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Chamaerops humilis – Palma di San Pietro
Sono stati classificati circa 200 generi di palme con quasi 3000 specie, la maggioranza di loro confinate alle regioni umide tropicali del mondo. In Italia, l’unica specie spontanea è la Chamaerops humilis, di taglia non molto grande, frequentemente riscontrabile lungo il litorale del sud Italia e soprattutto in Sicilia, dove prospera sull’area costiera e contribuisce alla costituzione della macchia mediterranea.
Chamaerops humilis var. vulcano
Chiamato così perchè originario di un’isola vulcanica al sud dell’italia.( Ma forse è una leggenda metropolitana).
Sarei curioso di saperne di più.
Chamaerops humilis var. cerifera.
Questa palma, che cresce spontanea fino a 1700 mt. di altitudine sulle montagne del Marocco.
Molto robusta tollera sia il freddo che l’umidita’ cosi’ come il caldo e il pieno sole.
Orazio Baglieri
Pedara(CT)(Collina sud dell’Etna)
Zona climatica 9b(USDA)
http://community.webshots.com/user/baglieri100
….si anche a me qualche notizia in più su questo ecotipo “vulcano” piacerebbe averlo; su qualche sito “commerciale” la sua origine viene indicata proprio nell’isola di Vulcano …. ma notizie più “scientifiche” non ne ho, nel link che segue ho trovato un paio di immagini del nostro amico lilio…. che lui ne sappia di più?
Ciao Orazio,
grazie per averci rammentato la “nostra” palma 🙂 .
A proposito delle varietà di Chamaerops humilis, ne sono state descritte botanicamente ben 16, di queste sono attualmente “accettate” solo due:
Chamaerops humilis var. humilis (foglia verde) e Chamaerops humilis var. argentea
Da notare che la seconda non è altro che la varietà cerifera descritta da Beccari nel 1920 e rilanciata commercialmente con questo nome dal duo Gibbon-Spanner.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
quote:
Ciao Orazio,
grazie per averci rammentato la “nostra” palma 🙂 .A proposito delle varietà di Chamaerops humilis, ne sono state descritte botanicamente ben 16, di queste sono attualmente “accettate” solo due:
Chamaerops humilis var. humilis (foglia verde) e Chamaerops humilis var. argentea
Da notare che la seconda non è altro che la varietà cerifera descritta da Beccari nel 1920 e rilanciata commercialmente con questo nome dal duo Gibbon-Spanner.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
E la varietà Vulcano sarebbe come si dice in giro un Chamaerops umilis var. umilis degenerata vulcano. Cioè, che da qualche seme del Chamearops umilis a volte nasce questa variante( vulcano )?
Orazio Baglieri
Pedara(CT)(Collina sud dell’Etna)
Zona climatica 9b(USDA)
http://community.webshots.com/user/baglieri100
Ciao Orazio,
sono stato in passato più volte a Vulcano e non ricordo (ma ciò non significa) di aver visto Chamaerops o comunque non mi hanno colpito. Gli stessi ‘lanciatori’ nel loro sito di vendita semi scrivono semplicemente Chamaerops humilis (Vulcano), riducendo il tutto ad un ecotipo. In realtà le piante in vendita nei vivai derivano da una lunga selezione per cui hanno un aspetto molto più florido di quelle che si vedono in natura, tanto da sembrare spesso, queste ultime, diverse. Ho visto cespi nei rari tratti di costa palermitana sfugguti alla speculazione ediliza, così fitti e bassi da essere da non essere riconoscibili da lontano e ricordo in qualche tratto della strada che porta ad Erice piante la cui lamina fogliare non era molto più grande della mia mano.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Quello che dice Pietro è vero…….. però di alcune “varietà” non ufficiali di Chamaerops ho trovato anche il nome del botanico che le ha descritte (vedi index seminum Orto botanico di Palermo)
Chamaerops humilis var. arborescens Steud.
Chamaerops humilis var. elegans Mart.
Chamaerops humilis var. macrocarpa Tineo
pare quindi che l’epoca della loro descrizione possa escludere la possibilità che tali varietà siano il frutto di lunghe selezioni ad opera dell’uomo, allora forse dobbiamo realmente ipotizzare che alcune di queste 16 varietà siano realmente degli “ecotipi” e come tali quindi riconducibili a popolazioni localizzate in aree ben definite? mi pare irrispettoso verso questi grandi botanici del passato pensare che possano aver descritto tali varietà solo sulla base della comparsa “casuale” di qualche carattere morfologico diverso…………
…aspetto altre osservazoni sull’argomento….
Gianpiero
Salve a tutti.
La Chamaerops cerifera è davvero di quel colore grigio-argenteo o è solo un effetto fotografico? se sì, è una magnificenza… e se pensiamo alla sua rusticità e alle dimensioni contenute è una pianta da tenere in seria considerazione
Emanuela, non c’è nessun effetto fotografico, è proprio il colore della pianta, molto bello e in inverno, forse per il freddo, è più evidente l’argenteo delle sue foglie.
Orazio Baglieri
Pedara(CT)(Collina sud dell’Etna)
Zona climatica 9b(USDA)
http://community.webshots.com/user/baglieri100
E’ bellissima…sono andata a vedere anche delle foto su internet, tutte splendide. Ho visto che non dovrebbe essere difficile acquistare i semi, mi chiedo se la facilità di germinazione è quella che viene riportata. Perchè la brahea armata, che loro dicono spunti in due/tre mesi io non sono mai riuscita a farla nascere… 😡
quote:
… però di alcune “varietà” non ufficiali di Chamaerops ho trovato anche il nome del botanico che le ha descritte ….
mi pare irrispettoso verso questi grandi botanici del passato ……………aspetto altre osservazoni sull’argomento….
