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Passiflora kermesina (sinonimo Passiflora raddiana
Originaria del Brasile nord orientale, stato di Bahia, dove vive tra 400 e 1800 m in prevalenza in posizione semi-ombreggiata ai margini dei boschi. Il territorio è caratterizzato da elevata stagionalità, con stagione secca corrispondente orientativamente alla nostra estate e temperature tra 20 e 40 °C; la vegetazione è ricca di endemismi con presenza di specie xerofite. Introdotta in Europa ai primi dell’800 (fu descritta nel 1826) ebbe subito un grandissimo successo e fu ampiamente utilizzata anche per creare nuovi ibridi (con la caerulea, racemosa e alata), alcuni dei quali scomparsi dalla coltivazione. Anche la specie ben presto scomparve dalla coltivazione – anche per la difficoltà a riprodurla per talea – e dai luoghi dove era stata rinvenuta, tanto da essere considerata estinta fino a che, dicono le cronache, non è stata ritrovata, sulla base delle indicazioni di località degli erbari, e reintrodotta in Europa nel 2001.
Oltre ai fiori, sono molto decorative le foglie, per la tonalità porpora della pagina inferiore, particolarmente intensa nelle più giovani.
Può crescere all’aperto in zone a clima mite, dove le temperature raramente scendono intorno allo zero, e si adatta alla coltivazione in vaso. Pur vegetando bene in pieno sole, come la pianta della foto, nel periodo più caldo ed assolato dell’estate palermitana la fioritura non avviene per caduta dei bocci appena formati, riprendendo (dopo giugno) in settembre-ottobre, posizione quindi non particolarmente felice, ma i posti migliori erano già affollati. La pianta è al secondo anno di fioritura (terzo dalla semina).
Molto caratteristici i fiori, portati da un lungo picciolo, che sembrano librarsi in aria, situazione non certo casuale, visto che l’impollinatore ufficiale è un colibrì (Phaethornis ruber, per i pignoli 😉 ).Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
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