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Ptychosperma macarthurii: infiorescenza
Approfitto di un attimo di tregua nella valanga di messaggi che quotidianamente vengono inseriti in questa sezione dedicata a palme e cicadee
per inserire la foto, sia pure di molto marginale interesse, della infiorescenza di Ptychosperma macarthurii, la pianta fiorisce da molti anni (ma non ha mai fruttificato), ma non ero mai riuscito a fotografarla perchè nascosta da altre piante:Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Veramente elegante!!…complimenti!!…peccato che non sia rustica…
Interessante, ma quanto è alta? credo che col vento che c’è qua oggi si spezzerebbe 😉 😉
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Ciao,
bello il diavoletto! 🙂
Mi piace questa palma per l0infiorescenza: sembrano collane! 😮 🙂
Grazie 🙂
ciaociao…… piera.
provincia Bergamo 350 mt.s.l.m.
NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita. piera.
….. ma quando è stata piantata non eri molto ottimista sui futuri esiti… tra qualche anno invece bisognerà spostare un pochino la casa 🙂 mi pare….
cmq molto interessante questa fioritura, certo che si tratta di una specie che in gruppo esteticamente fa un altro effetto….
saluti
Gianpiero
Ciao,
– Paolo, dovrebbe essere alta intorno a 5.80m, credo proprio che per il vento non avrebbe problemi, sono ‘costruite’ geneticamente per resistere ai tifoni, con venti anche di 200 km/h, si piegano ma non si spezzano, solo un colpo violento e concentrato la potrebbe spezzare.
– Giampiero, certo che ero… incerto, infatti è stata piantata nel punto più riparato del giardino. E’ stata acquistata in un vivaio locale nel 1985, era già alta 1.50 m, e aveva solo un fusto, probabilmente era una divisione a cui erano stati tagliati tutti i getti basali fino a farle perdere la capacità di riprodurli. Non c’è bisogno di spostare la casa, ci penserà lei a piegarsi verso l’esterno, fino ad ora era impedita dai rami di una plumeria che ora non c’è più.
Pietro Puccio
Palermo
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Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
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quote:
Ptychosperma macarthurii: infiorescenzaApprofitto di un attimo di tregua nella valanga di messaggi che quotidianamente vengono inseriti in questa sezione dedicata a palme e cicadee
Ciao a tutti
Purtroppo in questo periodo frequentare il forum la sera è diventato abbastanza problematico,sopratutto per il fatto che dopo una giornata di lavoro piena non riesco neanche ad accendere il pc dalla stanchezza 😡
Comunque confido nei giorni di ferie che si avvicinano.
Per quanto riguarda la Ptychosperma macarthurii di pietro non ce che dire è bellissima.
Molto strano che nn abbia ancora fruttificato ma!! se non erro dovrebbe essere autofertile.
Che non ci siano problemi di temperatura?
Saluti Daniele
Ps temperatura minima raggiunta nel mio giardino i giorni scorsi 3°C con vento e nevischio.In dicembre non era mai successo da 20 anni;Speriamo che non sia l’antipasto
😡
quote:
Molto strano che nn abbia ancora fruttificato ma!! se non erro dovrebbe essere autofertile.
Che non ci siano problemi di temperatura?
Ciao Daniele,
credo proprio di sì, la fioritura avviene in questo periodo, e verso gennaio-febbraio l’intera infiorescenza cade senza aver prodotto semi e ritengo che, come dici, la causa sia da ricercare nelle basse temperature del periodo. Quest’anno, mi pare, che l’apertura dei fiori sia avvenuta con leggero anticipo rispetto agli altri anni, quindi c’è una flebile speranza.
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Pietro
magari sto dicendo un’eresia,ma perche nn provi a chiudere una parte dei fiori con una busta in pvc trasparente traforato?magari chissa vicino a natale qualche miracolo 😀
saluti Daniele
quote:
perche nn provi a chiudere una parte dei fiori con una busta in pvc trasparente traforato?magari chissa vicino a natale qualche miracolo 😀
Certo, si potrebbe tentare, ma io sono pigro, sono per lasciar fare – per quanto possibile – alla natura (le due cose vanno molto d’accordo 😉 ) e le infiorescenze sono fuori dalla portata delle scale che ho a disposizione (la foto dell’infiorescenza è stata fatta da una finestra con il tele). 🙂
Pietro Puccio
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Prova ad usare il trucco che si usa per far maturare le banane in inverno. Una busta di plastica, legata “a campana” alla base del rachis, aperta sotto, con la parte piú esposta al sole trasparente (per fare effeto serra) e la parte “di dietro” metallizzata o di plastica nera, per riflettere la luce o trasformarla in calore.
Tutto cio’ solo se vuoi produrre frutti, ma i frutti sono metabolicamente cari e la tua palma “marginale”, con le infiorescenze potate dal freddo, si risparmia una bella spesa. A primavera, senza frutti da portare avanti, la ripresa e’ senz’altro piu’ facile.
