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  • 4 Ottobre 2012 alle 9:26 #4011

    Salve amici del Forum, ho deciso di aprire questo post specifico per parlare un pochino del mondo della frutta, in particolare di quello che produce in modo intensivo e destinato alla vendita di massa.
    Ho preso spunto da questo post :

    http://www.tropicamente.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=4922&FORUM_ID=47&CAT_ID=16&Topic_Title=PALME+IN+PROV.+FROSINONE%2C+palme+al+centro%2Dsud&Forum_Title=Palme+e+Cicadee

    e continuo qui la discussione, in quanto il posto indicato aveva come oggetto “le palme” ma poi nel corso della disquisizione si è finito sulle produzioni della Val di Non e sui pesticidi.

    Qualcuno citava 26/30 trattamenti per anno sui meleti, mentre qualcun’altro ne chiedeva conferma.

    Ma conferma di cosa ?
    Allora sfatiamo un mito, quando sulla bancarella al mercato od in un market trovate, mele, pesche, banane ecc. tutte belle lucide di bell’aspetto e dello stesso calibro, quella è tutta produzione sistematica.
    Se piove si tratta per i funghi, se si alza la temperatura unita ad umidità, si tratta per i parassiti ecc ecc, quasi ogni 10gg.

    Conoscete produzioni di Pescheti, bene subiscono la stessa frequenza di trattamenti delle mele.
    Volgiamo parlare dei Kiwi, appena arrivati in Italia sembravano la panacea, si riusciva a produrre il frutto senza alcun trattamento………..poi dopo soli 5 anni si è inziato a dare iil primo trattamento annuo, e così via, ora siamo a 6 trattamenti, ma questo è dovuto solo al fatto che il Kiwi essendo una pianta nuova per il nostro ambiente, all’inizio i parassiti non avevano interesse verso una cosa che non rientrava nella loro dieta alimentare, poi col passare del tempo tutto cambia.
    Volgiamo parlare dell’uva……..e come sopra un trattamento dietro l’altro da Aprile a Agosto.
    Le banane, in Costa Rica vi è stato un flagello di indigeni, che armati dalle grandi multinazionali della frutta, vedi hanno dato per decenni pesticidi di classe I° senza protezioni, ora và relativamente meglio, avvolgono i caschi con dei fogli di nylon imbevuti di una sostanza derivata dal petrolio e così avvelenano le falde acquifere, ed il principio attivo rientra in catena dall’acqua alla frutta, dalla frutta all’uomo.

    Morale, si deve per forza di cose iniziare a frequentare chi vende frutta od ortaggi biologici, li riconoscete, perchè magari della mela dovete togliere uno spicchio per una ammaccatura od un “neo”, oppure non sono di forma eguale o perfetta o di colore lucido, oppure un pò sbiadito ecc.
    Diciamo non attirano l’occhio, ma sfido ad assaggiare quella mela coltivata senza trattamenti e posta subito sul banco, provare per credere.

    Coltivo un po’ di frutta per me in maniera completamente biologica, devo dire che è molto dura, soprattutto dove è comparsa la famosa mosca della Frutta “ceratis capitata” che ha un ampio spettro di attività e si deve combattere praticamente tutto l’anno con esche specifiche, oppure produrre le olive senza trattamenti sintetici da oltre 30 anni con ottimi successi, coltivare l’uva con soli due o al massimo tre trattamenti di sola poltiglia bordolese.
    Tutto questo, è possibile ed è il futuro …….s e ci sono riuscito io, ci può riuscire chiunque a convertire la propria produzione in biologico, per la preservazione dell’ambiente e dell’uomo.
    Si deve ridare fiato alla produzione a Km. zero sia per l’inquinamento indotto, ma anche per la migliore organicità del prodotto appena colto.
    Solo così si riusciranno a frenare le multinazionali dei “soldi” e la produzione di veleni che volere o volare anche se per vie traverse, tornano poi alla loro origine, cioè all’uomo veicolato dal cibo.

