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  • 1 Dicembre 2008 alle 12:45 #4484

    Salve, galeotta fu la Nannorrhops ritchieana. Sono entrato casualmente nel forum. E sono rimasto colpito dalla alta qualità dei commenti e dalla presenza di così grandi specialisti come Sergio Quercellini. Mi chiamo Antimo e sono il presidente di un’Associazione che si chiama Adea amici degli alberi il cui fine è promuovere la cultura degli alberi. Una cultura all’interno della quale chiaramente rientrano anche le palme. Una passione nata recentemente nella mia vita che ora sta diventando sempre più un lavoro ( e una missione) che è nata proprio dalla constatazione che pochi conoscono i nomi e le caratteristiche degli alberi.Nomina si nescis, perit e cognito rerum
    (Se non conosci il nome , muore anche la conoscenza delle cose) così scriveva Linneo. E conoscere è il primo passo per amare. Per ciò che riguarda le palme poi l’ignoranza media (compresa la mia) è abissale e cosa ancor più grave non esistono riferimenti, testi italiani per poter approfondire l’argomento. L’unico libro uscito da poco “Il grande libro delle palme” di Teresa Garceran (che poi grande non è) da questo punto di vista non serve proprio a nulla, nomina le palme ci mette le foto , ma senza nessun riferimento a come fare per riconoscerle. Penso che uno scopo di un’Associazione oltre a quello di riunire insieme tecnici specializzati e appassionati sia anche quello di arrivare a tutti. Non è assurdo che a Roma ci sono corsi di qualsiasi genere ( che ne so se cerco posso trovare quello per fare la maionese senza che impazzisca…)e non c’è n’è uno per imparare a riconoscere le palme? E se non c’è non sarebbe ora di organizzarne uno?. Ho conosciuto la storia di Beccariana e anche qualche protagonista di quel progetto (Danilo Bitetti e il suo giardino splendido alla Pineta Sacchetti) mentre quello di De Sanctis sulla Cassia ancora mi manca e spero di andarlo a visitare al più presto. Penso quindi che un’Associazione sia importante e fondamentale per rilanciare la cultura della palma in Italia. Soprattutto in un periodo nefasto caratterizzato dall’epidemia del punteruolo rosso che a Roma sta galoppando a ritmi prima impensabili. Nel frattempo cercherò di sfogliare bene i preziosi post di questo bellissimo forum e sperare umilmente di diventare un pò alla volta sempre maggior riconoscitore delle palme.

    AdeaPosts: 6
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      1 Dicembre 2008 alle 13:10 - Views: 670 #37425

      Le palme e Roma.
      Tre esempi di come la palme a Roma siano tenute in considerazione.
      2. A villa Ada c’era una grande collezione di Palme, il re Vittorio Emanuele III, si sa, era molto rustico e tral’altro grande appassionato di botanico,oltre al fatto che dormiva in un lettino da campeggio militare, sua abitudine era la passeggiata mattutina insieme al suo giardiniere (ne aveva più di uno) per verificare lo stato delle sue piante. Mi ha fatto impressione vedere una fila di palme rare (sono vicino al casino nobile ora Ambasciata d’Egitto, guardando il casino a destra poco prima della discesa del prato) quelle con lunghe fioriture (che palme sono?)utilizzate come pali da alcuni ragazzi che giocavano a pallone e ad ogni pallonata che ricevevano sullo stipite e a vederle così belle in fiore e al fatto che nessuno si fosse accorto di questo fatto ( e cosa ancor più grave al fatto che non fossero e non siano protette) ripensando al re e alla regina a passeggio nel loro giardino ho dettto dentro di me “mmmh qui c’è qualcosa che forse bisognerebbe cambiare”.
      Poi sempre a Villa Ada di fronte alle ex scuderie (che hanno rischiato di diventare il Museo del Giocattolo) c’è, nascosta e completamente coperta da muschio, un bellissimo esemplare di Jubea chilensis si sa palma rara e preziosa ( a Roma di quelle dimensioni ce ne saranno non più di dieci, dieci per quattro milioni di persone) e nessuno lo sa. E cosa ancor più grave a serio rischio abbattitura e perdita. E’ un pò come trovare un Caravaggio in un cassonetto dell’immondizia.Sarebbe veramente un peccato non intervenire prima dell’arrivo del camion tritatutto.
      2. Villa Aldobrandini, anche a livello di testi comunali vige la perfetta ignoranza. Dalle mie ricerche dovrebbe esserci una presenza di una Livistona chilensis, ma come fare a saperlo e dove trovare documentazione? L’ignoranza è talmente ampia che poi basta un sito che si sbaglia dicendo che l’albero che fa frutti grandi è un citrus medica (che in realtà è un cedro e non fa frutti grandi) piuttosto che un citrus maxima (il pommelo o shaddock) che poi tutti copiano e trasmettono l’errore. E sbagliare si sa è un processo nella strada della conoscenza ma persistere nell’errore e soprattutto non avere nessuno che abbia l’intenzione, la capacità o la voglia di corregerlo questa mi sembra una cosa abbastanza grave. e per questo che bisogna investire in conoscenza e cultura.