Carlo
quote:
Prova ad usare il trucco che si usa per far maturare le banane in inverno.
Ottimo sistema, ma come detto prima non ne ho l’intenzione nè la possibilità di farlo (facilmente).
PS: le due Rhopalostylis baueri sono (al 99,99999%) defunte….
Pietro Puccio
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Pietro
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Che brutta notizia Pietro……. 😡
Pensa che su alcune recensioni Australiane
lo danno come possibile coltivazione in clima mediterraneo, ma se sono defunti a Palermo, pensa qui a ROMA……..Sob.
Peccato ci contavo molto su questa specie.
Saluti a tutti, caio
quote:
PS: le due Rhopalostylis baueri sono (al 99,99999%) defunte….
Pietro Puccio
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Ciao Caio,
chiedo scusa a tutti, la colpa del qui pro quo è mia perchè ho inserito un PS diretto ad una singola persona (e non si dovrebbe fare 😳 ), Carlo, che conosce(va) personalmente le piante e del fatto che siamo abituati a collegare la morte di una palma con il freddo, ma esistono le eccezione, qualche palma può morire per il caldo eccessivo e così è stato per le due Rho. in occasione dell’ondata, più che anomala, di caldo di giugno, quindi puoi continuare a contarci. Non è la prima volta che succede, ma si è trattato in passato di piante giovanissime ed in concomitanza con mancanza d’acqua, non di due esemplari in piena terra da 21 anni. Non ho foto recenti, queste sono foto dello scorso anno:
Pietro Puccio
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Complimenti Pietro, sono stupende, ed una ha anche fruttificato………Poi la Ciyatea sullo sfondo……..siete sempre i soliti fortunati “botanicamente parlando” 🙂
Grazie, saluti, caio.
ma ho capito bene.quelle due stupende piante sono morte?
giuseppe
Ciao a tutti
Pietro!!come al solito ci fai morire di invidia mannaggia 😀
veramente bellissimi esemplari
Da quanti anni le hai in piena terra?
e poi!che pianta è quella a sinistra della foto di forma lianeggiante?
Un saluto e un augurio di buon natale a tutti
quote:
ma ho capito bene.quelle due stupende piante sono morte?giuseppe
Ciao,
– Giuseppe, hai capito perfetamente sono al 99,99999% morte.
– Daniele, non c’è molto da gioire, se leggi tutto il messaggio…. Il rampicante è una Passiflora racemosa.
Pietro Puccio
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Che peccato! Non avevo capito che erano morte quelle due meraviglie. 😮
Sará stato solo il caldo o sará intervenuto qualche fungo?
Ho conosciuto pietro e le due palme 16 anni fa.
Carlo
pietro il mio amico luigi s.ha delle Rhopalostylis baueri in vaso in un posto riparato e stanno bene.in passato aveva anche i Rhopalostylis sapida ma ci sono sempre morte più per il caldo che per il freddo,
giuseppe
quote:
Sará stato solo il caldo o sará intervenuto qualche fungo?
Tu cosa pensi, dopo tre giorni di vento, di temperature (ufficiali) comprese tra 39 e 44°C ed umidità tra 7 e 10%, che hanno lessato le foglie della Coccothrinax crinita, tanto per fare un esempio….
– Giuseppe, anche queste erano riparate da sud dalla costruzione e da un olivo, ed infatti hanno vissuto in quel posto per 21 anni. Del resto solo in alcune zone della Puglia sono state registrate temperature ancora più elevate, ma non con questo tasso di umidità, inoltre a Palermo si è polverizzato il record europeo di temperatura minima nelle 24 ore.
Pietro Puccio
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Peccato Pietro erano davvero splendide…
magari sarai riuscito a far germinare qualche frutto?? almeno ti riconsolavi con quelle??
Per quel che riguarda il litorale laziale qualcuno dei tuoi amici l’ha mai testata?
quote:
magari sarai riuscito a far germinare qualche frutto?? almeno ti riconsolavi con quelle??
Per quel che riguarda il litorale laziale qualcuno dei tuoi amici l’ha mai testata?
Al piede della pianta non germinavano facilmente (troppo secco), ma dopo il fattaccio un seme è germinato e l’ho “recintato” per evitare strappi e pestaggi involontari. Per l’area laziale non ricordo, ma credo di sì.
Pietro Puccio
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quote:
…temperature (ufficiali) comprese tra 39 e 44°C ed umidità tra 7 e 10%, che hanno lessato le foglie della Coccothrinax crinita, tanto per fare un esempio….Pietro Puccio
Un peccato. Nel messinese e’ piú fresco e scommetto che sarebbero sopravvissute, di fatti, restó intatto il Rhopalostylis dell’orto botanico di Messina e da me in giardino si brució solo la Cyathea cooperii (poi ripresa) e neanche una macchia sulle kentie.
