Ciao Horace,
io coltivo l’Isoplexis canariensis dal 2006 ma in vaso. La lascio all’esterno (a mezz’ombra in estate perché mi sembra patisca troppo il sole diretto del mezzogiorno, d’altra parte è pianta di foresta laurofilla)fino alle prime brinate e poi la ritiro in garage (aperto). Dai termometri minimo-massimo ho anche avuto dei picchi di -5°C in garage negli scorsi anni, superati bene dall’Isoplexis canariensis protetta solo da un telo di tessuto non tessuto. Tengo l’umidità del vaso al minimo tanto da non far appassire le foglie. Di solito la poto dopo la fioritura in primavera avanzata per stimolare la crescita di nuovi rami dalla base. Fiorisce abbastanza regolare. Ho rinunciato all’idea di metterne una a dimora perché tutti i miei spazi protetti con poca umidità invernale (pioggia-neve) sono ormai sovrafollati. Per la riproduzione utilizzo gli scarti della potatura (10-15 cm) con trattaemnto ormonale, ma il tasso di riuscita anche sotto “nebbiolina” è basso.
All’orto botanico delle Isole di Brissago è coltivata all’aperto, sopporta l’umidità con le minime di -2°C, ma ogni tanto deve essere sostituita perché non riparte come si deve in primavera.
Posso aggiungere che le piante coltivate in modo “naturale” sono molto più eleganti di quei poveri mostri “pompati e nanizzati” che ogni tanto si trovano nei garden center.
Ciao