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Cari amici tropicalisti e non,
in questi giorni di inizio Primavera, sono indegno testimone di una straordinaria fioritura da parte del Mango (varietà Kensington Pride) preso in affido dall’amico Paolo, recentemente scomparso.
Inizio e sviluppo dell’infiorescenza in veranda]Questa spettacolare infiorescenza, peraltro incredibile nel clima poco tropicale di Torino, nella medesima consapevolezza che il generoso amico ha regalato in silenzio e nell’anonimato più assoluto sementi, talee e piantine tropicali a mezza Italia ( me per primo) mi ha fatto venire l’idea di preservarne la memoria aprendo ed aggiornando periodicamente con voi questo Topic dedicato alle nostre fioriture e fruttificazioni ottenute dalle sue medesime donazioni.
In pratica, l’idea sarebbe di inserire le foto delle nostre piante (anche ottenute da seme o da talea pervenuteci da Paolo) nel momento del loro maggior splendore, durante una fioritura o la conseguente fruttificazione.
Proseguimento della fioritura nel balcone esternoL’amico Paolo, esperto tropicalista e sempre prodigo di ottimi consigli, ha profuso generosamente molte energie, nonostante la sua cagionevole salute, concedendo molto del suo tempo libero e regalando la sua stessa e sincera amicizia a questo meraviglioso forum che lo ha degnamente ricambiato e rimpianto.
Per questo sarebbe doveroso ed auspicabile ricordarlo tutti insieme, come già detto sopra, attraverso la documentazione fotografica delle nostre straordinarie fioriture o fruttificazioni future, a cominciare dal suo (ed ora mio) meraviglioso Mango.Coraggio, cari amici, non permettiamo al tempo di cancellare il ricordo di un amico speciale come Paolo, riportiamolo alla memoria con la nostra fotocamera nel momento giusto e più opportuno, ritraendo e condividendo fra noi il frutto della sua incontestabile ed innata generosità.
AntonioAntonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Il mango è una pianta che sta dando prova di adattabilità! Complimenti !
Con Paolo avevo fatto un paio di scambi, questa ė la fioritura della sua aloe saponaria
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
Io non ho mai fatto scambi con Paolo,ma mi piacerebbe ugualmente vedere le fioriture delle piante che ha regalato.
Bravo Federico,
grazie per aver rotto il ghiaccio!
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ed ecco, cari amici, la talea in fiore di Crassula Buddha’s Temple, proveniente dalla serra dell’amico Paolo.
Crassula Buddha’s Temple nella serra di Paolo
Oltre ad essere una bellissima e originale succulenta, la medesima, regala una mini fioritura che non ha nulla a che invidiare alle fioriture più appariscenti delle altre sue consorelle e cugine.
A presto con altre fioriture e novità 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Si sa niente delle sue piante? Quelle in serra e le altre fuori, non consolidate?
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
Ciao Federico,
le numerosissime piante nella serra sono andate in buone mani e distribuite fra gli amici di Paolo; le caprette sono state affidate ad un valente allevatore così come il terreno stesso che è stato affidato ad una persona di fiducia la quale lo coltiverà prendendosi cura in particolar modo delle piante tropicali collocate da Paolo in piena terra.
Io non ho più visto il giardino del nostro amico Paolo, ma spero un giorno di poterlo rivedere soffermandomi a meditare su quella che è stata la nostra breve, ma indissolubile amicizia.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Carissimi amici,
domani abbiamo a Torino il primo raduno in ricordo di Paolo, e mi sembra doveroso ricordarlo con le foto che ritraggono la prima fruttificazione del suo Mango.
Paolo ne sarebbe andato fiero e spero di fargli onore nella cura e nelle costanti attenzioni che dedicherò a questa “speciale” essenza che per me e per voi simboleggia tutto il suo amore e la devozione che egli ha generosamente profuso verso il mondo botanico fruttifero tropicale.
Ovviamente seguiranno gli aggiornamenti nella speranza di vedere il piccolo frutto svilupparsi e dare il meglio di se.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
e allora non possiamo che dire
“evviva il nostro amico Paolo!”
ti ha lasciato dei bellissimi ricordi!
sono sempre i migliori ad andarsene,ma io non lo dimenticherò mai!
grazie per averlo ricordato ancora una volta!
Cari amici,
fra le numerose piante ereditate dall’ amico Paolo, una in particolare presa dal bancale fra innumerevoli succulente, ha prodotto nei giorni scorsi una splendida fioritura che desidero condividere con voi.
