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  • 8 Maggio 2011 alle 22:49 #5253

    Buonasera a tutti!! Vivo a Ragusa: umidità invernale e freddo (ha nevicato per un giorno) la caratterizzano, insieme a temperature estive non proprio da clima torrido.
    Cerco palme particolari, che comunque possano adattarsi alle condizioni climatiche della mia città.
    Grazie =))

    pietropuccio
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      9 Maggio 2011 alle 8:57 - Views: 587 #47720

      Ciao,
      intanto non è importante la neve quanto le temperature minime sotto lo zero che eventualmente si possono avere (al suolo) nelle notti senza copertura nuvolosa.
      Se hai pazienza, nel forum puoi trovare tante utili informazioni frutto di esperienza diretta.
      In rete (in inglese) si trova tantissimo, anche se deve essere sempre preso con le dovute cautele. Solo come esempio:

      http://davesgarden.com/guides/articles/view/470/

      http://www.trebrown.com/documents/climate/palmhardinesstrials.php

      http://www.bg-map.com/PLMTBLA.HTML

      Pietro Puccio
      Palermo
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      Pietro
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      https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

      ffeeddee
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        9 Maggio 2011 alle 10:08 - Views: 574 #47721

        Cosa intendi per particolari ?
        Sarebbe utile sapere se devono stare al sole o in ombra, se devono diventare grandi oppure rimanere entro certe dimensioni. Se devono crescere in fretta oppure non è importante.
        USDA 9a significa resistere fino a -6°C ; 8B fino a -9.4 °C

        Federico

        Ravenna
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        mammolinoPosts: 378
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          9 Maggio 2011 alle 11:02 - Views: 791 #47722

          scusatemi se vado un pò fuori tema , ma sto cercando delle comparazioni delle varie zone climatiche , ma su internet non trovo grandi cose , ma solamente le ” lettere ” senza avere dati più precisi ….
          magari sbaglio cercare io , così vi chiedo se qualcuno ha un sito di riferimento , oppure una cartella più precisa …

          Grazie

          rafa_nadaPosts: 745
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            9 Maggio 2011 alle 14:53 - Views: 882 #47723

            lo spazio non mi manca, sia in pieno sole che all’ombra.
            cercando su wikipedia “Ragusa”, alla voce “clima” c’è una tabella riportante le temperature massime e minime medie solo che qui è troppo grande come tabella per copiarla qui…

            ffeeddee
            Partecipante
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              10 Maggio 2011 alle 14:39 - Views: 574 #47724

              Io ci riprovo, dovresti provare con le parajubaea, ce ne sono diverse specie, le più resistenti al freddo sono la torallyi torallyi, la microcarpa e la sunkha, poi c’è la cocoides. Puoi partire dai semi, si trovano piuttosto facilmente in rete oppure da piante già nate, se non le trovi in zona puoi ordinarle su internet, io mi son trovato bene con canarius, meno con i vivai tedeschi perché è una palma che non ama esser tenuta a lungo in serra e con terreno sempre umido
              col tempo crescono molto

              Federico

              Ravenna
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              Scritto Da – ffeeddee on 10 Maggio 2011 14:41:02

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                10 Maggio 2011 alle 17:13 - Views: 789 #47725

                quote:


                io mi son trovato bene con canarius

                Federico

                Ravenna
                Zona climatica 8a/8b (USDA)

                Scritto Da – ffeeddee on 10 Maggio 2011 14:41:02



                bel sito , volevo acquistare qualcosa , ma i cookie non me lo permettono …anche se sono attivi 😡

                roberto brunoPosts: 302
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                  11 Maggio 2011 alle 18:08 - Views: 866 #47726

                  quote:


                  USDA 9a significa resistere fino a -6°C ; 8B fino a -9.4 °C


                  Come no,certamente una zona 9a è quella che non va sotto i -6C°,poi però ti basta una notte a -5 e perdi il 90% delle specie da zona 9a,come è successo a me quest’inverno.

                  pietropuccio
                  Partecipante
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                    11 Maggio 2011 alle 19:26 - Views: 581 #47727

