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Nella seconda parte degli anni ’90 raccolsi alcuni semi ai piedi di una B. capitata all’Orto botanico di Roma.Tra le piantine nate da questi semi scelsi le due più vigorose che più tardi piantai in giardino in Sabina.La prima ha già fiorito e fruttificato tre volte, la seconda lo sta facendo quest’anno per la prima volta. Grande è stato il mio stupore quando ho visto la guaina dell’infiorescenza che sta uscendo perchè presenta un leggero strato di velluto brunastro menre quella della palma “sorella” è liscia come in tutte le capitata. Quindi l’infiorescenza della palma madre a suo tempo è stata impollinata sia dal polline stesso della capitata che da quello di una delle due vicine eriospatha.
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Butia capitata x Butia eriospatha
Particolare della guaina dell’infiorescenza che evidenzia un corto strato di velluto brunastro. Nel casi di una eriospatha pura il velluto sarebbe più lungo e più scuro.
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B.capitata x B.eriospatha
Tanto per avere un termine di confronto, questa è la guaina dell’infiorescenza della B. capitata “sorella”.
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B. capitata
sergio ma i semi saranno anche essi semi di Butia capitata x Butia eriospatha ?
giuseppe
Giuseppe,penso che i semi saranno sicuramente fertili e produrranno ibridi di seconda generazione.
Saluti, Sergio.
Ciao Sergio,
ottimo esemplare!
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Ciao Sergio
gazie delle informazioni preziose e complimenti per l’esemplare molto bello !!! penso che già lo sapevi cosa sarebbe cresciuto visto che è posizionato in zona solitaria rispetto alle altre tue palme che ho visto, zona che penso si addice a meraviglia..
saluti
Salvo
Grazie Pietro e Salvo.
Salvo non immaginavo assolutamente che fosse un ibrido, al contrario non avevo dubbi che le due palme fossero entrambe capitata per cui la piantumazione è stata fatta a caso nei due punti che mi sembravano meglio utilizzabili.Le due palme sorelle sono per altro molto simili sia nelle dimensioni che nel colore delle foglie.L’unica cosa che non mi spiegavo era perchè la prima avesse già fiorito tre volte e la seconda ancora no, avendo entrambe la stessa età.Evidentemente la B. eriospatha inizia a fiorire più tardi rispetto alla capitata e l’ibrido potrebbe aver ereditato questa caratteristica dalla palma “padre”. Nella foto seguente puoi vedere le due palme “sorelle”, la capitata a sinistra nell’aiuola,l’ibrido a destra un pò più lontano.
Saluti, Sergio.
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B.capitata a sinistra, ibrido a destra.
quote:
Giuseppe,penso che i semi saranno sicuramente fertili e produrranno ibridi di seconda generazione.
Saluti, Sergio.
😀 se invio una busta affrancata qualche seme me lo puoi spedire? 😳
ciao
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Belle palme Sergio.Hai tutta la mia invidia.La Butia è uno dei generi che più mi piace ma che proprio non riesco a far crescere.Chili di acidificanti e microelementi ma nisba,sempre gialle e sofferenti fino all’immancabile exitus.Quello che in parte mi consola è che dalle mie parti moltissime piante di questo genere presentano lo stesso problema,verosimilmente legato alle caratteristiche del terreno.Eppure non passa come una specie molto schizzinosa.
Saluti
Roberto
Ciao Roberto,la Butia capitata ama molto il clima secco, anche freddo e ventoso ma secco.A Sabaudia che, come sai sorge sulla riva di un lago ed in quelle che una volta erano chiamate “paludi pontine”, il clima è umido e non riesco a coltivarne una, si ammalano di fungosi.A Montopoli Sabina invece,dove il clima è asciutto e ventoso e d’inverno la temperatura scende anche a -10°C,le Butia capitata crescono rigogliose.Questa palma non è particolarmente esigente in fatto di terreno,tanto più se, come dici,hai anche concimato regolarmente.
Posso sbagliare,ma è mia personale opinione che il tuo problema non dipenda dal particolare tipo di terreno ma dall’umidità che incombe sulle tue Butia.Se dipende da un eccessivo innaffiamento puoi certamente fare qualcosa per correggere la situazione, ma se il problema è causato da una forte umidità presente naturalmente nell’aria come nel caso mio a Sabaudia,temo che tu debba rinunciare a coltivare questa specie.
Federico, al momento ci sono solo due spate fiorifere che stanno uscendo e che sicuramente si fermeranno per tutto l’inverno. Direi che pertanto ci aggiorniamo alla primavera del prossimo anno.
Saluti, Sergio.
Sergio sarebbe curioso sapere le palme che coltivi a Montopoli Sabina 🙂
Moris
Ormai Sergio con le sue novità non ci stupisce quasi piu’.
Grazie per le foto e le precise spiegazioni che ora mi rendono ancora piu’ semplice riconoscere le diverse varietà.
Saluti, caio. 🙂
Moris, oltre alle palme freddo-resistenti dei generi Trachycarpus,Chamaerops,Butia,Brahea, Trithrinax,Jubaea,che coltivo in Sabina,vorrei segnalare la Livistona australis.L’ho piantata circa 10 anni fa quando stava appena caratterizzando le prime foglie, più che altro per vedere se poteva resistere almeno metà inverno.Inaspettatamente non solo ha resistito tutto l’inverno ma da allora ne sono passati ben 10 di inverni e la Livistona è cresciuta molto. I primi due o tre anni a primavera presentava qualche bruciatura sulle foglie ma poi più nulla, sembra si sia abituata. Teniamo presente che a Montopoli Sabina la temperatura minima notturna in inverno è -6°C con punte di -10°C.
Saluti, Sergio.
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