L’essenza in questione, piuttosto rara e inconsueta fra le collezioni, si chiama Aworthia Emelyae ed è particolarmente bella e caratteristica con le sue spesse foglie semitrasparenti; durante la fioritura ha cambiato completamente il colore che da verde chiaro si è trasformato in un caldo colore rosato.
Alla fine della fioritura, le spesse e caratteristiche foglie dell’insolita succulenta hanno subito un naturale dimagrimento,
mutando l’insieme e la conformazione della stessa che ha assunto di conseguenza un aspetto sofferto ma nello stesso tempo affascinante, il tutto impreziosito da un adeguato vaso di terra cotta in sostituzione di quello di plastica.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
stupende come l’ amore di Paolo quando te le ha date! 😉
Cari amici, rieccomi nuovamente per la solita condivisione.
Incredibilmente, il Mango di Paolo che mostra di gradire appieno l’aria pedemontana di Torino, non solo ha allegato diversi frutticini,
ma ha ritrovato nuova vitalità e tanto vigore al punto da sviluppare per la seconda volta ed in pochi mesi, numerosi steli fioriferi!
Dove trovi, il mango di Paolo, tutta questa energia non si capisce!
l’essenza tropicale, dalle ragguardevoli dimensioni, è coltivata all’interno di una grossa tinozza di plastica ed il suo terriccio è stato integrato dal sottoscritto con concimi mirati alla produzione dei frutti.
Dapprima ero convinto si trattasse di gemme fogliari utili alla sostituzione delle vecchie e malandate foglie dell’anno precedente, ed invece ho ben presto appurato trattarsi, come già detto sopra, di nuovi steli fioriferi che si sono sviluppati anche molto velocemente.
Notare (in alto, al centro e legato alla canna) il vecchio stelo fiorifero apicale ormai completamente sfiorito alla destra del nuovo stelo fiorifero; ed in basso (a destra) l’ultimo stelo semi sfiorito con l’allegagione dei numerosi frutticini
Naturalmente, cari amici, siamo tutti curiosi (io per primo) di vedere come andrà a finire questa fantastica “fiaba”, e farò del mio meglio affinché finisca, così come tutte le altre fiabe, in modo canonico e nel migliore dei modi. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
BE Paolo mi aveva detto che ci volevano solo 2 anni
Io ce ne ho messo uno in piu’ per vederlo fiorito da seme
Angelo
evviva il nostro caro amico Paolo che ti ha lasciato in eredità la sua amicizia tramite le piante!
sarebbe contento di vedere con quanto amore le curi!
bravissimo!
Avevo inviato a Paolo una Chambeyronia macrocarpa var. watermelon, sarà stata messa in terra, qualcuno se ne cura?
ciao
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
Ciao Federico,
il giardino di Paolo è stato affidato alle cure di un signore che coltiva prevalentemente ortaggi; io non sono mai più ritornato in quel luogo pieno di bei ricordi ma penso che fra non molto mi farò un giro da quelle parti e coglierò l’occasione per dare un’occhiata anche alla tua Chambeyronia macrocarpa.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
purtroppo i frutticini della “prima serie”non hanno avuto seguito e sono caduti senza svilupparsi; adesso è il momento della seconda allegazione e chissà che con il caldo torrido di questi giorni…..
Spero di intervenire nuovamente su questo argomento con delle buone notizie…sarete prontamente informati.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
Rieccomi con una nuova ed inconsueta condivisione: la Carambola di Paolo in fiore!
La Carambola di Paolo, alcuni anni fa, al culmine del suo splendore.
Tutto cominciò in quel triste giorno ad Alassio, quando la moglie di Paolo mi autorizzò a prelevare tutte le piante che volevo e che potevo trasportare sulla mia auto per salvarle da una morte certa.
L’Averrhoa Carambola, della quale avevo avuto l’occasione di assaggiarne i frutti, (peraltro molto buoni) e che rievocava in me dei piacevoli ricordi condivisi con il caro amico, si trovava dentro un vaso di plastica nera interrato all’interno della sua serra.
la grossa pianta che poteva avere 7 o 8 anni all’incirca, aveva prodotto delle grosse e lunghe radici che fuoriuscivano dal vaso medesimo; non potendola portare via quello stesso giorno per evidenti motivi tecnici, decisi di ritornare per quella delicatissima operazione dopo alcuni giorni facendomi aiutare dall’amico in comune Gianni di Ovada.
Il delicato recupero della Carambola.
Dopo circa una settimana mi trovai all’appuntamento con Gianni alla stazione di Savona dove l’amico mi venne a prendere con la propria auto;
lungo il tragitto che ci avrebbe condotto ad Alassio, acquistai un grosso vaso di terra cotta che servì come dimora per le ampie radici della preziosa pianta che prese poi la strada di Ovada rimanendovi a lungo, mentre io ritornavo a Torino nuovamente in treno.
