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Guardando le foto di T. fortunei postate da Caio, mi è venuto in mente di spendere qualche parola su questa specie. Come si sa, si tratta di una palma molto resistente al freddo e notevolmente diffusa in Italia, così diffusa che quando la incontriamo probabilmente non la degniamo nemmeno di uno sguardo.Invece evidenzia un comportamento così strano e particolare per cui penso che valga la pena di spendere qualche parola.
Intanto possiamo definire la specie soprattutto dioica cioè fiori maschili e fiori femminili sono portati da piante diverse.Tuttavia con il passare degli anni il fortunei diventa sempre più spesso poligamo-dioico,cioè sia gli esemplari maschi che femmine producono anche fiori ermafroditi che sono autoimpollinanti.Quindi quando vediamo un fortunei adulto con dei frutti già formati nell’infiorescenza, non è detto che sia necessariamente un esemplare femmina perchè potrebbe essere un maschio che ha prodotto dei fiori ermafroditi che hanno dato luogo a frutti regolari.Esaminiamo il comportamento singolarmente sia del maschio che della femmina.
MASCHIO.
Se l’infiorescenza ha prodotto solo fiori maschili, subito dopo la fioritura l’infiorescenza stessa si secca rapidamente.
Se ha prodotto fiori maschili e alcuni fiori ermafroditi, l’evoluzione dell’infiorescenza dipende dal numero di questi ultimi:se sono pochi (ritengo meno di 10)l’infiorescenza si secca ugualmente subito. Se sono un buon numero, allora l’infiorescenza continua a mantenersi viva fino a che i frutti derivanti dai fiori ermafroditi non siano maturi.Nel primo caso i pochi frutti non sono in grado di fornire all’infiorescenza una certa sostanza in quantità tale da mantenerla in vita. Nel secondo si.
FEMMINA.
Se l’infiorescenza ha prodotto solo fiori femminili,dopo la fioritura questi cadono e l’infiorescenza si secca subito.
Se ha prodotto fiori femminili e fiori ermafroditi,bisogna vedere, come sopra, se questi ultimi sono pochi o tanti. Il comportamento è comunque diverso dal caso maschile. Se sono pochi (anche uno solo è sufficiente),gli altri fiori femminili non cadono ma sviluppano fino ad un certo livello le tre carpelle invece di una sola (il numero tre ed i suoi multipli sono ricorrenti nel mondo delle palme) formando i cosiddetti “falsi frutti” che rimangono vivi fino a che i pochi frutti derivanti dai fiori ermafroditi sono maturi. In questo caso sia i falsi frutti che i pochi frutti veri forniscono all’infiorescenza la sostanza per tenerla in vita.
Se i fiori ermafroditi sono molti, allora sia i fiori femminili che i falsi frutti eventualmente formatisi si seccano e cadono molto presto. I molti frutti veri sono sufficienti per tenere in vita l’infiorescenza.A Montopoli Sabina coltivo due esemplari di T. fortunei nainital,sono purtroppo entrambe femmine e hanno fiorito già alcune volte. Quest’anno una delle due femmine ha prodotto pochissimi fiori emafroditi, uno per infiorescenza.
Nella foto seguente vediamo l’unico frutto vero, a sinistra e tanti falsi frutti.[img][/img]
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