    Ora quindi per chi non lo spaeva, la frutta “industirale” subisce trattamenti indiscriminati per ottenere il prodotto visivamente perfetto………meditate gente !

    kandevillaPosts: 1046
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      4 Ottobre 2012 alle 10:19 - Views: 573 #32544

      WOOOW GRANDE CAIO,ci voleva proprio,
      qui da noi la sensibilità verso i prodotti biologici è molto sentita, pensa che nel mio comune ci sono tre supermercati tradizionali e ben tre punti vendita di prodotti biologici,
      io stesso da sempre cerco di rivolgermi ai cibi non trattati, compro dai GAS, gruppi acquisto solidali a km0, purtroppo se non si è toccati in famiglia da problemi di salute è ancora faticoso abituare la gente a rivolgersi al cibo sano, ci si rifugia dietro ad un “ma costa troppo”,
      quello che il fruitore di supermercati mette nel carrello, senza pensare, è allucinante, merendine e schifezze varie superano di gran lunga i prodotti della spesa necessari,
      ma che ci vuoi fare è una questione complicata….e poi pensare, suvvia ma sai che faticaaa

      ciao Mau

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      angeloPosts: 2490
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        4 Ottobre 2012 alle 10:54 - Views: 511 #32545

        Io ho orto e frutteto e capisco quello che dici
        Il problema che il biologico costa 2-3 e a volte 4 volte il prezzo del mercato
        Se applicassero dei prezzi seri e non gonfiati, solo per la scritta BIO , ci sarebbero molte piu’ persone interessate al biologico

        Angelo

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        kandevillaPosts: 1046
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          4 Ottobre 2012 alle 15:10 - Views: 573 #32546

          Angelo dovresti entrare in contatto con un G.A.S, così detto gruppo di acquisto sostenibile, e comprare i prodotti base, quali pasta riso sale zucchero farine eccetera a prezzo di acquisto , presi direttamente dal produttore, in questo modo salti i vari passaggi di mediatori, negozi e pubblicità che portano a gonfiare il prezzo finale del prodotto, spesso non c’è molta scelta di listino perchè trovi i prodotti freschi di stagione, ma almeno sai che la fonte è pulita e sicura, i produttori sono soggetti per legge a dei controlli severi,non dovrebbe essere difficile da trovare, mi risulta che è un modo ormai molto usato di far la spesa, il mio GAS esiste da anni però lavora solo in ambito territoriale,
          chiederò informazioni più dettagliate…..

          ciao Mau

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          Franco
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            4 Ottobre 2012 alle 20:28 - Views: 739 #32547

            Ciao, ho sentito parlare bene anch’io dei Gas, ho un’amica che in inverno con questo metodo fa incetta di arance, zucchero di canna ecc, comunque è vero, in parte è anche colpa della tv, che mostra che tutto deve essere perfetto e liscio, nel caso della frutta Angelo ha ragione, sfido chiunque a mangiare mele, o altri frutti che non sono “buoni” per l’occhio..

            aecreazioniPosts: 2114
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              4 Ottobre 2012 alle 20:35 - Views: 633 #32548

              Concorso con tutti voi,il mercato si è adeguato alle richieste,la grande maggioranza delle persone richiede frutti perfetti senza alcun difetto,ecco perché si interviene chimicamente a discapito della salute!

              CaioPosts: 1336
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                4 Ottobre 2012 alle 21:34 - Views: 783 #32549

                Concordo anch’io con Angelo in parte, il biologico costa di più.
                Si deve però ponderare che produrre biologico crea più costi e più scarti per il produttore, oltre ad un impiego maggiore di forza “umana” rispetto alla produzione industriale dove tutto è standardizzato dalle macchine, dalla semina alla raccolta.
                Per forza di cose deve costare un pò di più. non 2 o 3 volte di più.
                I GAS, qui sono una chimera, arriveranno tra 30 anni, troppo avanti.
                Per fortuna c’è in atto un ottima inziativa della Coldiretti e della Provincia di Roma, che generalmente tra Sabato e Domenica vi sono dei mercatini di produttori biologici locali, che hanno prezzi ottimi e prodotti fantastici.
                Vi è una signora di Velletri specializzata in succhi di frutta, ne ha uno di amarene che devo limitarne il consumo per ovvi effetti collaterali, ma vi assicuro che come gusto da 0 a 10, si merita il bel 10 con lode, costa meno di quello del supermercato è biologico a km zero.
                Evitate di acquistare il biologico dal Supermercato, che è prodotto biologico, ma che segue la filosofia del mass market : biologico=cliente frikkettone = pollo da spennare.
                Nel mercatino è tutto diverso ed almeno qui si impara anche a conoscere la gente ed il suo territorio.

                Chiudo con questa osservazione sul prezzo.

