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Artocarpus heterophyllus (Moraceae)
Ciao, spero di non annoiarvi, ma visto che il Forum langue…
Alcuni anni fa, pur conoscendo la ipertropicalità dell’Artocarpus altilis, per la magnificenza del fogliame ne acquistai una talea radicata nel più famoso mercato di Bangkok che, come da manuale, morì pochi mesi dopo. Trovandolo successivamente nel catalogo di Lucia, testardamente decisi di ritentare, visto che dovevamo incontrarci alla mostra “Ipomea del Negombo” ad Ischia, a causa della confusione nel fare il carico, Lucia mi portò invece una pianta di Artocarpus heterophyllus. Benchè non di mio interesse, anche se notoriamente meno esigente dell’altilis, non avendo spazio in giardino, decisi di tenerla, Lucia poi, con la sua più che rara correttezza e gentilezza, mi inviò lo stesso una pianta di altilis, che purtroppo in seguito ricopiò lo stesso copione delle precedenti.L’Artocarpus heterophyllus, non voluto, è rimasto da allora sempre nello stesso vaso e con la stessa terra nel balcone, il primo inverno 2/3 della vegetazione seccarono e nella estate successiva (sempre abbandonato) fece due piccole ramificazioni laterali. L’inverno non-inverno scorso non vi furono danni, ma nella insolitamente calda e secca estate scorsa crebbe solo di qualche centimetro ed in atto la pianta è alta 25 cm con un diametro alla base di appena 1 (uno) cm. Giorni fa casualmente notai all’apice come un microscopico grumo biancastro e rifiutando qualsiasi ardita e fantasiosa ipotesi lo semi-archiviai come appunto un grumo di lattice solidificato. Questa mattina sono andato a controllare ed il “grumo” era cresciuto:
Non ci sono dubbi, benchè sia difficile da credere che un tale scricciolo malandato possa fiorire, sta fiorendo. Dovrebbe trattarsi di fiori maschili (la pianta è monoica, con fiori distinti, maschili e femminili separati sulla stessa pianta) e se anche non fruttificherà, mancando quelli femminili e non potendo in ogni caso produrre un frutto di quelle dimensioni, o perderà prematuramente la fioritura, è certamente un fatto molto interessante.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Ma l’artocarpus non è l’albero del pane?
Questo è un parente stretto, l’albero dei panini… 😉 😉
Però dovresti curarla meglio la piantina 😀 😀
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
quote:
Ma l’artocarpus non è l’albero del pane?
L’albero del pane è l’Artocarpus altilis.
quote:
Questo è un parente stretto, l’albero dei panini… 😉 😉
L’albero dei panini? Allora forse non sai che è l’albero che fa i frutti più grandi che ci siano in natura, “panini” lunghi fino a 90 cm!
quote:
Però dovresti curarla meglio la piantina 😀 😀
Non sempre ciò che noi riteniamo “meglio” per le piante lo è effettivamente, anzi, direi che spesso è il contrario.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
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Appunto, l’Artocarpus altilis, quello dell’ammutinamento del Bounty 😀 😀
E’ veramente un bell’albero, con magnifico fogliame, questo invece non l’avevo mai visto, la foglie è più anonima…
Frutti così lunghi??? 😮 😮
Lo chiameremo albero delle baguettes, anzi dei “restorant”, quelle baguettes lunghe quasi un metro.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
quote:
Lo chiameremo albero delle baguettes,
Albero delle baguettes?
Non ci siamo proprio 🙂 ! E’ l’albero che fa il frutto più grande, non semplicemente più lungo, infatti può arrivare a 90 cm di lunghezza con adeguata larghezza (fino a 50 cm), per diventare una baguette dovrebbe fare una drastica cura dimagrante 🙂 .
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
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Ciao,
ciao Pietro, grazie! mi piacciono assai queste storie 🙂 la sorprendente forza della natura 😮
ciaociao…… piera.
provincia Bergamo 350 mt.s.l.m.
NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita. piera.
Caro Pietro, complimenti ( e grazie mille per gli aggettivi che mi hai attribuito 😳 ) per essere arrivato a far forse fiorire questo “rametto” che vedendo la foto direi che avrebbe fatto di tutto fuorchè fiorire. Io ho avuto piante più grandi, sempre da seme, ma non ho mai visto nulla di simile. E’ proprio vero che più le piante le guardi meno rispondono!
👿
Lulù
Complimenti Pietro! 😮 😮
Ma quando sarà il momento di mangiarlo…ci inviterai tutti all’evento vero? 😀
Prov. CT
E’ sicuramente la maschile. Anche in pieno campo fanno prestissimo infiorescenze maschili e solo 1-3 anni dopo anche le feminnili, da rami cortissimi che escono dal tronco o dai rami principali. Il tuo in quel vaso non oserá mai fare frutti. Ci vorrebbe forse un mastello di 100 e piú litri!!
Pietro,
voglio vederti poi a portare al riparo un mastello da 100 litri….. 😀
lulù
Ciao,
mi pare di averlo accennato in qualche messaggio, a novembre dello stesso anno (2008) sono stato ricoverato d’urgenza per un intervento chirurgico, la pianta è rimasta fuori per 20 giorni senza acqua (a novembre da noi può non piovere del tutto) e l’ho trovata secca, hanno resistito solo le succulenti e le piante nella serra dove avevo fatto un sistema automatico di irrigazione a pioggia.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
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Avevo sempre saputo che l’albero del pane è l’heterocarpus heterophyllus, invece non è così dunque
Stefano
Roma
In senso più ampio, ho letto, il nome comune può essere esteso anche all’Artocarpus heterophyllus e alle altre specie del genere
Stefano
Roma
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