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Buongiorno, ho ordinato un esemplare di Serenoa repens silver da un venditore francese. Il pacco è arrivato stamattina dopo soli tre giorni di spedizione (pensavo impiegasse qualcosina di più).
Ecco una foto scattata prima dell’invio in serra fredda:
La pianta è alta 70 cm dalla base del fusto all’estremità delle foglie, penso che abbia già qualche decennio considerendo la proverbiale lentezza di crescita.
In primaverà la collocherò in piena terra nella zona a Sud del mio giardino e a ridosso della casa, in modo che non riceva mai neve e sia comunque protetta, anche se la forma silver sembra più resistente di quella classica. Verrà fertilizzata con regolarità perchè so che questa specie può dimostrarsi “capricciosa” fuori dai luoghi di origine.
Quali sono le vostre esperienze di coltivazione in piena terra?
Particolare
L’avevo presa quasi uguale da palmaris, dopo l’inverno 2009-10 era rimasto solo un getto vivo, è morto nell’inverno successivo. La minima registrata è stata -7 C non aveva protezioni
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
quote:
L’avevo presa quasi uguale da palmaris, dopo l’inverno 2009-10 era rimasto solo un getto vivo, è morto nell’inverno successivo. La minima registrata è stata -7 C non aveva protezioniFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Ho due S. repens green form (molto più piccole) che hanno superato indenni due inverni in piena terra solo con tessuto-non-tessuto. La forma silver si dice che sia ancora più resistente al freddo (esperienze positive perfino in Germania), come ho constatato leggendo i vari forum stranieri. Spero che la mia palma non avrà una fine altrettanto funesta, forse la tua è deperita perchè non è stata riparata con tnt i primi anni o perchè non ha bene “attecchito” durante il periodo vegetativo o ancora perchè (spero non sia anche il mio caso) è stata sempre tenuta in serra calda. So che le Serenoa hanno bisogno di costanti apporti di concime per evitare l’ingiallimento delle foglie, per esempio, e per non deperire durante la messa a dimora.
E comunque condivido la regola dei tre anni in piena terra discussa da David A. Francko nel suo libro “Palms won’t grow here and other miths”, ovvero che i primi tre anni di vita in piena terra di una cold hardy palm sono i più cruciali: se questa verrà riparata durante gli inverni nelle zone climatiche borderline e verrà innaffiata/concimata adeguatamente durante il periodo di crescita, dopo il terzo inverno sarà sicuramente più robusta rispetto a quando è stata acquistata.
Mi sembra di ricordare che non sei un fan delle protezioni e che ritieni che le palme debbano cavarsela da sole fin da subito (abbiamo due opinioni/esperienze diverse), ma anche in questo caso la penso come l’autore del libro che ho citato, e cioè che una palma messa in piena terra di recente è come un bambino, è impensabile lasciarla a sè stessa, e chi ritiene innaturali le protezioni dovrebbe riflettere sul fatto che molti aspetti della coltivazione di piante anche diverse palle palme sono “innaturali” e “forzati”. Grazie per la tua testimonianza Federico, è stata un “colpo” anche per me perchè è da tempo che volevo acquistare una silver, spero vivamente che la “sorella” della tua avrà una sorte diversa.
Scritto Da – Stefano Barone on 01 Dicembre 2011 19:54:27
quote:
L’avevo presa quasi uguale da palmaris, dopo l’inverno 2009-10 era rimasto solo un getto vivo, è morto nell’inverno successivo. La minima registrata è stata -7 C non aveva protezioniFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Federico in rete dicono che è molto resistente al gelo ?!
giuseppe
l’inverno 2009-10 qui è stato uno dei più freddi dal 1985, e il freddo intenso è arrivato improvvisamente in dicembre; gli inverni precedenti erano stati molto più caldi, avevo tenuto con la sola protezione di una serra fredda anche la Rhopalostylis sapida (Oceana) per questo non ho protetto la serenoa.
