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Ciao a tutti
Dato che le fioriture languono, in questo periodo, le foto di qualche pianta che si fa apprezzare anche per il fogliame e stranamente è un’orchidea…
Il nome delle piante in foto è Neofinetia falcata, detta anche “orchidea dei samurai” e “orchidea del vento” (in giapponese, la forma contratta del nome è “Fuuran”, quello esteso è “Keiran Ichimei Fuuran”).
Neofinetia falcata è un’orchidea epifita di piccole dimensioni, simile ad una piccola Vanda, che non supera facilmente i 15 centimetri di altezza, a sviluppo monopodiale (come tutte le vandacee) con foglie laterali, pseudo teretiformi. I fiori sbocciano in cima a corte infiorescenze che emergono dalla base della pianta, a gruppi di 5-6 (in alcune varietà anche molti di più o di meno), tra Marzo ed Aprile. Distribuzione: Corea, Giappone, Cina, Taiwan e le isole di Ryukyu.
Furono i nobili e le caste guerriere giapponesi a occuparsi in modo molto attento della coltivazione di queste piccole orchidee epifite, lavorando anche molto sulla selezione (per selezione deve intendersi la ricerca di varietà nuove trovate in natura e l’isolamento di getti che manifestavano evidenti differenze rispetto al ceppo da cui provenivano, non certo la semina; erano sconosciuti, all’epoca, i meccanismi che consentivano ai semi di orchidea di svilupparsi). Viene da chiedersi come mai dei guerrieri si occupassero così tanto di una pianticella tanto delicata: il motivo è da ricercarsi nella forma del fiore, una forma ben nota ai samurai che simboleggiava il Kabuto, l’elmo da battaglia. La coltivazione di queste pianticelle era appannaggio delle caste ricche e di quelle guerriere, non certo alla portata di tutti. Fu con il periodo Meiji, periodo tra il 1868 e il 1912, che la coltivazione di questa orchidea venne diffusa ed ha potuto svincolarsi dall’influenza dei samurai. Solo con il ventesimo secolo, per l’appunto, le Fuuran poterono essere possedute e coltivate da chiunque potesse permettersi di acquistare piante comunque tanto piccole e costose.
Come al solito, i ricchi collezionisti influirono sin dall’inizio sul prezzo delle piante tanto da far aumentare in modo considerevole i prezzi ma, nonostante questo, inizia un autentica mania, tutta tipica giapponese, tutt’oggi vivissima, e che è rappresentata dalla associazione orchidofila Nihon Fuukiran Kai, Società Giapponese delle Neofinetie. Attualmente ne sono state registrate oltre 170 forme: il loro elenco viene pubblicato seguendo la forma riservata ai nomi dei lottatori nelle locandine per i tornei di Sumo.
Le piante, in Giappone, vengono spesso coltivate in vasi bonsai realizzati appositamente per le Neofinetia, affinché mettano in evidenza la massa di radici che viene considerata una delle attrattive maggiori di questa specie. Le varietà più apprezzate sono quelle a foglie variegate o soffuse di giallo oro: in passato raggiungevano prezzi da capogiro, paragonabili a quelli necessari, oggi, per acquistare un appartamento. Ovviamente i prezzi di molte varietà, oggi, sono crollati.
Vengono utilizzati, come substrato, il solito bark o, più frequentemente, lo sfagno, il tutto contenuto in vasi che permettano alle radici di svilupparsi senza grossi impicci. A volte si vedono coltivate su sassi ricoperti di muschio.Saluti e buona giornata!
Tasha
MonzaDi seguito le foto di alcune delle varietà che possiedo, quelle superbonsai (sono alte pochi centimetri), quelle variegate, e quelle soffuse di giallo (sono quelle che sembrano colpite da qualche spiraglio di sole: in realtà sono macchie giallo oro sulle foglie).
Scritto Da – nelumbo il 16 Dicembre 2009alle ore 09:30:08
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