Ultima foto d’obbligo prima di lasciare definitivamente l’Eden di Paolo.
Ogni tanto ricevevo brutte notizie dall’amico Gianni che mi informava telefonicamente della lenta ed inesorabile defogliazione della pianta la quale manifestava in questo modo il suo stato di stress.
Ma finalmente arrivò il giorno che potei recuperare la preziosa essenza che soggiornò nella solita veranda fino a quando le temperature esterne mi permisero di metterla fuori con le altre tropicali.
Il rientro della Carambola a Torino.
La Carambola con i primi germogli e le beneauguranti foglioline.
Presto arrivarono anche due piccoli steli fioriferi a dimostrazione e conferma della nota, piena maturità sessuale dell’essenza.
Con l’arrivo del caldo torrido di questi giorni, l’insieme di timide foglioline lascierà il posto ad una folta chioma
e lo stelo fiorifero comincia ad esternare dei piccoli graziosi fiorellini che purtroppo e al momento cadono subito dopo la loro apertura.
Probabilmente dopo il trapianto e per quest’anno le nuove radici non sono ancora in grado di alimentare e di sostenere una normale fruttificazione,
I piccoli fiori di Averrhoa Carambola nella loro incredibile magnificenza.
ma sono già contento, cari amici, di aver salvato una delle piante che mi ha segnato, legato profondamente e simbolicamente nell’amicizia
con il caro amico Paolo. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
rieccomi con una nuova fioritura ed una quasi certa fruttificazione del mio Guava donato alcuni anni fa dall’amico Paolo.
Si tratta del Psidium Cattleianum a bacca gialla che ebbi modo di assaggiare per la prima volta nel suo magnifico giardino in occasione di una delle mie prime visite.
L’alberello, che dovrebbe avere quattro anni circa e che egli ottenne probabilmente con i semi dei suoi stessi frutti, è molto vigoroso e vegeta in un piccolo vaso senza particolari esigenze;
oltretutto non è una pianta troppo invasiva e, all’arrivo del prossimo inverno, potrà essere tranquillamente ricoverata in veranda senza problemi di spazio.
Ricordo ancora con nostalgia il dolce sapore dei minuscoli frutti che raccoglievo direttamente dall’albero del caro amico e non vedo l’ora di poterlo confrontare con il sapore dei frutti ottenuti nel clima pedemontano…ma, se avrete la pazienza di aspettare, vi saprò poi dire. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
rieccomi nuovamente con un inconsueta condivisione: l’Harpephyllum Caffrum in fiore!
Anche questa essenza fruttifera, utilizzata in sud Africa come pianta ornamentale, apparteneva all’amico Paolo.
Si tratta di un albero ornamentale sempreverde, utile ed interessante poiché attira gli uccelli e le farfalle nei giardini che lo ospitano.
Dotato di folta chioma, con foglie spesse e ricadenti, questo pruno selvatico che appartiene alla famiglia delle Anacardiacee (Mangifera Indica, Anacardium Occidentalis, Pistacia Vera), è stato piantato in molti viali di città sudafricane dove è particolarmente apprezzato per la frescura della sua ombra.
Il pruno selvatico cresce fino a 15 m di altezza e solitamente si trova nelle foreste fluviali.
Le foglie si sviluppano verso le estremità, formando nella parte superiore una folta corona.
L’ Harpephyllum, nome generico e di derivazione greca, significa falce, in riferimento alla forma delle sue foglie falcate; Caffrum, nome specifico, deriva dal suo luogo di origine, Kaffraria, ma stà anche a significare “indigeni”.
Quando a Febbraio ereditai la piantina di Paolo era alta appena 40 centimetri, ora è un alberello alto un metro e mezzo, e, dopo aver perso la sua prima fioritura, sta’ abbozzando una seconda fioritura che potrebbe potenzialmente trasformarsi in una miracolosa fruttificazione…ma non voglio illudermi, e rimango, insieme a voi, in paziente e trepidante attesa. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao amici,
rieccomi ancora una volta qui con voi per la condivisione di una splendida fioritura e la conseguente fruttificazione della Passiflora “Inspiration”, regalatami da Paolo lo scorso anno.
Era da tempo che il caro e compianto amico, dopo una mia negativa e passata esperienza con la Passiflora Ligularis, lenta e non fruttificante, insisteva per convincermi affinché anch’io la coltivassi in vaso qui a Torino.
