• Open
  • 28 Gennaio 2008 alle 23:13 #948

    Scusate il titolo un pò provocatore, ma l’ho fatto per evitare che ci troviamo sempre i soliti quattro gatti a discutere di questi argomenti.
    La domanda che pongo è la seguente:
    quand’è che in una pianta si scatena il “desiderio sessuale” e quindi va in fioritura?
    In base a quali parametri agisce?

    Io qualche ipotesi ce l’avrei, ma siccome non ho naturalmente certezze, voglio prima confrontarmi senza influenzare gli altri.
    Scusate. 😀

    domy
    litorale nord roma

    Orchidea fantasmaPosts: 73
      • 2Topic
      • 73Risposte
      • 75Post totali
      29 Gennaio 2008 alle 0:51 - Views: 945 #12380

      Dunque …
      Prima di tutto la pianta (salvo rari casi) fiorisce quando è matura come età e sviluppo, il resto è da ricercarsi nell’orologio biologico che naturalmente è dovuto tutto alla genetica della pianta … Inutile fare discorsi approfonditi e lunghissimi sull’evoluzione perchè è tutto strettamente correlato. Se un melo fiorisce in primavera è perchè ha avuto freddo in inverno, le tmperature si alzano, l’irraggiamento solare aumenta e le piaoggie sono più abbondanti inoltre sa per certo che in giro è pieno di api … questo lo sa o meglio lo sanno i geni quando è ora… Molto semplice e molto complesso allo stesso tempo .. se vuoi sapere come fanno i geni a saperlo devi pensare a tutte le centinaia di migliaia di anni di evoluzione in cui il più forte (in questo caso chi fiorisce nel periodo giusto e attira gli insetti giusti,…) si riproduce e vive gli altri … ko

      Questo vale per tutte le piante, ognuna di esse ha una stagione di fioritura più o meno definita che avviene grazie a tantissimi fattori che sono scatenati dalla genetica…
      A noi resta il compito (a volte arduo) di garantire le giuste condizioni climatiche alla pianta perchè essa riconosca che è ora di fiorire …

      Infine fioriture sballate possono essere date da condizioni climatiche non idonee, cambio di clima, continente o emisfero e non ultimo stato di salute della pianta.

      Buonanotte 🙂

      Giulio

      paolob44Posts: 768
        • 49Topic
        • 768Risposte
        • 817Post totali
        29 Gennaio 2008 alle 20:51 - Views: 722 #12381

        Presumo tu ti riferisca all’altra discussione, quella sulle zone climatiche di cui hai quotato una mia frase, ma io non ho proprio capito a quale proposito.

        Io parlavo di paragonare periodo di fioritura, che come giustamente scrive Giulio è causato da vari fattori, non di piante che fioriscono per le condizioni estreme.

        Io portavo ad esempio il mandorlo, che da me fiorisce ai primi di febbraio con buona regolarità, oppure i narcisi a trombone giallo, che anche loro regolarmente sbucano dal terreno e fioriscono in questi giorni.

        Se in un’altro posto queste piante fioriscono lo stesso periodo posso pensare che sia nella mia stessa zona climatica.

        Paolo

        un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
        http://caprettetibetane.splinder.com

        TomasPosts: 64
          • 5Topic
          • 64Risposte
          • 69Post totali
          29 Gennaio 2008 alle 20:57 - Views: 839 #12382

          Vorrei solo aggiungere che i “messaggeri” dei geni sono gli ormoni,nelle piante ce ne sono tantissimi e la loro interazione è molto complicata e relativamente poco conosciuta.