      pietropuccio
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        1 Dicembre 2008 alle 16:25 - Views: 488 #37426

        quote:


        Mi ha fatto impressione vedere una fila di palme rare quelle con lunghe fioriture (che palme sono?)…


        Ciao e benvenuto,
        dovrebbe trattarsi di Brahea armata, se a foglie palmate grigio-verde.
        Per il resto non si può che concordare.

        Pietro Puccio
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        Pietro
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          1 Dicembre 2008 alle 17:25 - Views: 582 #37427

          Salve e benvenuto nel Forum.
          Se vogliamo parlare di conservazione a ROMA, non possiamo non citare Villa Torlonia. Da poco restituita dal Comune di Roma ai suoi cittadini.
          Come valore aggiunto alla struttura architettonica nulla da eccepire, come conservazione delle essenze presenti,ci sarebbe molto da dire, infatti nessuno si è accorto che nella serra fredda posta sul retro del ex residenza del Duce vi era, un’esemplare di encephalartos horridus, per gli appassionati di cycadacee, non aggiungo altro.
          La domanda che mi orrovella il cervello è di sapere chissà in quale giardino dimora ora l’encephalartos .
          Questo è l’attenzione che i nostri amministratori prestano al “patrimonio verde” della città, tralasciando le centinai di Palme divorate sia dal punteruolo che dalla Paysandia che vengono lasciate nei parchi a mò di magazzino per gli insetti.
          Saluti, caio. 👿

          Scritto Da – caio on 02 Dicembre 2008 08:26:33

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            2 Dicembre 2008 alle 14:28 - Views: 670 #37428

            Grazie per il benvenuto. Dove si trovava (pechè adesso non c’è più? conosco abbastanza bene Villa Torlonia) la serra fredda? Altra domanda da profano l’encephalartos horridus è pianta rara e preziosa?
            Un saluto
            Antimo

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              3 Dicembre 2008 alle 10:53 - Views: 582 #37429

              Entrando da via nomentana. al retro del palazzo citato, vi erano i resti di parte della struttura in ferro, ricavata sui tre lati della villa.
              Per quanto non estremamente rara, è protetta e più tosto cara, penso che in Italia gli esemplari degni di nota si possono contare sulle punte di una mano.
              Saluti, caio.

              quote:


              Grazie per il benvenuto. Dove si trovava (pechè adesso non c’è più? conosco abbastanza bene Villa Torlonia) la serra fredda? Altra domanda da profano l’encephalartos horridus è pianta rara e preziosa?
              Un saluto
              Antimo


              ffeeddee
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                3 Dicembre 2008 alle 13:08 - Views: 619 #37430

                quote:


                Grazie per il benvenuto. Dove si trovava (pechè adesso non c’è più? conosco abbastanza bene Villa Torlonia) la serra fredda? Altra domanda da profano l’encephalartos horridus è pianta rara e preziosa?
                Un saluto
                Antimo


                A me piacerebbe averla anche se poi farei fatica a posizionarla:

                E. horridus

                horridus

                Tutti gli Encephalartos sono rari, alcuni come questo sono più attraenti e quindi anche preziosi.
                Sono piante che esistevano già ai tempi dei dinosauri e molte in pericolo anche grave di estinzione.