Egli sosteneva vivacemente, sulla base della sua lunga esperienza, che anche nel clima pedemontano di casa mia la Passiflora in questione avrebbe fiorito e fruttificato!
Aveva ragione lui, cari amici, infatti le due giovani piantine di dieci centimetri circa di altezza, dopo aver svernato in casa e precisamente sulla mensola della camera da letto, con l’arrivo della bella stagione sono partite alla grande arrivando in questi giorni a fiorire e a fruttificare!
Io all’inizio non ci feci caso, ma poi, informato telefonicamente dall’amica Anna (Annais) che aveva già posseduto la Passiflora “Inspiration” per merito di Paolo, percepii anch’io nelle giornate di pieno sole il profumo intenso ed inebriante dei fiori di quest’essenza, molto simile a quello della violetta!
Fortuna che all’arrivo della bella stagione le avevo sistemate allo stesso modo della Bouganville, interrandole completamente nel terriccio del grosso vaso appoggiato al muro del balcone, poiché, attraverso i fori di drenaggio del piccolo vaso in plastica, le piccole essenze hanno sviluppato ampie radici in grado di reperire le sostanze nutritive indispensabili al loro sviluppo, ricoprendo in questo modo tutta una parete intera e parte della ringhiera del balcone di casa.
Passiflora “Inspiration” fra Buganvillea, Passiflora Ligularis, Mango, Tamarindo ed altro ancora
Ricordo il “Raduno ad Alassio” nel 2011, quando, insieme agli amici Angelo e Sergio (Sherwood) due tropicalisti malati come me, fummo accompagnati da Paolo a visitare il suo magnifico giardino.
Nell’affiancare i famosi muri a secco ricostruiti con grande sforzo fisico ed economico dall’amico, (egli ci investì sopra tutta la sua pensione!) dopo anni di abbandono e naturale degrado, notammo la sua Passiflora “Inspiration” con ancora dei frutti rimasti li appesi e sopravvissuti all’inverno appena trascorso, maturi e ancora buoni per la loro degustazione, occasione che cogliemmo al volo sotto lo sguardo soddisfatto e orgoglioso del padrone di casa.
La polpa era morbida e squisita; qualcuno volle recuperare i numerosi semi contenuti all’interno dei frutti allo scopo di coltivarseli poi a casa propria.
Io, che non sentii la necessità di imitare gli amici poiché Paolo mi aveva messo da parte due piantine della medesima essenza, mi ritrovai mio malgrado con un semino di Passiflora fra i denti che misi subito in salvo in una tasca dei Jeans per un’inspiegabile forma d’istinto, nella maniacale eventualità di un ennesimo ed irrefrenabile tentativo di semina!
Il caro amico Paolo, quando scoprì la bontà di questo frutto della Passione (varietà probabilmente ibrida), sperimentò diversi modi per gustarlo, ma il modo preferito da lui era sicuramente sottoforma di bevanda: egli metteva la polpa di alcuni frutti in un bicchiere con l’aggiunta di zucchero, poi girava ben bene il tutto con un cucchiaino,” lo zucchero” sosteneva lui, “ è leggermente abrasivo e in questo modo e con questa operazione separo la prelibata polpa dai numerosi semi, poi passo il tutto in un colino e ripongo la bevanda nel frigo per essere successivamente degustata”….i semi, aggiungo io, venivano messi da parte per chiunque gliene avesse fatto richiesta, senza badare alle spese di spedizione, (Paolo, era un ligure quantomeno atipico), sempre e generosamente a suo carico!
Il semino finito fra i denti fu seminato e riposto nel miracoloso germinatoio ma non volle mai germogliare!
Ora non rimane che aspettare la naturale maturazione di questi frutti arrivati per grazia di Paolo a Torino insieme alla caldissima estate ancora in corso, e sicuramente, così come ormai consuetudine, seguiranno per voi i relativi aggiornamenti. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
Probabilmente dopo il trapianto e per quest’anno le nuove radici non sono ancora in grado di alimentare e di sostenere una normale fruttificazione,
E invece no, cari amici, la Carambola di Paolo, dopo una severa potatura di contenimento, ricomincia incredibilmente a rifiorire in diversi punti dell’essenza,
ma specialmente, come detto prima, dove ho accorciato i giovani e vigorosi rami…
……incrociamo le dita! 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Bellissimo reportage,complimenti Antonio.
non trovo le parole….
è propio vero che chi trova un’amico trova un tesoro!
ogni fiore è un sorriso del nostro amico Paolo!
Maria scrive:
“ogni fiore è un sorriso del nostro amico Paolo!”
Bellissima ed azzeccatissima espressione…brava Maria! 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
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