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La P. phoenicia, sino a pochi anni fa veniva anche chiamata “P. alata ruby glow” (con chiaro riferimento al colore del fiore), poichè veniva considerata una varietà della P.alata, cui somiglia abbastanza, anche se, come vedremo, esistono delle considerevoli differenze.
Quello che ha chiarito definitivamente che ci si trovava in presenza di una specie a sè stante, pur appartenendo allo stesso subgenere e sezione (Passiflora e Quadrangulares), è stato il fatto di avere trovato esemplari di P. phoenicia in natura!
Ancora oggi, comunque , viene spesso venduta come P.alata: i miei due esemplari di cui allego le foto, erano classificati P.alata !
Il fiore ha i filamenti della corona con strisce viola, bianco e porpora (rosso, bianco e porpora l’alata). I petali sono color porpora e rosso mattone brillante (alata: rosso cremisi molto vivo). Le dimensioni: 12/13 cm. (alata 10/12).
Sia la phoenicia che l’alata producono un frutto edule di 10/15 cm., giallo o arancia (alata) a maturazione. Ambedue, purtroppo
, necessitano di impollinazione incrociata con altra pianta di clone diverso, o della tanto vituperata “P.caerulea”. 
In assenza del fiore la phoenicia è facilmente identificabile osservando le “solite”
ghiandole nettarifere al picciolo, che, nel caso nostro, sono particolari, per numero, per forma e colore: due, abbastanza grosse ed evidenti, di colore giallo, a forma di uovo d’insetto!
. Molti studiosi ritengono queste particolari ghiandole una difesa naturale della pianta contro le infestazioni di alcuni insetti capaci di defoliarla in tempi brevissimi: la forma, appunto, trarrebbe in inganno le farfalle che riterrebbero la pianta già “abitata” dalle uova di altri insetti e, quindi, andrebbero a depositare le proprie altrove ! 
La temperatura minima è di 5°C, ma pare che sopporti, sia pure per brevi periodi, temperature molto più basse (vicine allo 0°C!)

ANNO 2005



ANNO 2006



Quasi un P.s.
:
allego delle foto da cui si può vedere un fenomeno particolare che ha interessato una delle mie due phoenicia: un fiore sta crescendo alla punta di un viticcio
, anzichè sul solito picciolo! Credo di ricordare di averne avuto notizia tempo fa, ma non ricordo bene nè dove nè quando, nè se questo fenomeno abbia un nome
. Sarei grato a chiunque (Maurizio?
) mi possa illuminare 




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: ciò significa che per fruttificare bisogna procedere con impollinazione manuale con polline di altra phoenicia di clone diverso o con polline di ….caerulea
(e poi c’è sempre qualcuno che ne parla male!!
, nessuna era in fiore !
: morale della favola
..non ho alcun frutto e, quindi, alcun seme!


; la pianta è quella di cui si vedono le foto in questa discussione.
per chi non legge con attenzione i messaggi
)
(anche di questo ne ho parlato almeno due volte
).
. Se qualcuno avesse bisogno di identificazioni, metta la foto sul Forum e vedremo di dare una risposta!
!
di aprirsi in mia assenza: per questo motivo la foto allegata riprende il fiore già richiuso
. Non c’è dubbio, comunque che si sia sviluppato regolarmente; le dimensioni del bocciolo richiuso, raffrontate con quello vicino, mi fanno, comunque, ritenere che le dimensioni del fiore fossero nella norma.
, ti rispondo qui’.

: ne avevo sentito parlare proprio a proposito di questa particolare e affascinante specie! Lo stesso nome (cirro = viticcio <> flora = fiore) ci dice che fiorisce proprio sui viticci.
.