Gianpiero
Ciao Giampiero,
spero non penserai che sia stato io a decidere che esistono solo due varietà di Chamaerops! 🙂
Ho specificato che le 16 varietà sono “botanicamente descritte” cioè descritte da botanici, anche illustri, su riviste botaniche e di cui tu stesso puoi trovare tutti i riferimenti. Ricordo che la stragrande maggioranza delle specie è stata descritta in pochi decenni nell’800 in un periodo di grande entusiasmo per le continue nuove scoperte (il che ha portato anche a clamorosi errori) ed in cui i sistemi di comunicazione erano ben lontani da quelli attuali. Frequentissimi i casi – ad esempio – di specie identiche descritte da botanici diversi, in tempi e con nomi diversi, di specie descritte su materiale botanico incompleto ecc. Infine non va dimenticato che natura non facit saltus e quindi non sempre è facile classificare una pianta visto che in natura non esistono rigidi confini.
Da alcuni anni in sede internazionale i botanici (Codici di Tokyo, Saint Louis e Vienna) hanno stabilito alcune regole ben precise per eliminare la evidente confusione nella nomenclatura botanica; per esempio una delle più semplici e più ovvie è quella della priorità, se una pianta è stata compiutamente descrita secondo i canoni botanici e pubblicata sotto nomi diversi, in tempi diversi, il nome valido è il primo pubblicato in ordine di tempo. Inoltre i moderni studi sul DNA stanno dando un contributo che può essere definitivo nella classificazione delle specie.
Infine riguardo gli “Index seminum” degli orti botanici che riportano nomi considerati attualmente “non validi”, non è solo un problema di mancato aggiornamento, ma anche una filosofia seguita da molti, cioè di lasciare il nome originario con cui una specie è stata introdotta in collezione per motivi storico-botanici. Non bisogna dimenticare che gli Orti Botanici solo da pochi anni si sono “aperti al pubblico” asumendo un ruolo anche di larga divulgazione, non solo quindi ristretto agli “addetti ai lavori”, che hanno tutti i mezzi per sapere che le Corypha gembanga riportate nei registri di molti Orti Botanici europei non sono Corypha, ma Livistona e questo per un evidente errore di nome con cui queste piante furono fornite da, se non ricordo male, un famoso stabilimento belga 🙂 .
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
quote:
Ciao Giampiero,
spero non penserai che sia stato io a decidere che esistono solo due varietà di Chamaerops! 🙂
….spesso mi viene rimproverato di non sapermi spiegare bene ….. eppure mi pareva di aver iniziato la mia osservazione dicendo “quello che dice Pietro è vero….”
comunque, in conclusione, precisando che sono pienamente daccordo con te sulle osservazioni storiche fatte, mi pare di poter concludere che non esiste alcun “ecotipo” (naturale) di Chamaerops humilis ma certamente una grande variabilità morfologica della specie, dovuta principalmente, ma non “esclusivamente” (vedi descrizioni del passato), ai decenni di coltivazione e selezione da parte dell’uomo.
Un saluto
Gianpiero
Bella, bella, bella….
Sono andata a vederla da vicino, ed ecco a voi…
Guardate la differenza di colore con le altre palme sullo sfondo…era proprio grigio-blu. E le foglie sono elegantissime.
Per pura curiosità allego un elenco delle varietà di Chamaerops humilis segnalate. L’elenco è stato preso da un numero del bollettino della vecchia associazione Beccariana.L’ho implementato con la “vulcano” e la “pendula” (scoperta recentemente a Roma e dintorni).Certamente alcune saranno sinonimi, comunque la specie sembra avere il primato della variabilità. CHAMAEROPS HUMILIS
– Apiculata – Vulcano
– Arborescens
– Argentea
– Bilaminata
– Callosa
– Cilindrica
– Cerifera
– Compressa
– Conduplicata
– Dactylocarpa
– Dealbata
– Duplicifolia
– Elata
– Elatior
– Elegans
– Erecta
– Farinosa
– Flexuosa
– Glaucescens
– Gracilis
– Humboldti
– Hystrix
– Inermis
– Lanceolata
– Littoralis
– Longifolia
– Lusitanica
– Macrocarpa
– Major
– Melanacantha
– Melanantha
– Microcarpa
– Mitis
– Nivea
– Pendula
– Oblongata
– Rigidifolia
– Robusta
– Sardoa
– Serrulata
– Sicula
– Sphaerocarpa
– Tectorum
– Tenuifrons
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comperati semi di cerifera mi sono nate delle piantine di colore verde, come canariensis, filifere o altre del genere. Il colore tipico arriva successivamente o forse non si trattavano effettivamente di semi di cerifera?
Moris
comperati semi di cerifera mi sono nate delle piantine di colore verde, come canariensis, filifere o altre del genere. Il colore tipico arriva successivamente o forse non si trattavano effettivamente di semi di cerifera?
Moris
Il colore tipico arriva,pero varia da pianta a pianta ,ma non preoccuparti che qualcuna veramente grigio-argenteo su alcune piante ci sara,mentre per la mia serenoa repens silver non vedo alcuna differenza di colore,almeno per ora.
giuseppe
grazie Giuseppe!
Moris
quote:
Non sapendo dove si trovi il thread apposito la riporto qui.Chamaeropsis humilis allo stato selvatico
Pozzallo
Pozzallo
canc
Pozzallo
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