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Mi sono nate due piantine di loto, il vaso dove devono essere piantate che dimensione deve avere, si possono piantare le due piantine nello stesso vaso? Grazie per la risposta.
Buongiorno, Pasquale
meglio evitare di metterli insieme a causa dell’intrico di rizomi che si verrebbe a creare (ci riescono già benissimo da soli).
Bastano vasi proporzionati alla pianta (si possono aumentare di volta in volta), riempiti di terra di campo argillosa, di quella che, per interderci, d’estate, produce le crepe per la siccità: non usare nessuna altra terra! Torba, sfatticcio ed altro galleggiano e inquinano l’acqua. Sulla superficie del vaso si può mettere uno strato sottile di sabbia, senza soffocare la piantina. Si può concimare con delle tavolette di concime per piante acquatiche, cacciandoli bene in fondo nella terra, ma andandoci piano con la quantità, soprattutto in vasi piccoli: se esageri, il contenuto delle tavolette passa dal terreno all’acqua, inquinandola e uccidendo le foglie.
Una nota per chi intende tenerli in vaso: se parlate di Nelumbo di dimensioni normali (ovvero, grandi, non medio/nani) serviranno, nel giro di un paio di anni, vasi di almeno un metro di diametro per farli crescere e fiorire bene (sono meglio vasi ben più capienti). In vasi più piccoli stentano, fioriscono poco, poi si esauriscono. Ovviamente, vasi così grossi e pieni di terra argillosa e acqua sono talmente pesanti da risultare pericolosi se collocati su terrazzi et al.
I loto devono essere concimati molto e ogni anno, quando però la pianta è già ben vegetata (quando produce le foglie “elevate” e non più quelle galleggianti (floating).
Le foglie galleggianti, floating, dovrebbero essere strappate quando la pianta, da circa un mese, ha cominciato a produrre foglie elevate: in questo modo la luce raggiunge l’acqua.
Le larve di zanzara che si potrebbero sviluppare nell’acqua stagnante dei laghetti e delle vasche si possono eliminare gettando nella stessa un pezzetto di rame, ma non di più, latrimenti il livello di ossido diventa tale da risultare fitotossico. Non mettere il rame nell’acqua se dentro ci sono pesci o altri animaletti che ne morirebbero. Credo ci siano anche prodotti reperibili in commercio, sulla cui fitotossicità non sono informato.
I loto devono prendere almeno otto ore di Sole pieno al giorno: meglio tutto il giorno. Eviate il riverbero di piastrelle o altro. Uno strato di acqua di almeno 10 cm. sul livello del terreno è più che sufficiente: i loto cominciano a vegetare bene quando questo strato di acqua, esposto al Sole, raggiunge, per almeno qualche ora al giorno, i 25 C°.
Il link alle foto di alcuni dei miei loto:
Buon lavoro.
Tasha
Monza
Tasha bella collezione, il “White snow flake” è mooolto interessante!!!
Ciao, Fede
sì, sono molto belli ma… crescono troppo! Sono incontenibili e pretendono vasche/vasi enormi per crescere bene: troppo pesanti, troppo ingombranti… Piante adatte a chi ha molto spazio a disposizione, quindi non certo io. I rizomi (gli starter, ovviamente, e non i runner -i loto hanno due tipi di rizoma-) sono, nelle forme grandi e ben coltivate, veramente colossali: due anni fa, con l’ultimo rinvaso, ne ho raccolti di grossi come il mio avambraccio, poi regalati ad una amica, che li ha piantati e hanno fiorito lo stesso anno. La divisione dei rizomi e il rinvaso richiede molto tempo (ore) e una grande manualità, dato che i rizomi sono fragili come il vetro e, se si rompono le gemme, quella parte del rizoma è spacciata.
I rizomi di loto sono, nella forma selezionata a tal scopo, eduli (gli altri sono legnosi e fibrosi: ho cotto e assaggiato i miei, uno schifo) e rientrano in alcune ricette della cucina orientale: vengono talvolta coltivati nei bidoni di latta (l’interno viene catramato) ripieni di letame, terra e… dell’immancabile acqua.
Questa varietà non fiorisce mai e si propaga attraverso i rizomi.
Anche i semi sono eduli: vengono sbucciati, a volte tostati e poi zuccherati, caramellati, confettati.
Per concludere: mai piantare i loto lungo le rive dei fiumi, nei laghi o, in generale, in luoghi naturali, dove non siano contenibili: alterano pesantemente gli ecosistemi in cui si vanno ad inserire. L’unico modo per liberarsene è sterilizzare chimicamente la zona, facendo strage di animali e piante. Alcune zone della Lombardia sono state devastate dai Loto, talmente ingombranti da limitare, talvolta, la navigazione sui fiumi (Mincio) o da annullare piccoli laghi (laghetti tra la provincia di MB e LC e CO), che si riducono a praterie di foglie e fiori, certo bellissimi.
Ciao
Tasha
Monza
Lo so… 😀
Queste foto sono di qualche anno fa e non ti dico che fatica ogni volta per eliminare gli innumerevoli rizomi che riempiono ciclicamente il laghetto.
Interessanti le informazioni circa l’edulità, che ignoravo totalmente!!! Grazie! 🙂
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