          Un altro meccanismo che induce la fioritura è lo stress, la pianta “sente” che sta per morire, e si concentra sulla sopravvivenza tramite la discendenza.
          Tomas

          domyPosts: 120
            • 15Topic
            • 120Risposte
            • 135Post totali
            29 Gennaio 2008 alle 22:44 - Views: 859 #12383

            Scusate se sono stato un pochino fuorviante, ma l’ho solo fatto perchè preso dalla foga del discorso.
            Mettiamo da parte il caso estremo in cui una pianta fiorisce perchè “sente” che sta per morire, perche non c’entra nel discorso.
            Per rispondere a Paolo, cercherò di essere più chiaro, e chiarisco anche perchè ho aperto un’altra discussione.
            Quando parliamo di zone climatiche USDA e quindi di indice di rusticità,ci riferiamo alle temperature minime che statisticamente si possono verificare in una determinata zona e quindi vedere quali sono le piante che riescono a sopravvivere in quel determinato clima.
            Il buon Pietro Puccio, questo concetto lo ha esplicitato nei suoi vari post molto chiaramente ed ha pure detto che lo scopo di questa metodologia, è che lui essendo da oltre 40 anni affetto da mania acclimatatoria, vuole sapere quali piante tropicali riesce a far crescere nel suo giardino palermitano.
            Nulla di nuovo sotto il sole di Sicilia, perchè già alla fine del 700 Giuseppe Tineo primo direttore dell’Orto Botanico di Palermo sosteneva che lo scopo principale dell’Orto fosse quello di studiare quali specie tropicali di piante potessero essere coltivate in Sicilia.
            Onore alla costanza ed alla perseveranza d’intenti !!
            Detto questo, siccome è solo una questione di temperature minime, mi sembra improprio riferirsi come sistema di riferimento alle condizioni climatiche di fioritURA che invece sono influenzate da altri fattori, (p.e. temperature medie, temp. max,vernalizzazione etc.) e quindi non sono probanti per quell’altro tipo di discorso.

            domy
            litorale nord roma

            domyPosts: 120
              • 15Topic
              • 120Risposte
              • 135Post totali
              29 Gennaio 2008 alle 23:03 - Views: 856 #12384

              per rispondere a Tomas, non volevo (non avrei del resto nemmeno la preparazione) addentrarmi nei meccanismi del come avviene la fioritura.
              Mi interessa piuttosto la logica, cioè il perchè di certi comportamenti biologici.
              Scopo primario di una pianta che si riproduce è quello di sviluppare i propri semi, frutti etc. al momento in cui questi hanno le maggiori probabilità di svilupparsi ed affermarsi.
              Detto questo il punto fondamentale è stabilire il quando, e quindi disporre di un efficace calendario biologico, come diceva orchidea fantasma, che sia perfettamente sincronizzato, in modo da ottimizzare le varie funzioni (fioritura, cadutafoglie, etc.), rischiando il meno possibile (non troppo presto), ma nel contempo ricercando la massima efficienza (non troppo tardi).

              domy
              litorale nord roma

              bearkingPosts: 60
                • 15Topic
                • 60Risposte
                • 75Post totali
                30 Gennaio 2008 alle 7:01 - Views: 876 #12385

                A mio avviso il problema è molto più semplice di quanto non sembra. Tenendo conto che tutte le spicie, come già detto dagli esperti, per endemizzarsi hanno dovuto superare millenni di selezione naturale e che noi non abbiamo tutto questo tempo per verificare se una specie sopravviverà e fruttificherà nel nostro giardino, tantomeno una laurea in agraria, quando si acquista una pianta dovrebbe essere corredata di una sorta di carta di identità biologica, dove siano specificati un minimo di dati relativi al tipo di terreno, temperatura min. e max., metodo di impollinazione ed eventuali parassiti.
                Purtroppo, come mi è accaduto di recente di acquistare una Lipsuria per poi scoprire che si trattava di una Psidium Guava, molti vavaisti o pseudo tali, che le mettono in vendita, sbagliano pure il nome dell’essenza, rendendo molto difficoltoso reperire quelle notizie necessarie per una coltivazione ottimale di quell’esemplare. Mi giunge notizia, e non so se sia vero, che le piante di importazione dovrebbero essere corredate di un certificato sanitario che attesti l’assenza di patogeni che potrebbero infettare in nuovo areale.
                Fortunatamente, grazie a questo Forum e l’aiuto di tutti i partecipanti, che ringrazio viavamente, ho ricevuto tutte quelle notizie che mi fan ben sperare di non aver fatto un acquisto inutile.

