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  • pietropuccio
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      11 Marzo 2008 alle 11:48 #978

      Neoregelia ampullacea

      Nella fiammata bromeliofila di oltre un mese fa, purtroppo estintasi velocemente, non si è parlato di questa bromeliacea (troppo facile, comune, scontata?) che ritengo molto interessante per diversi aspetti. Originaria del Brasile, è una epifita di piccole dimensioni – l’altezza non supera generalmente i 20 cm – estremamente versatile e tollerante, sopporta il caldo secco, ma anche temperature piuttosto basse (è data da alcuni rustica fino in zona 8b). Allegramente stolonifera:

      non presenta la classica colorazione delle foglie centrali al momento della fioritura, ma bande rosso scuro su tutte le foglie, all’interno ed all’esterno, più o meno estese a seconda della esposizione (più sole, più colore) e della varietà:

      Si adatta alla coltivazione in vaso, sospeso o no, e sugli alberi come epifita:

      in terra:

      e perfino in acqua:

      Qualcuno ha esperienza di coltivazione, in particolare in piena aria, di questa specie?

      Pietro Puccio
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      Pietro
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        11 Marzo 2008 alle 20:33 - Views: 676 #12676

        Grazie Pietro,

        Che dire? E molto interessante, e che rusticità! Se capisco bene è immaginabile che possa sopportare punte di -5°/-&° e magari anche fino a -10°C? Mi piacerebbe usarla come tappezzante :-)

        Gabriel

        pietropuccio
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          12 Marzo 2008 alle 10:18 - Views: 472 #12677

          quote:


          Se capisco bene è immaginabile che possa sopportare punte di -5°/-&° e magari anche fino a -10°C?


          Ciao Gabriel,
          ho tenuto a precisare che tale rusticità è attribuita da “alcuni”, non ho altre notizie(ed anche per questo chiedevo informazioni). Probabilmente questa valutazione proviene da coltivatori della Florida settentrionale dove non sono rare brevi cadute di temperatura a quei livelli, ma nell’ambito di temperature mediamente elevate.

          Pietro Puccio
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            12 Marzo 2008 alle 12:18 - Views: 675 #12678

            Grazie Pietro,

            avevo inteso che fosse l’esperienza solo di “alcuni”, ma ho fatto riferimento alle minime assolute, perché personalmente mi dice comunque di più e per evitare ogni rischio di ambiguità.
            Per delle piante da clima temperato come Phoenix canariensis, Butia capitata, ecc… ovvero piante che non hanno esigenze tropicali o subtropicali, il fatto di vivere in posti con delle medie mensili molto alte a parità di minime e di durata del gelo rispetto è veramente un vantaggio, rispetto alle stesse specie in climi dagli inverni temperati freschi?
            Penso ad esempio ai frequenti danni a Phoenix canariensis o Washingtonia nel nord o centro della Florida…. Oppure penso al disastro dell’85/86 in cui i danni gravi, le defoliazioni o addirittura le morti, a parità di minima, ci furono nei luoghi in cui le temperature erano alte e le piante in piena vegetazione (esempio certe zone del sud-est o sud-ovest della Francia) rispetto ad altre zone in cui si sono salvate ( Nord ovest della Francia). Non sto confrontando globalmente queste regioni, ma le ho citate per fare un esempio puntuale di una dinamica in cui un gelo intenso è preceduto da temperature molto alte. Queste situazioni sono abbastanza frequenti in certe zone del nord e del centro della Florida.
            Dico questo anche in termini generali, per invitare i partecipanti tutti a specificare, se possibile, a che luoghi ed a quali esperienze la letteratura citata, o a cui si fa allusione, fa riferimento.

            Gabriel :-)

            pieraPosts: 604
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              14 Marzo 2008 alle 20:11 - Views: 620 #12679

              Ciao,

              grazie Pietro! 🙂
              mi piace assai questo genere! peccato che non si trovi nulla in commercio all’infuori di quelle quattro usuali e stancanti bromeliaceae.