Hai foto di quella catastrofe? Non sarebbe male vedere le foto dell’onda di caldo adesso in pieno inverno.
Carlo
quote:
Hai foto di quella catastrofe? Non sarebbe male vedere le foto dell’onda di caldo adesso in pieno inverno.
Carlo
Solo poche, in quel periodo mi preoccupavo di più degli edili che stavano facendo lavori di manutenzione straordinaria e che al decimo minuto del primo giorno di lavoro hanno decapitato la Veitchia arecina.
Queste sono state fatte i primi di agosto, quando tutte le piante, tranne Ravenea glauca (defunta) e Rhop., avevano tirato fuori almeno una foglia.
La prima è del Litchi e la seconda della crinita flambè.
Una curiosità, palme che in giro si dice siano sensibili al caldo secco, come la Phoenix rupicola o la Livistona jenkinsiana, non hanno avuto il benchè minimo danno.
Pietro Puccio
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Pietro
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e bello sapere che la Phoenix rupicola e la Livistona jenkinsiana non si sono bruciate,ma la ravenea glauca e morta per il caldo?
giuseppe
Incredibile. Da lichi, Ravenea e Rhopalostylis me lo sarei aspettato, ma da una Dypsis decaryi no. Qui resiste a sole e siccitá impensabili. Sei riuscito ad annaffiare abbondantemente durante il caldo o avevi restrizioni idriche?
Vi sono “nuovi” prodotti, meravigliosi, a base di caolino. Spruzzati sul fogliame imbianchiscono le piante e le proteggono da sole e siccitá. Un nome commerciale e’ “Surround WP”. Lo uso quando piantiamo esemplari giovani in pieno sole nei mesi estivi.
Ricordo ancora la foto della D.decaryi di Pietro coperta di neve, alcuni anni fa… dal gelo al fuoco.
Incredibile… due magnifiche palme adulte dal valore affettivo impagabile.
Da amante delle piante tropicali ho sempre invidiato il clima siciliano, ma forse è meglio che mi tenga il clima della Riviera, qui bolle di caldo secco africano non arrivano per fortuna.
Al freddo ci si può anche rimediare, ad un caldo secco del genere non credo ci siano rimedi.
Peccato, peccato.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
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quote:
e bello sapere che la Phoenix rupicola e la Livistona jenkinsiana non si sono ma la ravenea glauca e morta per il caldo?giuseppe
Sì, ma si trattava di una pianta giovane, quimdi il danno è stato limitato.
Pietro Puccio
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Pietro
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Incredibile. Da lichi, Ravenea e Rhopalostylis me lo sarei aspettato, ma da una Dypsis decaryi no.
E da una Coccothrinax crinita?
quote:
Sei riuscito ad annaffiare abbondantemente durante il caldo o avevi restrizioni idriche?
Il peggio è accaduto intorno alle 9 di sera, in meno di un’ora la temperatura è salita da circa 27°C a 39°C e l’umidità è precipitata al 7%, al mattino la temperatura ha raggiunto i 44°C e l’umidità si è attestata al 10%.
quote:
Vi sono “nuovi” prodotti, meravigliosi, a base di caolino. Spruzzati sul fogliame imbianchiscono le piante e le proteggono da sole e siccitá. Un nome commerciale e’ “Surround WP”. Lo uso quando piantiamo esemplari giovani in pieno sole nei mesi estivi.
Interessante, qui si potrebbe usare il pan grattato e fare l’arrosto panato alla palermitana 🙂 .
quote:
Ricordo ancora la foto della D.decaryi di Pietro coperta di neve, alcuni anni fa… dal gelo al fuoco.
🙂
Eccola qui (1 febbraio 1999):
Pietro Puccio
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Grazie per le foto. Bellissime, peccato non avere iniziato un nuovo tema indipendente: “Dal gelo al fuoco, a Palermo”.
Un C.crinita non dovrebbe battere ciglio a 44 C, se vi fosse stato almeno un po’ d’umiditá ed acqua nel terreno. E’ stata sicuramente l’umiditá troppo bassa a fare il maggior danno.
Sapendolo in tempo, si sarebbe potuto evitare, potando le foglie basse, usando reti ombreggianti, o il caolino che dicevo, o spruzzando acqua su tutto il giardino.
Ma … +44C all’ombra… quant’e’ al sole?!
Paolo, mi dispiace ma preferisco i +44 a i -4, sia io sulla mia pelle, che le mie palme.
Pietro, che altro ci dici di quel caldo. Il lichi s’e’ ripreso, no? Il mango intatto immagino. Le Cassia? La Chambeyronia? La Burretiokentia, poveretta? Piante di montagna come le Parajubaea?
Carlo
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