                    Ciao,
                    intanto non è esatto dire che zona 9a significa resistere fino a -6 (-6,6 in realtà) perchè si tratta di valori medi (media delle temperature minime annuali su lungo periodo), poi, come detto e ridetto, non è possibile applicare il metodo USDA all’Italia perchè le condizioni climatiche sono diverse da quelle USA. In particolare i nostri inverni lunghi e piovosi impongono una correzione “al ribasso”, in pratica se applicando il metodo la zona risulta 9a (media che ricade tra -6,6 e -3,9), nella realtà si comporta da 8b, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

                    Pietro Puccio
                    Palermo
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                    Pietro
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                    giuseppe delli paoliPosts: 261
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                      11 Maggio 2011 alle 19:39 - Views: 866 #47728

                      [/quote]

                      Come no,certamente una zona 9a è quella che non va sotto i -6C°,poi però ti basta una notte a -5 e perdi il 90% delle specie da zona 9a,come è successo a me quest’inverno.

                      [/quote]
                      Roberto ma veramente hai avuto moltissime perdite ?

                      visto che da me le minime scendono a -3 ,la mia zona e 9b ? la howea nel mio giardino e morta mentre quella a casa di mia madre che sta al centro della citta e quindi riparata dal gelo dai muri di confine non solo sta benissimo ma in inverno cresceva anche se lentamente

                      roberto brunoPosts: 302
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                        11 Maggio 2011 alle 19:49 - Views: 866 #47729

                        Ciao,
                        potresti allora tradurmi in parole povere,cosa significa che una palma è da zona 9a(in Italia ovviamente).se dovessi fare una media delle temperature minime sperimentate dalle mie parti negli ultimi 20 anni non andrei sotto i -3/3,5C° come da zona 9b.Insomma non è che ci ho capito molto!

                        pietropuccio
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                          11 Maggio 2011 alle 20:40 - Views: 583 #47730

                          Ciao Bruno,
                          nel forum ci sono tantissime discussioni, anche accese, sull’argomento, accese perchè purtroppo mi trovo in disaccordo su quanto in merito viene scritto nei forum e nelle riviste di giardinaggio, dove si applica alla lettera il metodo USDA, salvo poi a meravigliarsi se le piante muoiono (e ad offedersi se uno dice che forse è perchè la valutazione della zona è errata), quindi risparmiami e soprattutto risparmia agli amici del forum la ripetizione delle mie empiriche conclusioni, riportate qui e anche qui
                          La conclusione, già prima accennata, è che una indicazione realistica della zona si ottiene utilizzando la immediatamente inferiore a quella che deriva dalla applicazione del metodo alla lettera. Quindi se col calcolo delle medie risulta una zona 9a, quella realistica è 8b, come purtroppo dimostra ciò che ti è accaduto.

                          Pietro Puccio
                          Palermo
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                          Temperato subtropicale (Koppen)

                          Pietro
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                          rafa_nadaPosts: 745
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                            11 Maggio 2011 alle 21:32 - Views: 882 #47731

                            ok. quindi palme da zona 8b interessanti ce ne sono?!
                            Purtroppo la ricerca su internet è stata infruttuosa…

                            ffeeddee
                            Partecipante
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                              11 Maggio 2011 alle 22:04 - Views: 571 #47732

                              quote:


                              ok. quindi palme da zona 8b interessanti ce ne sono?!
                              Purtroppo la ricerca su internet è stata infruttuosa…


                              Potresti provare a cercare qui, nel forum..
                              Quelle che crescono al nord cresceranno anche lì da te

                              Federico

                              Ravenna
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                              Scritto Da – ffeeddee on 11 Maggio 2011 22:11:34

                              GabrielPosts: 300
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                                11 Maggio 2011 alle 23:36 - Views: 833 #47733

                                Ciao a tutti!

                                Secondo me il metodo USDA è piuttosto interessante e spesso frainteso.

                                Sovente non si considera che è un sistema concepito per l’agricoltura e quindi prudenziale. Esso si basa , come è noto, sulle medie delle minime assolute (ma non solo) di periodi normalizzati di 30 anni, secondo lo scandenzario usato in climatologia.
                                Il secondo criterio previsto è quello delle piante indicatrici. Questo doppio grado di verifica permette non cadere in fraintendimenti.

                                Si possono avere delle zone che da un punto di vista climatologico sono 9a o 9b ma che con la controprova delle piante indicatrici previste dallo stesso sistema USDA saranno magari 8b o 8a.