                Ciao

                http://digilander.libero.it/pinobonsaiweb/
                http://www.cooker.net/cooker/cooker.nsf/wsearchdirlist?SearchView&Query=bearking&SearchOrder=4&SearchMax=&SearchThesaurus=TRUE&Start=1&Count=20

                Scritto Da – bearking on 30 Gennaio 2008 07:08:34

                Scritto Da – bearking on 30 Gennaio 2008 07:14:43

                TomasPosts: 64
                  • 5Topic
                  • 64Risposte
                  • 69Post totali
                  30 Gennaio 2008 alle 10:58 - Views: 830 #12386

                  Domy,

                  “Detto questo il punto fondamentale è stabilire il quando, e quindi disporre di un efficace calendario biologico, come diceva orchidea fantasma, che sia perfettamente sincronizzato, in modo da ottimizzare le varie funzioni (fioritura, cadutafoglie, etc.), rischiando il meno possibile (non troppo presto), ma nel contempo ricercando la massima efficienza (non troppo tardi).”

                  il clima mediterraneo è molto raro in tutto il mondo ed è anche l’esatto contrario di quello di cui le piante avrebbero bisogno, cioè dell’acqua quando fa caldo, loro crescono e l’evaporazione è alta. D’inverno quando le temperature sono basse e le piante rallentano o riposano , da noi l’acqua invece è troppa.

                  Quindi, ammeno che tu non possegga tre o quattro serre con climi diversi e un sacco di soldi per riscaldarle, non si può offrire alle piante tropicali e subtropicali quello di cui geneticamente avrebbero bisogno.

                  Tomas

                  Orchidea fantasmaPosts: 73
                    • 2Topic
                    • 73Risposte
                    • 75Post totali
                    30 Gennaio 2008 alle 11:53 - Views: 935 #12387

                    Ovvio che lo ‘stress pre-morte’ era sottointeso nelle condizioni avverse e nello stato di salute. Ho voluto omettere appositamente gli ormoni per non creare troppi problemi perchè qui ce ne sarebbe da discutere fino alla vecchiaia … 😀
                    Alcune piante fioriscono e fruttificano (o lo fanno molto meglio) solo se i rami vengono piegati stimolando la produzione di ormoni particolari, ma ovvio che questa pratica è solo agricola e non concerne il discorso che stavamo facendo prima …

                    Giulio

                    domyPosts: 120
                      • 15Topic
                      • 120Risposte
                      • 135Post totali
                      30 Gennaio 2008 alle 21:24 - Views: 857 #12388

                      D’accordo con Tomas che noi disponiamo di un caldo-secco e di freddo umido che ci svantaggia rispetto ai climi tropicali di cui godono i paesi tropicali luoghi dove c’è il caldo umido ed il freddo secco.
                      Però io vorrei fare delle domande che nascono dalla mia esperienza:
                      Perchè le Cattleye non fioriscono se prima per almeno 6-8 settimane non vengono assoggettate ad un giorno corto di 9-10 ore?
                      Perchè i Cymbidium ed i Dendrobium non fioriscono se prima non vengono tenute a basse temperature?
                      Perche alcuni bulbi per fare delle fioriture rigogliose hanno bisogno di stare un paio di settimane in frigorifero?

                      domy
                      litorale nord roma

                      Orchidea fantasmaPosts: 73
                        • 2Topic
                        • 73Risposte
                        • 75Post totali
                        31 Gennaio 2008 alle 11:31 - Views: 937 #12389

                        Ciao a tutti,
                        rispondo ad alcune domande:

                        Perchè le Cattleye non fioriscono se prima per almeno 6-8 settimane non vengono assoggettate ad un giorno corto di 9-10 ore?