                ciao

                Federico

                Ravenna

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                  4 Dicembre 2008 alle 1:55 - Views: 670 #37431

                  Nikolaus Joseph von Jacquin, botanico viennese( sistemò il Botanischer Garten giardino botanico delle meraviglie fondato da Maria Teresa d’Austria nel 1754) per primo la classificò sotto il genere Zamia. Il suo testo più completo : Plantarum Rariorum Horti Caesarei Schoenbrunnensis (1797-1798)

                  Nikolaus Joseph von Jacquin

                  poi Johann Georg Christian Lehmann botanico tedesco di Amburgo gli diede il nome del genere attuale Encephalartos e quello della specie. Cosa ci trovò di tanto orrido? E’ una pianta invece bellissima. Si può vedere a Roma da qualche parte? All’orto botanico?
                  Mi ricorda la Colletia paradoxa (famiglia Rhamnaceae) che invece ho visto sia a Villa Papmhilj che all’orto botanico. Solo che sono due generi completamente diversi.

                  CaioPosts: 1336
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                    4 Dicembre 2008 alle 8:23 - Views: 582 #37432

                    La colletia paradoxa, è anche presnete ai giardini della Landriana e viene presentata ai profani come l’albero degli aeroplani, per la vaga somiglianza delle folgie, con la stessa fantasia, possimao dire che le folgie di collettia hanno una vaga somiglianza con le folgie di encephalartos, ma solo per le folgie.
                    A Roma non ricordo perchè sono diversi anni che non visito l’orto botanico e potrei confodermi con altri “orti” visitati nel corso degli anni, cmq ad Ischia ne esistono nei giardini privati alcuni esemplari, anche di dimensioni notevoli per la specie.
                    Saluti, caio.

                    ale72Posts: 414
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                      4 Dicembre 2008 alle 10:38 - Views: 652 #37433

                      a meno che non l’abbiano introdotta di recente all’orto botanico di roma non c’è…
                      purtroppo…

                      Carlo MoriciPosts: 263
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                        4 Dicembre 2008 alle 11:58 - Views: 676 #37434

                        quote:


                        Non è assurdo che a Roma ci sono corsi di qualsiasi genere ( che ne so se cerco posso trovare quello per fare la maionese senza che impazzisca…)e non c’è n’è uno per imparare a riconoscere le palme? E se non c’è non sarebbe ora di organizzarne uno?


                        Denaro, denaro, veleno fra i veleni… cado in tentazione e faccio pubblicitá.

                        Fra le mie svariate attivitá, impartisco da anni in Spagna corsi relativi alle palme, per universitá, tecnici comunali, istituti agrari, uffici di collocamento e imprese di giardinaggio, da un ora di conferenza a una settimana completa di lezioni ed escursioni.

                        Se mi si paga lo spostamento e un degno onorario, faccio un salto in Italia con immenso piacere.

                        Carlo

                        ale72Posts: 414
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                          4 Dicembre 2008 alle 12:29 - Views: 673 #37435

                          Ciao Carlo!
                          Perchè no? magari organizziamo una classe!!!
                          Speriamo che non costi troppo!! ahahah

                          pietropuccio
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                            4 Dicembre 2008 alle 13:25 - Views: 481 #37436

                            quote:


                            Denaro, denaro, veleno fra i veleni… cado in tentazione e faccio pubblicitá.

                            Se mi si paga lo spostamento e un degno onorario, faccio un salto in Italia con immenso piacere.


                            Caro Carlo,
                            c’è chi questi corsi li sta facendo on-line in questo nostro stesso forum (vedasi Monografie) e GRATIS!

                            Pietro Puccio
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                            SergioPosts: 671
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                              4 Dicembre 2008 alle 17:58 - Views: 610 #37437

                              Ciao Antimo, benvenuto anche da parte mia!
                              Le palme di Villa Ada cui fai riferimento sono quelle che compaiono nella foto e sono, come giustamente ha detto Pietro, Brahea armata.