                                Sinteticamente, il sistema USDA non è un sistema di classificazione climatologica, ma di possibilità colturali. Interessa più il coltivatore che il climatologo, perché è al primo che si indirizza e a cui rende servizio.

                                Le zone dei laghi sd esempio, climatologicamente sono a seconda dei luoghi 9a superiore o 9b inferiore, ma alla controprova delle piante indicatrici previste dal sistema USDA sono 8b (sia le 9a superiori che le 9b inferiori).

                                Tra l’altro come si potrebbe giustificare la differenza tra un 9a superiore e un 9b inferiore tenendo conto solo dell’aspetto climatologico? La differenza sarebbe senza incidenze pratiche. Con il criterio delle piante indicatrici invece queste differenze sono più sensate.

                                (la Bauhinia variegata nella zona dei laghi cresce solo a ridosso di un muro. Se crescesse senza problemi, in mezzo ad un grande giardino allora avremmo una zona 9a). Si tratta di un esempio un po’ schematico, ma il sistema prevede questi due parametri di valutazione.

                                Usato in questo modo, permette una certa garanzia ed è usabile per le zone più disparate. Non a caso questa classificazione copre un territorio estremamente variegato come quello degli stati uniti in cui all’interno di un singolo stato vi sono già delle differenze climatiche enormi.

                                Poi è chiaro che in un clima 8b (un vero 8b USDA) si possono anche coltivare piante da 9a o 9b, ma con l’ausilio di una situazione molto favorevole (muro esposto a sud ed es.) oppure grazie ad una protezione passiva.

                                Il sistema USDA dà una indicazione prudenziale (da agricoltore) sta poi al “tropicalomane” sfruttare al meglio il suo clima con la sua arte acclimatatoria.

                                Gabriel :)

                                aecreazioniPosts: 2114
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                                  12 Maggio 2011 alle 1:03 - Views: 601 #47734

                                  9a-9b-10a…sono da prendere con le pinze,secondo mè basta girarsi intorno è vedere cosa realmente viene piantato.Ad esempio c’è differenza tra centro abitato è periferia io ho 2°-3° di differenza,è poi…ci sono annate anomale.Deve essere analizzato caso per caso i parametri di valutazione sono ampi,non basta la temperatura min.e mass.

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                                    12 Maggio 2011 alle 8:41 - Views: 675 #47735

                                    quote:


                                    9a-9b-10a…sono da prendere con le pinze,secondo mè basta girarsi intorno è vedere cosa realmente viene piantato.Ad esempio c’è differenza tra centro abitato è periferia io ho 2°-3° di differenza,è poi…ci sono annate anomale.Deve essere analizzato caso per caso i parametri di valutazione sono ampi,non basta la temperatura min.e mass.



                                    concordo : pensate che dalle mie parti , vivendo al centro di una valle , tra il mio paese e circa 10 km più in giù , dove la valle si apre , in inverno ci sono 5 gradi di differenza seppure la classificazione zona è la stessa

                                    GabrielPosts: 300
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                                      12 Maggio 2011 alle 9:37 - Views: 759 #47736

                                      quote:


                                      quote:


                                      9a-9b-10a…sono da prendere con le pinze,secondo mè basta girarsi intorno è vedere cosa realmente viene piantato.Ad esempio c’è differenza tra centro abitato è periferia io ho 2°-3° di differenza,è poi…ci sono annate anomale.Deve essere analizzato caso per caso i parametri di valutazione sono ampi,non basta la temperatura min.e mass.



                                      concordo : pensate che dalle mie parti , vivendo al centro di una valle , tra il mio paese e circa 10 km più in giù , dove la valle si apre , in inverno ci sono 5 gradi di differenza seppure la classificazione zona è la stessa


                                      Se ci sono 5°C di differenza nelle minime annuali assolute la classificazione non può essere uguale (cambierà sicuramente la zone, o in casi meno marcati la modulazione della sotto zona : Ad es. 9a superiore, inferiore ecc… in riferimento alla media effettiva).

                                      Se la differenza di 5 °C è nella media complessiva annuale è possibile che la zona sia la stessa, ma questo lo si potrà sapere solo facendo la verifica con le piante indicatrici. Non si può definire una zona USDA con il solo criterio climatologico. Questo è previsto dal sistema USDA stesso. Esso non prevede eccezioni o alternative, va applicato così. Diversamente questo sistema non da i risultati che si è prefissato.

