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  • 10 Ottobre 2007 alle 20:22 #4259

    Vista la numerosa schiera dei palmofili avrei una domanda da fare: ho una minipalmetta Phoenix dactylifera, all’ascella di una foglia ha fatto un germoglio che ho dovuto togliere perchè si era infilato dentro un’altra foglia.

    Ma queste palme producono polloni??

    Paolo

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    delli paoli giuseppePosts: 1139
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      10 Ottobre 2007 alle 20:40 - Views: 989 #34142

      certo che produce polloni!ma quanti anni ha?

      delli paoli giuseppe

      paolob44Posts: 768
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        10 Ottobre 2007 alle 20:54 - Views: 791 #34143

        Ha solo tre anni, è in vaso, per questo mi stupivo di questo germoglio laterale.

        Paolo

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        CaioPosts: 1336
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          12 Ottobre 2007 alle 13:26 - Views: 873 #34144

          E’ si Paolo la dactyliferà sotto il profilo Polloni è un pò una pizza, ne emette in continuazione, anche sè ho notato che il fenomeno è molto variabile da soggetto a soggetto, io ne ho una riprodotta da seme, ha circa 10 Anni è quest’anno ha emesso il suo primo pollone.
          D’altronde anche il pollone è un sistema di riproduzione.
          saluti, caio.

          quote:


          Ha solo tre anni, è in vaso, per questo mi stupivo di questo germoglio laterale.

          Paolo

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          😀

          delli paoli giuseppePosts: 1139
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            12 Ottobre 2007 alle 13:57 - Views: 989 #34145

            e vero e molto variabile ci sono anche piante che a volte sono senza polloni.ma la maggior parte sono con i polloni

            delli paoli giuseppe

            ffeeddee
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              26 Marzo 2008 alle 15:22 - Views: 1046 #34146

              A proposito di P. Dactilifera, la nazionale fra un po gioca ad Elche in Spagna, ci sono capitato qualche anno fa e sono rimasto impressionato, sembra un oasi del nordafrica!
              C’è un palmeto fitto fitto di Dactilifera (500.000) che producono datteri e sono state piantate, pare dai Cartaginesi, per i frutti…
              In Italia anche nelle zone più a sud non ho mai sentito dire di posti come Elche, forse perché da noi i datteri non si maturano?
              La parola agli esperti

              ciao
              Federicohttp://it.wikipedia.org/wiki/Palmeral_de_Elche

              delli paoli giuseppePosts: 1139
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                26 Marzo 2008 alle 17:36 - Views: 821 #34147

                anche nelle zone più calde d’italia non c’è la fanno a maturare.

                giuseppe

                pietropuccio
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                  27 Marzo 2008 alle 10:10 - Views: 658 #34148

                  quote:


                  A proposito di P. Dactilifera, …..ad Elche in Spagna, …..
                  C’è un palmeto fitto fitto di Dactilifera (500.000) che producono datteri e sono state piantate, pare dai Cartaginesi, per i frutti…
                  In Italia anche nelle zone più a sud non ho mai sentito dire di posti come Elche, forse perché da noi i datteri non si maturano?


                  Ciao,
                  benchè la Phoenix dactylifera pare fosse già presente in epoca preromana nel sud della Spagna e nella Sicilia occidentale, grazie appunto ai cartaginesi, il dattileto di Elche ha origine in epoca islamica, esattamente come i dattileti che circondavano Palermo nello stesso periodo (curiosità: Elche e Palermo sono alla stessa latitudine), impiantati per la produzione dei datteri. E’ giunto ai nostri giorni molto probabilmente perché la zona non interessava economicamente a nessuno ed era scarsamente popolata; il pericolo maggiore infatti è stato quando si è tentata una timida industrializzazione della zona e la popolazione è cominciata a crescere, ma per fortuna, sia perché se ne è intravista l’utilità come immenso vivaio e come richiamo turistico, sia per una certa coscienza ambientalista si è salvato, fino ad essere dichiarato patrimonio dell’umanità. E’ ora invece minacciato dal rincoforo che ha già distrutto migliaia di piante. Non mi pare che venga sfruttato commercialmente per la produzione di datteri, non arrivano a giusta maturazione per essere vendibili, come del resto quelli delle nostre parti, il motivo è che la dactylifera ha bisogno di un periodo di caldo secco al momento della maturazione (autunno) cosa che raramente si verifica sia ad Elche che da noi. Maturazione che avveniva invece tra l’800 ed il 1200, secoli caratterizzati da un clima più caldo dell’attuale e, nel sud Europa, anche secco.
                  In Italia esiste ancora un dattileto, molto più piccolo e più a nord, a Bordighera, impiantato probabilmente intorno al 1400 per la produzione di foglie per le festività religiose ebraiche e cristiane [foto di Ezio Benigni (1863-1938) – Comune di Bordighera]:

                  e la palma da datteri era sicuramente coltivata per lo stesso motivo a Sanremo, come risulta dagli Statuti di Sanremo (1435). Il palmeto si è (parzialmente) salvato, anzi ha fatto la fortuna, lo sviluppo e l’immagine sia di Bordighera che Sanremo, grazie ai ricchi viaggiatori europei della metà dell’800 che ne rimasero affascinati e cominciarono a costruire ville in cui le palma erano l’elemento caratterizzante.
                  Dei dattileti di Palermo sono rimaste solo le descrizioni, la mini oasi che si trova al centro della città ha infatti solo poco più di un secolo (anch’essa minacciata dal rincoforo):

                  Pietro Puccio
                  Palermo
                  Zona climatica 9b/10a (USDA)
                  Temperato subtropicale (Koppen)

                  Pietro
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                  Orazio BaglieriPosts: 105
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                    27 Marzo 2008 alle 18:54 - Views: 941 #34149

                    Non ho parole, sono bellissime quelle immagini e non so a voi ma a me quell’insieme di chiome di palme mi ricordano i fuochi di artificio, e poi il racconto affascinate di Pietro, non ho parole.