                              [img][/img]

                              Tra l’altro si tratta, a mio parere,di B. armata con colore glauco piuttosto chiaro e non glauco-argento come sono la maggior parte degli esemplari che si possono vedere nei giardini degli appassionati di palme.
                              Sono stato a Villa Aldobrandini molti anni fa quando ancora mi occupavo poco di palme e mi sembra di ricordare(posso però sbagliare, può darsi che ricordi male)che si trattasse di una Livistona australis, in questo caso l’unico esemplare adulto presente a Roma.
                              Concordo ovviamente con quello che dici. Le Jubaea s. che troviamo a Roma sono solo quelle centenarie. Tralasciando l’Orto botanico, tra tutti i parchi pubblici di Roma, almeno per quello che ho visto direttamente,l’unica Jubaea piccola piantata da pochi anni si trova a Villa Doria-Pamphili.Per fortuna possiamo ancora ammirare quelle che persone illuminate hanno piantato oltre cento anni fa.
                              A Villa Doria-Pamphili si possono anche vedere tre vecchie Livistona chinensis, su un lato del Casino dell’Algardi,oltre a cinque Jubaea centenarie, una Butia capitata probabilmente var. odorata e quattro strane Butia capitata di un colore glauco intenso che producono frutti di un colore rosso vivo.

                              AdeaPosts: 6
                                • 1Topic
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                                5 Dicembre 2008 alle 1:35 - Views: 671 #37438

                                Grazie Sergio della risposta. Sono molto onorato di poter dialogare con un grande appassionato e specialista ( e così anche per gli altri partecipanti al forum). Non è incredibile che l’unico esemplare adulto di Livistona australis non è riportato sulle guide alle ville di Roma o su siti internet? Eppure e così e penso che bisogna (io lo sto facendo con l’ associazione Adea amici degli alberi) cercare di promuovere la conoscenza più esatta di questi beni così preziosi(beni pubblici tralaltro) che nell’ignoranza rischiano di scomparire nel più anonimo dei modi. Ho letto da qualche parte che al Pincio c’è un Sabal, tu sai dov’è localizzato? Un’ultima cosa che ne sai ( e cosa ne è rimasto, sapevo che c’era stata una lottizzazione della villa) invece della collezione di Palme della Villa Lucia. Una collezione voluta dal principe Gioacchino Ruffo di Sant’Antimo (il santo è lo stesso del mio nome) alla quale collaborarono Odoardo Beccari e Giorgio Roster?
                                Un saluto
                                Antimo

                                CaioPosts: 1336
                                  • 112Topic
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                                  5 Dicembre 2008 alle 8:32 - Views: 583 #37439

                                  Concordo pienamente con Pietro 😉 , grazie alla bontà del lavoro eseguito da Sergio, la sezione monografie e molto esaudiente nello specificare in dettaglio le differenze che caretterizano le diverse varietà, rendendo semplice a “tutti” l’identificazione.
                                  Per rispondere ad Adelmo, di Sabal ne trovi un viale in Villa Torlonia, sono spettacolari.
                                  Per Sergio, vorrei aggiungere che poco fuori Roma, il Comune di Frascati due anni fà ha aggiunto alla sua collezione due nuove Jubaee. 😀

                                  Scusate se non si vedono bene le nuove piantine, (le ho cerchiate in rosso).
                                  saluti, caio.

                                  quote:


                                  quote:


                                  Denaro, denaro, veleno fra i veleni… cado in tentazione e faccio pubblicitá.

                                  Se mi si paga lo spostamento e un degno onorario, faccio un salto in Italia con immenso piacere.


                                  Caro Carlo,
                                  c’è chi questi corsi li sta facendo on-line in questo nostro stesso forum (vedasi Monografie) e GRATIS!

                                  Pietro Puccio
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                                  😀

                                  Carlo MoriciPosts: 263
                                    • 10Topic
                                    • 263Risposte
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                                    5 Dicembre 2008 alle 13:16 - Views: 620 #37440

                                    quote:


                                    Caro Carlo,
                                    c’è chi questi corsi li sta facendo on-line in questo nostro stesso forum (vedasi Monografie) e GRATIS!

                                    Me la prendo a battuta! Do per scontato che avere un professore in carne e ossa e’ molto diverso da leggere un testo o vedere audiovisivi. Ormai l’informazione digitale e’ alla portata di tutti ma avere l’ “umano vero” dinanzi e’ un lusso infinito.