                                      Ciò detto concordo anch’io sul fatto che non sia indispensabile usare queste classificazioni. Personalmente non l’ho mai fatto, ma penso che il sistema USDA sia molto ben concepito ed interessante. Oltre tutto è applicabile anche a territori ristretti, a condizione di avere dati climatologici certi e di analizzare le piante indicatrici. Il tutto sta nell’applicarlo correttamente.

                                      Ciao ciao

                                      mammolinoPosts: 378
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                                        12 Maggio 2011 alle 11:19 - Views: 675 #47737

                                        io per 5 gradi di differenza intendo nella stessa giornata alla stessa ora
                                        inoltre , essendo ai piedi delle montagne , ( collinare ) se mi sposto in su per circa 10/15 km , sempre viaggiando lungo la statale ai piedi della valle , mi trovo con lo stesso sbalzo ,
                                        quindi , ricapitolando , nella valle in cui vivo ho uno sbalzo termico di circa 10 gradi in un tragitto di circa 25 km

                                        Scritto Da – mammolino on 12 Maggio 2011 11:20:37

                                        GabrielPosts: 300
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                                          12 Maggio 2011 alle 14:07 - Views: 759 #47738

                                          quote:


                                          io per 5 gradi di differenza intendo nella stessa giornata alla stessa ora
                                          inoltre , essendo ai piedi delle montagne , ( collinare ) se mi sposto in su per circa 10/15 km , sempre viaggiando lungo la statale ai piedi della valle , mi trovo con lo stesso sbalzo ,
                                          quindi , ricapitolando , nella valle in cui vivo ho uno sbalzo termico di circa 10 gradi in un tragitto di circa 25 km

                                          Scritto Da – mammolino on 12 Maggio 2011 11:20:37


                                          Quindi probabilmente la differenza climatologica avrà ripercussioni anche sulle piante indicatrici e quindi avrai zone USDA diverse da un posto all’altro.

                                          mammolinoPosts: 378
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                                            12 Maggio 2011 alle 16:34 - Views: 677 #47739

                                            toglietemi una curiosità : perchè vi basate su indicazioni americane per valutare le varie zone climatiche ?
                                            perchè così facendo non si sa mai la provenienza di chi scrive , non tanto per sapere dove vive , ma tanto per avere idee chiare sul tipo di coltivazione che uno fa .
                                            Io sono del veneto ( prov. Vicenza ) ed in rete ho trovato cartine che indicano le varie località climatiche contrassegnandole con le lettere ; ad esempio io mi trovo sulla riga tra E ed F …( forse più F ) l’unica cosa che non capisco è la segnalazione che danno : ad esempio la E viene indicata come ” tra 2101 e 3000 gradi giorno … che vuol dire ??

                                            grazie a chi mi può illuminare

                                            Scritto Da – mammolino on 12 Maggio 2011 16:36:18

                                            ffeeddee
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                                              quote:


                                              9a-9b-10a…sono da prendere con le pinze,secondo mè basta girarsi intorno è vedere cosa realmente viene piantato.Ad esempio c’è differenza tra centro abitato è periferia io ho 2°-3° di differenza,è poi…ci sono annate anomale.Deve essere analizzato caso per caso i parametri di valutazione sono ampi,non basta la temperatura min.e mass.


                                              In questo modo si pianterebbero sempre le stesse specie, per le piante sconosciute come si fa?

                                              Federico

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                                                In questo modo si pianterebbero sempre le stesse specie, per le piante sconosciute come si fa?

                                                Federico

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                                                [/quote]

                                                Sono pienamente d’accordo infatti ad esempio esistono molte varietà di specie rustiche,vedi livistona, brahea,sabal,Tracycarpus ecc.Purtroppo io avevo molte specie diverse dal solito ma poi il clima inclemente ha deciso diversamente.

                                                Lilio apuloPosts: 310
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                                                  quote:


                                                  In questo modo si pianterebbero sempre le stesse specie, per le piante sconosciute come si fa?