Non sono contrario alle protezioni, finché ho potuto ho protetto la mia jubaea, ma non con cavi riscaldanti.
Se arriva un inverno eccezionalmente freddo tutte le palme sono a rischio da queste parti, nel 1985 ho visto anche dei trachicarpus morti dal freddo.
ciò detto non credo molto nella resistenza della serenoa repens e non credo che la prenderò più
ciao
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
sono sempre stato attratto da questo genere,in particolar modo dalla var.silver.Come avevo già detto in precedenza la mia(silver) ha superato senza
bruciature i -14 , solo con una protezione contro pioggia e neve (senza cavetti).
feruglio alberto
quote:
sono sempre stato attratto da questo genere,in particolar modo dalla var.silver.Come avevo già detto in precedenza la mia(silver) ha superato senza
bruciature i -14 , solo con una protezione contro pioggia e neve (senza cavetti).feruglio alberto
Ciao Alberto,
– 14°C ? Caspita. Quanto è grande l’esemplare? A parte l’inverno, quali accorgimenti di coltivazione hai adottato? Da quanti anni lo coltivi?
Stefano
ciao Stefano
sono daccordo con la regola di Francko che citavi,in poche parole è un aiuto chè si dà alla palma nei tre anni successivi alla piantumazione in modo che si possa affrancare ,affondare le radici e si abitui al nuovo clima.Tutto questo si chiama acclimatazione,potrei aggiungere :esposizione,riparo dai venti,lavorazione del terreno (arrichimento-drenaggio).Ho visto troppe volte la buca d’impianto grande come il vaso).Anche la pacciamatura secondo mè è molto importante che sia corteccia,lapillo,pomice o foglie è comunque una marcia in più.
La mia serenoa è una pianta di 40-50 cm e senza polloni,avevo deciso di “sacrificare “la più piccola,anche sè è meglio fare le prove con esemplari con tronchi già ben formati,per cui la gemma è molto più riparata. Perchè anche una pioggia primaverile “fredda” in una pianta esausta dall’inverno potrebbe rovinare l’esperimento.La pianta era pacciamata ed era sotto una protezione di policarbonato.
ciao
feruglio alberto
Ciao Alberto,
– 14°C ? Caspita. Quanto è grande l’esemplare? A parte l’inverno, quali accorgimenti di coltivazione hai adottato? Da quanti anni lo coltivi?
Stefano
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Si dice che addirittura regge -18!!!
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Si dice che addirittura regge -18!!!
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In questi giorni diversi coltivatori sia italiani sia di vari Paesi europei mi hanno riferito risultati molto diversi fra loro (successi ed insuccessi).
Come avevo anticipato dalla prossima primavera proverò anche io con la messa in piena terra.
In effetti in Europa la pianta è coltivata assai raramente e quindi non vi è una linea guida certa ed univoca legata al corretto mantenimento; ma in seguito ad una corrispondenza avvenuta in privato con chi è riuscito nella coltivazione ho tirato un pò le somme e riassumo qui alcune regole fondamentali: a) è meglio che la pianta non riceva neve o pioggia fredda e che quindi sia riparata a ridosso di una casa o comunque con una protezione invernale; b) in primavera ed estate almeno nei primi anni occorre effettuare concimazioni frequenti pena una certa dormienza (la specie è di per sè già lenta) o addirittura l’ingiallimento delle foglie; c) durante la messa in piena terra occorre lavorare il terreno arricchendolo con sabbia; d) un’adeguata pacciamatura proteggerà le radici dal freddo; e) last but not least, questa specie prospera meglio nei luoghi con estati molto calde e umide.
Siamo quindi di fronte ad una palma sicuramente esigente.
Alberto, i tuoi accorgimenti sono stati la chiave del tuo successo.
Non mi resta che buttarmi in questa avventura dal prossimo Aprile. Vi terrò certamente informati.
Stefano
Scritto Da – Stefano Barone on 04 Dicembre 2011 12:02:47
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