                        Questo è relativamente vero, se si tratta di ibridi di Cattleya labiata si altrimenti non funziona …. Più C.labiata c’è all’interno dell’ibrido più le fioriture sono stimolabili dal giorno corto …

                        Perchè i Cymbidium ed i Dendrobium non fioriscono se prima non vengono tenute a basse temperature?

                        Anche qui vero in parte, i Dendrobium per esempio solo alcuni di loro vogliono l’abbassamento delle temperature in inverno per fiorire (il D. nobile ne è il classico esempio) altri vogliono caldo tutto l’anno!
                        Per i Cymbidium vale lo stesso le ppiante originarie delle zone Himalayane vogliono freddo le altre tropicali no :)

                        Tutto questo dipende esclusivamente dall’evoluzione e dall’adattamento che queste piante hanno sviluppato in centinaia di migliaia di anni al clima di dove si sono trovate a crescere.
                        Ecco quindi che troviamo piante che fioriscono dopo un periodo di freddo (il loro inverno naturale)proprio perchè le temperature in rialzo lo permettono.Il freddo manda la pianta a riposo e fa si che la pianta durante il riposo abbia potuto maturare le gemme (ricordo che la maggior parte delle piante da frutto classiche devono prendere freddo x fruttificare bene).

                        Altre desertiche sviluppano adattamenti per germogliare crescere fiorire e riprodursi con la prima pioggia che cade (il tutto in brevissimo tempo).

                        La stella di natale fiorisce a giorno corto (a dicembre per le coltivazioni) ma in natura fiorisce a primavera dopo che ha passato l’inverno con ridotta luminosità …

                        Sono tutti adattamenti … forse la stella di natale che fioriva a giorno lungo si è estinta.. come la giraffa con il collo corto … selezione naturale…

                        Giulio

                        domyPosts: 120
                          • 15Topic
                          • 120Risposte
                          • 135Post totali
                          31 Gennaio 2008 alle 19:38 - Views: 855 #12390

                          Vediamo un attimo se riusciamo a fare una sintesi.
                          Scopo di tutte le piante è quello di partire con la fioritura al momento migliore per il proprio sviluppo.
                          Togliamo le piante che vivono a cavallo dell’Equatore, le quali si trovano con tutte le stagioni climaticamente simili e quindi probabilmente possono scandire i propri ritmi solo su eventuali variazioni stagionali di umidità.
                          Avvicinandoci ai tropici invece si cominciano ad apprezzare la lunghezza del giorno e della notte e quindi le piante utilizzano questo sistema del giorno corto e lungo per scandire i propri ritmi annuali.
                          Avvicinandoci alle nostre latitudini, invece il sisteme di misurazione della temperatura sembra piu efficiente, visto che le escursioni termiche annuali sono più pronunciate e quindi le piante originarie di queste zone si fanno stimolare dal freddo, come oltre ai cymbidium, fanno pure i nostri alberi di pesco.
                          Sarebbe interessante raggruppare le piante che utilizzano questi meccanismi, cercando di identificare il rispettivo luogo d’origine, e poi di questi luoghi vedere il relativo andamento delle temperature medie, nonchè la lunghezza del giorno e della notte ai solstizi.
                          Forse si riuscirebbe a trarre delle deduzioni abbastanza significative!

                          domy
                          litorale nord roma

                          TomasPosts: 64
                            • 5Topic
                            • 64Risposte
                            • 69Post totali
                            31 Gennaio 2008 alle 21:24 - Views: 832 #12391

                            Molte piante tropicali fioriscono semplicemente quando raggiungono una certa dimensione o quando arrivano alla luce, quest’ultima vale soprattutto per i rampicanti.
                            Tomas