamente l’inverno. Ho anche fatto delle talee che hanno radicato bene.
Le mie piante però hanno un portamento più ricadente, le ho messe sul bordo di muri a secco come i capperi. Probabilmente così patiscono meno il freddo, l’inverno scorso ha anche nevischiato pur senza scendere sotto i +3°.
Paolo
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le mie le ho fatte da talee ,confermo quello che ha detto paolo ,e facile subito hanno radicato .
giuseppe
La foto è di fine agosto, i frutti erano parecchi di più ma erano già stati raccolti.
Oggi ho trovato un frutto, quasi rinsecchito e devo dire che il gusto era buono, vanno lasciati stramaturare come i kaki. I semi piccoli e piatti non si sentono nemmeno.
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Scritto Da – paolob44 on 29 Settembre 2008 01:11:09
C’E’ qlc che ha qlc seme disponibile
Angelo
Non ho mai tenuto semi perchè si propaga benissimo per talea, anzi i rami che toccano terra emettono radici.
Paolo
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Ciao Paolo, volevo condividere con te la novità della mia piantina.
Come vedi, sono arrivati anche da me per la prima volta i frutti, ed il primo è in corso di maturazione.
E’ curioso cmq notare che la maturazione tra la tua e la mia zona differisce di circa 3 mesi, molto curioso.
Ma per caso hai ancora frutti sulla tua carissa ?
L’appassimento pre_”gustazione” lo hai praticato dopo la raccolta, oppure hai atteso che avvenisse sulla pianta ?
Nel ringrazaire saluto, caio. 😉
Credo sia abbastanza normale, anche la mia ha fatto dei frutti in ritardo, l’ultimo è stato mangiato circa un mese fa’ da un amico del forum in visita dalle mie parti. Però una piccola talea che ho messo a dimora in estate ha un frutto quasi maturo anche lei.
Io li lascio maturare sulla pianta, sono buoni quando diventano un po’ molli.
Non credo che abbiano una stagione precisa, visto che anche la fioritura è ben scalare.
Anche i Guava fragola sono così, fioriscono in più riprese, alcuni frutti stanno maturando ancora adesso (i primi erano maturi a inizio settembre) e ci sono ancora frutticini in crescita. Evidentemente non sono piante abituate alle stagioni.
Paolo
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Grazie per le info Paolo, sicuramente nei luoghi di origine il fattore stagione è molto meno evidente rispetto alle nostre latitudini.
Per quanto concerne invece i guava fragola, qui fanno solo un abbondante maturazione tra settmebre ottobre, poi se ne riparla dopo un anno.
Sono sempre più convinto che la mia zona risente di una notevole escursione termica giornaliera a differenza della tua zona e questo è il fattore preponderante che determina una così netta differenza negli adattamenti.
Saluti, caio.
quote:
Credo sia abbastanza normale, anche la mia ha fatto dei frutti in ritardo, l’ultimo è stato mangiato circa un mese fa’ da un amico del forum in visita dalle mie parti. Però una piccola talea che ho messo a dimora in estate ha un frutto quasi maturo anche lei.Io li lascio maturare sulla pianta, sono buoni quando diventano un po’ molli.
Non credo che abbiano una stagione precisa, visto che anche la fioritura è ben scalare.
Anche i Guava fragola sono così, fioriscono in più riprese, alcuni frutti stanno maturando ancora adesso (i primi erano maturi a inizio settembre) e ci sono ancora frutticini in crescita. Evidentemente non sono piante abituate alle stagioni.
Paolo
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Effettivamente il mare è un ottimo volano termico, poi anche i terrazzamenti aiutano, anche con il sole basso i muri di pietra accumulano calore, tanto che a sera, passando molto vicino senti proprio che restituiscono il calore del giorno.
Per questo io le piante più delicate le metto molto vicine ai muri, sono anche un po’ riparate da tramontana e grecale.
Paolo
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Volevo aggiornare l’evoluzione dei frutti di Carissa, nonstante l’inverno ed una puntata a -4°c, quest’anno sono (per il momento) riuscito a preservare i due esemplari di C., inoltre i frutti che avevo fotografato in autunno, hanno continuato la loro lenta maturazione e per la prima volta ieri ho raccolto ed assaggiato i primi frutti.
Il loro sapore, direi molto simile ad un uva da tavola rossa, meno succosa, e con un tono asprigno nel finale.
Non male direi. saluti, caio.
Qui niente minime sotto lo zero e le piante di Carissa stanno bene, le foglie hanno preso un po’ di tonalità rossastra come lo scorso anno.
Ok per i frutti, spero che quest’anno ti maturino prima, comunque il gusto è buono, con i frutti ben maturi.
Paolo
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