                                                  ci sono due approcci alla sperimentazione, qui intendo in modo molto generale, uno all’americana e l’altro all’italiana. Il metodo all’americana consiste nel fare tante prove pratiche, ottenere dei dati e da questi estrapolare una teoria o legge che regola il fenomeno. Il metodo all’italiana consiste nel fare una serie di congetture teoriche, estrapolare il modello che regola il fenomeno per poi fare poche prove pratiche per ottenere dati a supporto della teoria. Il primo metodo implica uno sforzo economico notevole ma risultati (positivi o negativi) in tempi brevi, il secondo metodo implica tempi lunghi per elaborare il modello in modo teorico ma impegno economico relativamente ridotto.

                                                  In questo forum mi sembra che ci siano diversi ‘americani’ 😀

                                                  E’ una questione di scelta eh! nessuno dei due approcci è esente da lati negativi…. però provare a piantare Archontophoenix in Val Padana a titolo sperimentale non è nè americano nè italiano…. forse francese, che nella barzelletta a tre era quello scemo 😎

                                                  ffeeddee
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                                                    quote:


                                                    E’ una questione di scelta eh! nessuno dei due approcci è esente da lati negativi…. però provare a piantare Archontophoenix in Val Padana a titolo sperimentale non è nè americano nè italiano…. forse francese, che nella barzelletta a tre era quello scemo 😎


                                                    non era il tedesco quello scemo?? 😉

                                                    Da un sito tedesco avevo acquistato una Rhopalostylis sapida var. Oceana, che veniva data fino a -5 o -6
                                                    A me ha resistito senza una bruciatura per tre inverni, con la sola protezione di una serra fredda, poi però nell’inverno più freddo degli ultimi 25 anni (-7° C) è stata la prima a bruciarsi ed integralmente, sembrava cotta già il giorno dopo (altre palme e cicadee un po’ più resistenti fino a marzo sembrava potessero farcela..).
                                                    L’esperimento non è costato molto e finché è durata è stata una bella palma.

                                                    Federico

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                                                      13 Maggio 2011 alle 13:27 - Views: 794 #47744

                                                      non era il tedesco quello scemo?? 😉

                                                      Da un sito tedesco avevo acquistato una Rhopalostylis sapida var. Oceana, che veniva data fino a -5 o -6
                                                      A me ha resistito senza una bruciatura per tre inverni, con la sola protezione di una serra fredda, poi però nell’inverno più freddo degli ultimi 25 anni (-7° C) è stata la prima a bruciarsi ed integralmente, sembrava cotta già il giorno dopo (altre palme e cicadee un po’ più resistenti fino a marzo sembrava potessero farcela..).
                                                      L’esperimento non è costato molto e finché è durata è stata una bella palma.

                                                      Federico

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                                                      [/quote]
                                                      se i tedeschi hanno venduti semi e palme che venivano dati resistenti fino a -5 o -6 mica sono cosi scemi 😀

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                                                        13 Maggio 2011 alle 14:37 - Views: 678 #47745

                                                        quote:


                                                        se i tedeschi hanno venduti semi e palme che venivano dati resistenti fino a -5 o -6 mica sono cosi scemi 😀


                                                        eh ma infatti li hanno comprati gli italiani 😀

                                                        eppure dicevano che a Napoli nessuno è fesso 😮

                                                        a proposito !!! che mi dite della Plectocomia, che doveva sostituire le bouganvillee come rampicante?? mi gioco …50 cent dai, che non esiste nessuno in Italia che è riuscito a coltivarla a lungo termine

                                                        ffeeddee
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                                                          13 Maggio 2011 alle 15:13 - Views: 498 #47746

                                                          quote:


                                                          a proposito !!! che mi dite della Plectocomia, che doveva sostituire le bouganvillee come rampicante?? mi gioco …50 cent dai, che non esiste nessuno in Italia che è riuscito a coltivarla a lungo termine


                                                          ci stanno provando nel nord del portogallo dove il fresco umido non manca

                                                          tanto che cresce anche l’impossibile LEPIDORRHACHIS MOOREANA

                                                          Federico

                                                          Ravenna
                                                          Zona climatica 8a/8b (USDA)

                                                          giuseppe delli paoliPosts: 261
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                                                            13 Maggio 2011 alle 20:32 - Views: 791 #47747

                                                            avevo letto in rete che la Plectocomia si poteva coltivare anche in centro europa in un posto riparato dalla neve…….

                                                            quote:


                                                            ci stanno provando nel nord del portogallo dove il fresco umido non manca



                                                            federico bisogna vedere a lungo termine