                    P.S.:X P.P. una domanda fuori tema: ci sarai quest’anno a Ischia per la manifestazione?

                    Orazio Baglieri
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                    Scritto Da – orazio baglieri on 27 Marzo 2008 18:58:39

                    popjPosts: 50
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                      27 Marzo 2008 alle 19:08 - Views: 970 #34150

                      ciao
                      grazie per le foto e poi una
                      domanda forse stupida,non mi picchiate!,se nn matura il frutto neanche l’embrione matura? mi e’venuto il dubbio vedendo delle piccole phoenix,sotto le piu’ grandi e il dubbio e’ se sono nuove piantine messe li o appunto delle nuove “leve”,

                      in definitiva per maturare l’embrione dentro il seme,il frutto deve essere completamente maturo o cio e’ necessario solo per alcune piante e per altre no,nel senso che se un frutto e’ acerbo puo avere anche semi maturi(il discorso non e’ solo per le palme ma in generale)?

                      grazie in anticipo e
                      scusate l’ingarbugliamento

                      41°52′N 13°27′E,443 m.s.l.m
                      precipitazioni intorno ai 800 mm annui

                      record assoluto temperatura minima 1985
                      -19,ma in genere mai sotto i -8

                      pietropuccio
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                        28 Marzo 2008 alle 7:28 - Views: 657 #34151

                        quote:


                        Non ho parole…..

                        P.S.:X P.P. una domanda fuori tema: ci sarai quest’anno a Ischia per la manifestazione?


                        Ciao Orazio,
                        a) non sfottere… 🙂
                        b) purtroppo ho degli impegni (leggasi seccature) da tempo programmate per quel periodo, ho quindi dovuto rinunciare ad andare.

                        Pietro Puccio
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                        Pietro
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                        pietropuccio
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                          28 Marzo 2008 alle 7:52 - Views: 657 #34152

                          Ciao Popj,
                          in genere in natura non c’è nulla senza motivo, quindi se il frutto cade (naturalmente) dalla pianta in un certo momento, vuol dire che quello è il momento migliore, ciò non significa che poco prima il seme in esso contenuto non possa essere già vitale, credo sia importante che il frutto abbia completato la sua crescita. La piena maturazione del frutto non serve solo alla formazione del seme, ma anche ad es. a favorirne la dispersione (se il futto non assume un certo colore e sapore gli animali non lo mangiano e… disperdono, oppure una certa forma che favorisca la despersione col vento).
                          Riguardo la dactylifera, essendo dioica e a volte sterile da seme, ma fortunatamente pollonante, viene solitamente moltiplicata per divisione, per essere sicuri della varietà e che sia femmina. Alcune piante (anche fra quelle fotografate sopra) fruttificano per partenocarpia, senza bisogno quindi di ricevere il polline, ma i frutti sono di qualità inferiore, in particolare meno zuccherini, e naturalmente non contengono il seme, ma solo una traccia.

                          Pietro Puccio
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                          CaioPosts: 1336
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                            28 Marzo 2008 alle 10:52 - Views: 774 #34153

                            Grazie Pietro per tuo escursus storico-informativo.
                            Saluti a tutti, caio. 😉

                            ffeeddee
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                              28 Marzo 2008 alle 11:07 - Views: 1046 #34154

                              Ad Elche e dintorni io ho raccolto e mangiato i frutti delle dactilifera ed erano buoni, sapevano di dattero, cole seme dentro.

                              ciao

                              pietropuccio
                              Partecipante
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                                28 Marzo 2008 alle 15:54 - Views: 658 #34155

                                Ciao,
                                – Caio, grazie a te.
                                – Federico,
                                da fonte universitaria di Elche, della produzione di datteri, solo il 2% ha caratteristiche adatte alla destinazione per il consumo umano (il resto pare utilizzato per alimentazione animale) ed è ricavato da piante selezionate le cui infruttescenze a fine estate vengono racchiuse in sacchi di plastica per proteggerle dalla pioggia ed i cui frutti vengono raccolti in fasi successive appena inizia la maturazione (perchè tendono a marcire sulla pianta), che viene completata artificialmente. Anche così i datteri hanno un elevato contenuto d’acqua (e quindi basso di zuccheri) e sono pertanto velocemente deperibili. Da pochissimo è stata messa a punto una tecnica di maturazione artificiale che partendo dai datteri acerbi dovrebbe renderli gradevoli, al pari di quelli nord-africani ed a più lunga conservazione. Tutto ciò evidentemente a costi non competitivi. Naturalmente i frutti normalmente prodotti non è che siano immangiabili, solo che non possono competere, per carateristiche organolettiche, con quelli nordafricani.

                                Pietro Puccio
                                Palermo
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                                Scritto Da – pietropuccio on 28 Marzo 2008 15:55:31

                                Pietro
                                Palermo
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                                Orazio BaglieriPosts: 105
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                                  28 Marzo 2008 alle 19:34 - Views: 939 #34156

                                  quote:


                                  quote:


                                  Non ho parole…..

                                  P.S.:X P.P. una domanda fuori tema: ci sarai quest’anno a Ischia per la manifestazione?


                                  Ciao Orazio,
                                  a) non sfottere… 🙂

                                  Pietro Puccio
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                                  Non mi permetterei. 🙂

                                  Orazio Baglieri
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