                Io ho un orto casalingo che tra macchine da lavoro, sementi, attività di mantenimento e contenimento, il pozzo dove emungere l’acqua ecc. mi costa ogni stagione una fortuna.
                Di sicuro spenderei almeno la metà dei soldi acquistando tutto dal verduraio sotto, risparmiando anche tempo.
                Perchè lo faccio ?
                Vuoi mettere assaggiare un frutto appena colto dalla pianta, che sia bacato o di colore non attraente “all’occhio”, ma lo avete mai assaggiato ?
                Non fate come i miei amici che ogni volta che gli porto la frutta appena raccolta iniziano a farmi 1.000 domande su come lo produco, che varietà ecc.
                Tranquilli e solo un prodotto fresco appena raccolto, con la sicurezza di poterlo mangiare con una lieve passata sotto l’acqua del rubinetto, perchè privo di residui sintetici.

                Scusate se è poco…..

                quote:


                cut.., nel caso della frutta Angelo ha ragione, sfido chiunque a mangiare mele, o altri frutti che non sono “buoni” per l’occhio..


                aecreazioniPosts: 2114
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                  4 Ottobre 2012 alle 23:01 - Views: 632 #32550

                  Per non parlare poi del sapore,completamente diverso dal prodotto trattato chimicamente,io ho quasi un ettaro a produzione bio,tra ortaggi,alberi da frutto,uva e uliveto.

                  kandevillaPosts: 1046
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                    5 Ottobre 2012 alle 8:43 - Views: 573 #32551

                    Augusto tu sei già un produttore da KM0, il tuo olio il miele e i tuoi prodotti da forno
                    hanno un gusto insuperabile…..farò presto un riordino,
                    quello che difetta nella filiera dei prodotti KM0 è la pubblicità, si dovrebbe almeno fare più informazione tra di noi.

                    Alto Adige BZ
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                      5 Ottobre 2012 alle 23:25 - Views: 632 #32552

                      😳 😀

                      angeloPosts: 2490
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                        7 Ottobre 2012 alle 18:04 - Views: 511 #32553

                        Non sono d’accordo : la minor produttivita’ del biologico è in corrispondenza al non uso di sostanze chimiche
                        La spesa finale tra bio e non-bio dovrebbere essere uguale

                        Angeo

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                        Franco
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                          7 Ottobre 2012 alle 21:55 - Views: 737 #32554

                          Ciao Angelo, quello che dici, potrebbe essere vero se ci fossero prodotti per difendere le piante che hanno una durata medio-lunga, cosa che in realtà non sempre succede, nelle produzioni biologiche, si tratta in media molto di più (in numero di trattamenti) che non sull’integrato, per ottenere lo stesso risultato, questo spiega in parte il costo del biologico, anche se in entramnbi i casi sono sempre le multinazionali che producono i principi attivi a stabilire prezzi e ad avere grossi interessi…

                          kandevillaPosts: 1046
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                            8 Ottobre 2012 alle 13:09 - Views: 577 #32555

                            Franco per stare nella tua zona, un amico di Pergine coltiva ciliege e faceva parte di un consorzio, non voglio fare nomi ma da te non è che di consorzi ce ne sono molti no?
                            bene lui si è tolto perchè 14 trattamenti chimici sulle ciliegie gli sono sembrati troppi, ovviamente lo hanno buttato fuori,
                            ha tolto il 90% degli alberi di ciliege dal suo terreno, realizzando un’ottima cifra nella vendita del legname, si è tenuto 5 alberi di ciliegio per consumo famigliare e per gli amici, e NON fa più di DUE trattamenti, ottenendo la stessa resa qualitativa in frutta,
                            tra parentesi, magari qualche ciliegia non è perfetta ma vuoi mettere il gusto di mangiarne a volontà senza pensare ai pesticidi, stesso discorso vale per le fragole, mirtilli, lamponi, more ecc

                            Alto Adige BZ
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                              8 Ottobre 2012 alle 20:49 - Views: 742 #32556

                              Ciao Maurizio, e grazie per il tuo intervento, il mio post era piu che altro riferito a quello che ci troviamo sul mercato, purtroppo, se si vuole vendere qualcosa per “campare”, bisogna per forza aderire ad una cooperativa o magazzino che dir si voglia, e queste o.p. vincolano i produttori a seguire una certa linea di produzione, per quanto attenta e rispettosa per l’ambiente; ogni anno si stanno eliminando i principi attivi piu pericolosi, se va avanti cosi tra qualche anno la produzione attuale, sarà orientata verso il biologico.. Hai ragione quando dici che non c’è paragone con la frutta coltivata in giardino, ne ho anch’io, e d’estate mi piace mangiare ciliegie e altri frutti direttamente dall’albero….