              Per favore, quelle che coltivi in acqua mi piacerebbe sapere se lo sono sempre per tutti i giorni dell’anno oppure, ogni tanto rimangono a secco.

              Questa domanda deriva dal fatto che le bromelie tenute in vaso ed in casa durante l’inverno con l’acqua nella rosetta, dopo alcuni anni salutano…. 😡
              Così ho trovato il modo per non farmi salutare 😀 le lascio con le rosette vuote e tengo umido il substrato.

              grazie mille! 🙂

              ciaociao…… piera.
              provincia Bergamo 350 mt.s.l.m.

              NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
              AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita. piera.

              pietropuccio
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                15 Marzo 2008 alle 9:06 - Views: 468 #12680

                quote:


                Per favore, quelle che coltivi in acqua mi piacerebbe sapere se lo sono sempre per tutti i giorni dell’anno oppure, ogni tanto rimangono a secco.


                Ciao,
                quelle in acqua hanno la base ed i primi 5-10 cm immerse dove in passato c’era una pianta palustre in un vaso sommerso. E’ stata inizialmente una prova balzana, visto che la palustre stava… marcendo, ho preso un porzione della Neoregelia che era vicina sul bordo della vasca è l’ho buttata sopra, a quanto pare si è trovata benissimo in queste condizioni (è lì da una decina di anni) e si moltiplica continuamente. Solo in qualche circostanza, in piena estate, il livello dell’acqua scende al livello del vaso, mentre in inverno, ovviamente, il livello dell’acqua è massimo. Non è l’unica pianta a comportatrsi fuori dalle regole, un Aloe che era inizialmente ad un metro dal bordo della vasca, forse per la gran sete 👿 , pollonando si è diretta verso la vasca, ha scavalcato il bordo e si è buttata in acqua (foto) e lì vive beata 🙂 .

                In inverno quando (e se) piove la rosetta di tutte le bromeliacee in piena aria è naturalmente più o meno piena d’acqa, dalla primavera all’autunno la metto raramente, e poca, per evitare che vengano utilizzate come reparto di neonatologia zanzarica.

                quote:


                Questa domanda deriva dal fatto che le bromelie tenute in vaso ed in casa durante l’inverno con l’acqua nella rosetta, dopo alcuni anni salutano…. 😡


                E fai benissimo a lasciarle vuote, in appartamento le condizioni di luce non sono ottimali, le piante vegetano al minimo e assorbono molto meno acqua dalla rosetta. In questo caso è meglio lasciarle vuote e bagnare ogni tanto il substrato, quel poco che assorbono dalle radici è sufficiente.

                Pietro Puccio
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                Pietro
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                pieraPosts: 604
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                  16 Marzo 2008 alle 21:32 - Views: 657 #12681

                  Ciao,

                  Grande Pietro! 🙂 grazie per la conferma che in appartamento l’acqua nella rosetta è meglio non lasciarla. Ci sono arrivata dopo aver perso qualche pianta parecchi anni fa, ma non ero arrivata ai motivi da te descritti. Grazie millissime!

                  Mi piacciono le piante che vanno oltre ogni regola!! grazie per la foto postata: mi pare davvero fantastico proprio quel che ha fatto quella pianta 🙂 😮

                  Per favore, hai altre sorprese “strane” da mostrare? 😮 😉 😛 😳

                  Rivedendo la foto per bene e se ci vedo bene, una foglia sta in acqua e vive bene pure lei? 😮

                  _________________________________________________________________________________
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                  Scritto Da – piera on 16 Marzo 2008 21:37:18

                  pietropuccio
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                    17 Marzo 2008 alle 17:52 - Views: 460 #12682

                    quote:


                    Rivedendo la foto per bene e se ci vedo bene, una foglia sta in acqua e vive bene pure lei?


                    Ciao Piera,
                    le foglie sommerse sono più di una, in pratica tutta la base è sommersa.

                    Pietro Puccio
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                    Pietro
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