                                    Purtroppo c’e’ chi educa i bambini dinanzi alla tele, chi si purifica vedendo la telemessa, chi fa l’amore virtuale via internet… 😀 👿

                                    Carlo

                                    Scritto Da – Carlo Morici on 05 Dicembre 2008 22:59:51" />

                                    SergioPosts: 671
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                                      5 Dicembre 2008 alle 20:16 - Views: 556 #37441

                                      Grazie Pietro e Caio.

                                      Caio,grazie per l’informazione. Concordo con te, a Villa Torlonia c’è un “boschetto” di una decina di Sabal che a mio avviso sono bermudana, alcuni anche fruttificanti. Altri tre o quattro sono sparsi isolatamente per il parco.Nello stesso parco c’è anche una Brahea edulis molto vecchia quest’anno però non fruttificante.

                                      Antimo, confesso di non sapere nulla del Sabal del Pincio nè di Villa Lucia.Mi hai messo un pò in curiosità su quest’ultima. Dove si trova?

                                      AdeaPosts: 6
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                                        9 Dicembre 2008 alle 18:50 - Views: 614 #37442

                                        Ciao Sergio
                                        grazie per la risposta. Conosco le Palme di Villa Torlonia, le ho toccate diverse volte (conduco spesso visite guidate nella Villa) e meditato sulla loro bellezza e sensazione tattile fantastica (il picciolo liscio e corposo ha una forma perfetta) però non sapevo che erano Sabal. Poi sabato sono stato all’Orto Botanico dove accanto all’Aranciera c’è un bell’esemplare di Sabal e ho fatto il collegamento. Per ciò che riguarda Villa Lucia le notizie storiche ci sono e anche abbstanza documentate e riguardano l’opera di Tito Mercatelli famoso vivaista, legata all’altrettanto famosa famiglia di vivaisti fiorentini (sullo stesso livello dei Vil Morin francesi quelli che hanno realizzato l’arboreto di Arras)e del committente il principe Gioacchino Ruffo di Sant’Antimo. La collezione era suddivisa in tre gruppi : una di palme da serra calda e temperata , una da serra fredda e una di palme in piena terra , questa ultima con 654 palme appartenenti a 119 specie di 24 generi. Non male è? Purtroppo da quello che ho saputo ( o letto su internet) la Villa (Villa Lucia) negli ultimi è stata lottizzata dividendola in piccoli villini con molti proprietari, non consapevoli dell’importanza delle palme che avevano nei loro giardini. Sarebbe interessante farci un sopralluogo, magari in compagnia di un esperto ( in questo caso chi meglio di te?) per vedere cosa è rimasto, a che ritmi avanza la cultura castellamarese per gli alberi (ultimamente è venuta alla ribalta per degli alberi secolari tagliati nel parco delle antiche Terme per fare i fuochi dell’immacolata)e se ci sono ancora palme rare. Un saluto
                                        Antimo

                                        AdeaPosts: 6
                                          • 1Topic
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                                          9 Dicembre 2008 alle 18:53 - Views: 614 #37443

                                          Ooopss…non ho scritto la cosa più importante.Villa Santa Lucia si trova (forse meglio dire si trovava) a Castellamare di Stabia.

                                          SergioPosts: 671
                                            • 88Topic
                                            • 671Risposte
                                            • 759Post totali
                                            10 Dicembre 2008 alle 15:14 - Views: 557 #37444

                                            Ciao Antimo, grazie per le informazioni, molto interessanti.E’un vero peccato che il giardino della Villa sia stato lottizzato con le conseguenze che possiamo immaginare.Per fortuna qualche giardino privato noto per la presenza di palme particolari resiste ancora come quello di Villa Beccari a Pian di Ripoli (FI)che contiene attualmente sei o sette rarissimi Trachycarpus takil ad alto fusto.

                                            costieroPosts: 945
                                              • 36Topic
                                              • 945Risposte
                                              • 981Post totali
                                              10 Febbraio 2009 alle 15:44 - Views: 688 #37445

                                              ciao a tutti, se guardate bene nel gruppetto di sabal bermudana di villa torlonia ce n’e’una un po’ piu’ grande delle altre in ogni sua parte. o almeno c’era fino a qualche anno fa…..bella da morire.